A Pisa, le grandi sculture monumentali di Meggiato animano la città, e creano, nel centro storico, un dialogo che unisce arte antica e contemporanea.
L’importante rassegna “Gianfranco Meggiato. Il respiro della forma”, voluta e ospitata dal Comune di Pisa dal 22 ottobre al 4 dicembre, offre al pubblico un evento che vede quattordici opere di grandi dimensioni installate nel centro storico della città e una significativa personale nella suggestiva Chiesa di Santa Maria della Spina.Le sculture approfondiscono la poetica dell’artista, stringono una relazione intima con i visitatori e l’ambiente, inducono alla riflessione, all’introspezione e lanciano un forte messaggio di pace.
L’esposizione, curata da Riccardo Ferrucci e Alessandro Romanini, indaga la fragilità umana, fisica e spirituale oltre alla forza positiva che induce ogni uomo a vivere, resistere e crescere; questi concetti racchiusi nelle opere di Meggiato, si legano idealmente alla città e in particolare al suo simbolo più famoso la Torre di Pisa, emblema universale di resilienza che, con la sua apparente instabilità e fragilità, rappresenta una metafora della condizione umana.
La mostra, promossa dal Comune di Pisa, con il patrocino della Regione Toscana, della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant’Anna è organizzata dall’associazione culturale C.R.A. (Centro Raccolta Arte), in collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo.
Meggiato, da anni attento ai temi sociali come la lotta alle mafie, la cooperazione tra gli uomini e la violenza sulle donne, attraverso i suoi lavori esprime il concetto di “introscultura”, invita a porre lo sguardo verso l’interiorità dell’opera, ad andare oltre le tortuose superfici esterne per trovare se stessi e la propria sfera interiore.
In Piazza dei Miracoli si ammira Lo Specchio dell’Assoluto una porta verso un’altra dimensione che mette in contatto l’uomo con l’Universo, invita a una visione contemplativa e si pone in dialogo con i contenuti simbolici dei monumenti storici che la circondano. In piazza dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale di Pisa, si incontra L’Uomo Quantico, (alto 5 metri) rappresentazione di un “uomo nuovo” in cammino verso il futuro, ogni singolo elemento è realizzato indipendentemente e assemblato all’unisono in modo da richiamare le ultime teorie della fisica quantistica; in San Paolo a Ripa d’Arno Oltre evoca un angelo bianco che avvolge una sfera e invita a seguirlo per superare la materialità.
La Chiesa di Santa Maria della Spina, importante esempio di gotico pisano, ospita undici lavori di medie dimensioni, che inducono a riflettere e ad acquisire una nuova consapevolezza.
Gran parte delle sculture di Meggiato possono essere ruotate dai visitatori creando un movimento di alternanza tra pieni e vuoti che l’artista descrive come “respiro delle opere”.
Per Gianfranco Meggiato ogni esistenza è collegata alle altre e ne ricerca l’origine nella convinzione che siamo tutti cellule dello stesso organismo: troviamo Germinazione, una catena di elementi intrecciati che crescono uniti e riportano all’origine dell’esistenza; la scultura Dio è Madre, a forma di uovo, simbolo della nascita, è composta da numerosi anelli vibranti e multiformi con all’interno tre sfere che, secondo l’artista, compongono l’essenza umana formata da razionalità, istinto e anima; Mondo Interiore, invita a non lasciarsi sopraffare dagli eventi, a trovare il coraggio di ascoltare il proprio Io e a non fermarsi alle apparenze.
La mostra offre l’occasione per visitare l’affascinante Centro storico di Pisa, alla scoperta dell’arte di Gianfranco Meggiato, attraverso i QR code posizionati vicino alle opere e sui manifesti, è possibile accedere a una mappa virtuale che indica la posizione delle sculture e ne racconta il significato.
L’uomo Quantico, Piazza dei Cavalieri; Sfera Quantica, chiesa di Santa Maria della Spina, Lungarno Gambacorti; Lo Specchio dell’Assoluto, Piazza dei Miracoli; Oltre, chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno; Triade, Via S. Maria – Piazza Cavallotti; Cubo con Cubo, Piazza San Matteo antistante il museo; Il Soffio della Vita, chiostro dei Gesuati, Scuola Superiore di Sant’Anna, Piazza Martiri della Libertà; Anima Latina, Corso Italia, da P.zza Vittorio Emanuele; Doppio Totem, Corso Italia angolo Via Toselli; Taurus, Lungarno Simonelli, area pedonale di pertinenza del museo delle Navi; Sfera Sirio e Il Mio Pensiero Libero, Piazza Terzanaia; Sfera Antares, chiesa di San Michele in Borgo, Borgo Stretto; Disco Tensione, Piazza XX Settembre.
A fine mostra verrà presentato un’importante volume bilingue, italiano e inglese, edito da Editoriale Giorgio Mondadori, a cura e con testi di Riccardo Ferrucci e Alessandro Romanini. All’interno troveranno spazio altri contributi critici di personalità del mondo dell’arte e della cultura, oltre che una testimonianza dell’artista stesso.
Gianfranco Meggiato nasce a Venezia nel 1963, frequenta l’Istituto Statale d’Arte studia scultura in pietra, bronzo, legno e ceramica. Guarda ai grandi maestri del 900 come Brancusi per la ricerca dell’essenzialità, Moore per il rapporto interno-esterno delle sue maternità e Calder per l’apertura allo spazio. Artista internazionale dal 1998 partecipa a numerose fiere e mostre personali e collettive in Italia e nel mondo – USA, Canada, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina, Russia, India, Cina, Emirati Arabi, Kuwait, Corea del Sud, Singapore, Taipei, Hong Kong, Australia -. In particolare nel 2011 e 2013 viene invitato alla Biennale di Veneziane i padiglioni nazionali, dal 2017 decide di trattare temi a carattere scientifico e sociale mediante l’esposizione di grandi installazioni in luoghi pubblici: “Il Giardino delle Muse Silenti”(Catanzaro 2017) simbolicamente posto a difesa di valori e cultura dal terrorismo. “La Spirale della Vita”(Palermo 2018) all’interno di “Manifesta 12” dedicata alle vittime innocenti della mafia; “Il Giardino di Zyz”(Matera Capitale Europea della Cultura 2019) vuole essere punto di incontro tra culture in contrasto. “L’Uomo Quantico, non c’è futuro senza memoria”(Valle dei Templi di Agrigento 2021) una grande mostra personale con lavori monumentali che unisce archeologia, filosofia e fisica dei quanti; “La Spirale della Vita”(Comune di Prato e il Museo Pecci 2022) ripropone l’installazione dedicata alle vittime della mafia.
Queste installazioni gli valgono il PREMIO ICOMOS-UNESCO “per aver magistralmente coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande potere evocativo e valenza estetica”. Vive e lavora a Gran Canaria.
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