18 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

CONTESSA DEPRESSIONE

Dolore e somatizzazione.

Il DOLORE è un’esperienza soggettiva pluridimensionale che coinvolge tutti i sensi, la nostre abilità cognitive, le nostre risposte comportamentali e affettivo-emotive.
La componente sensoriale è la più semplice e immediata e garantisce la percezione quantitativa e qualitativa che va al cervello.


La componente cognitiva gestisce la regolazione dell’attenzione sul dolore, l’anticipazione del dolore sulla base delle esperienze dolorose pregresse, conservate nella nostra memoria e anche la possibilità di “distrarsi”dalla percezione del dolore.


La componente comportamentale è l’espressione del dolore verbalizzato, del lamento, dell’ agitazione e l ‘ irrequietezza nella postura, nei movimenti etc ;
A livello fisiologico si attivano alcuni parametri neurovegetativi, come la sudorazione, l’arrossamento etc
La componente affettivo-emotiva è quella che dà al dolore quel carattere negativo, disturbante, sgradevole, associabile allo stimolo che causa il dolore provato.

La DEPRESSIONE passa attraverso, anche, il corpo: la SOMATIZZAZIONE esprime col corpo ciò che è inesprimibile dalla mente.

La DEPRESSIONE è DOLORE!

Talvolta… L’esperienza dolorosa non è percepita a livello emotivo, ma, piuttosto, a livello fisico (e fisiologico)… Come se fosse ” mascherata” , come se essa stessa si “vergognasse” di svelarsi!
In realtà, in questi casi, si parla di Alexitimia, per descrivere l’incapacità di esprimere l’ emozionalità con le parole e la sensazione di apatia e distacco, che alcune persone depresse o con sintomi psicosomatici presentano.
Queste persone riferiscono tanto dolore fisico, senza alcuna partecipazione emotiva a questo, come se la loro comunicazione verbale delle emozioni fosse bloccata.

Il corpo sembra esprimere il conflitto e il dolore emotivo e lo fa attraverso la somatizzazione, senza riuscire a verbalizzarlo o addirittura rifiutandolo ;
Lo fa scegliendo Un “organo prediletto” , inconsciamente… Rendendolo comunicativo del dolore, appesantendolo di questa responsabilità; un organo particolarmente “sensibile” a captare e tradurre una percezione, una sensazione, fissando su di essa un’ attenzione estrema!

La concentrazione e l’ interesse verso ” altro” permettono, invece, alla mente di decentrarsi , giungendo ad un buon equilibrio psicofisico capace di interrompere l’ amplificazione (disfunzionale) della sensazione percepita e istruita ad etichettare il dolore, rivalutandolo.

Per paura… Per carenza di autostima … Le persone possono decidere di preferire il “rumore” del corpo a quello della mente e… A perdere la gioia … Di riconoscersi Vivi.
Avere coscienza e conoscenza del proprio malessere è il primo e importante modo per rendersi liberi… Di respirare…
Di desiderare … La felicità, la propria VITA!



Se la mente bisbiglia… Tu … Ascoltala e… Parla con lei; ti appartiene.

Francesca Fatima Miglio