E’ partito dalla Sicilia, precisamente da Agrigento, il nuovo ciclo di incontri con gli imprenditori di Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. Si tratta di un segnale di attenzione -spiega il quotidiano La Sicilia che ne ha dato notizia- che il primo Gruppo bancario italiano ha dedicato all’economia del territorio, in sinergia con le migliori e più significative realtà produttive siciliane.
Molti i temi approfonditi durante il confronto, a partire da una lettura dell’attuale contesto economico nazionale e regionale, su cui impattano le conseguenze del conflitto in Ucraina, ma che presenta significative opportunità di crescita per alcuni settori strategici come l’agroalimentare, il turismo, l’energia, il comparto ICT-digitale e l’economia marittima.
Una nuova attenzione al territorio da parte di Intesa Sanpaolo, che in questi mesi si è tradotta anche in un rinnovato sostegno alle famiglie e alle aziende dell’isola, alle quali finora è stata garantita una liquidità di oltre un miliardo di euro.
Il Gruppo inoltre promuove lo sviluppo dell’economia siciliana attraverso la valorizzazione delle due Zone Economiche Speciali (ZES) regionali: dopo aver sottoscritto specifici accordi di collaborazione con i Commissari Straordinari, ha predisposto un nuovo plafond nazionale di 5 miliardi di euro per favorire gli insediamenti produttivi e un roadshow internazionale per attirare capitali dall’estero.
E’ stato inoltre recentemente presentato a Palermo il Laboratorio ESG di Intesa Sanpaolo, che prevede una disponibilità di 500 milioni di euro destinata agli investimenti sostenibili delle imprese del territorio.
A queste risorse vanno aggiunti i 4 miliardi di euro messi a disposizione delle aziende siciliane dalla banca e da Confindustria nell’ambito dell’accordo nazionale dedicato a innovazione e transizione digitale, sostenibilità e rafforzamento patrimoniale. In Sicilia, infine, grazie al programma Sviluppo Filiere, Intesa Sanpaolo ha favorito oltre 20 accordi di filiera che coinvolgono circa 500 fornitori per un giro d’affari complessivo di oltre 2,3 miliardi di euro.
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