L’olio in tutte le sue declinazioni parla meneghino
Da 12 anni esiste una kermesse che alimenta il lume della tradizione, della cultura contadina, delle nostre tipicità agroalimentari, del nostro sapere antico, della nostra salute. Stiamo parlando dell’Olio Officina Festival.
Anche quest’anno, puntuale come la spremitura e come l’alternarsi delle stagioni, giunge al grande pubblico dei cultori dell’olio questo importante salone espositivo. Un mondo dove immergersi nell’atmosfera olearia è facile come affondare le mani in una cesta di quel meraviglioso dono della natura che è l’oliva.
Presso il Palazzo delle Stelline, ad ingresso libero, sarà possibile assistere a mostre, dibattiti ed approfondimenti, workshops a tema, musica e, ne parleremo più avanti, anche filatelia.
Luigi Caricato e la sua “creatura”
Ideatore ed autentico deus ex machina è Luigi Caricato, Direttore di Olioofficina, che ha creato nel centro della città di Milano, un luogo non precisamente agricolo e artigianale, un punto di riferimento di un settore in continua evoluzione, capace di creare un fermento creativo, difficilmente riscontrabile in altri settori del comparto agroalimentare. Non a caso parliamo di evoluzione, visto che il tema della XII edizione sarà proprio “L’olio è progresso”.
Abbiamo incontrato Caricato in una delle brevissime pause strappate alle frenetiche giornate che anticipano un evento di questa portata.
Dottor Caricato, diffondere la cultura dell’extra vergine. Questo il punto fermo che si è trasformato in autentica “missione”. Ci racconta come è nata questa idea, diventata negli anni sempre più vincente?
Caricato: Per me l’olio è al centro di tutto. Lo è perché sono nato in una casa posta al piano superiore di un frantoio, quello di famiglia, nel Salento. Poi, da studente universitario sono entrato in amicizia con lo scrittore Giuseppe Pontiggia ed è stato proprio lui a spingermi in tale direzione. Così, dal 2000 in avanti, ho pubblicato oltre trenta libri sull’olio, sono diventato in seguito io stesso editore e, nel 2012, ho ideato Olio Officina Festival, il più grande happening dedicato agli oli da olive e ai “condimenti per il palato & la mente”. Da allora si sono susseguite tante edizioni, senza mai interrompere nemmeno nel periodo di piena emergenza sanitaria per Covid. Nemmeno Poste Italiane ha abbondonato l’evento nell’anno più difficile, nel 2021: abbiamo effettuato l’annullo filatelico, seppure senza pubblico, perché seguivano in streaming, ma con la sola presenza dei relatori; e così oggi, anno dopo anno, celebriamo la dodicesima edizione. Il tema portante è “l’olio è progresso”. Al Palazzo delle Stelline, a Milano, dal 2 al 4 marzo.
La dimensione internazionale ormai raggiunta punta a rendere ancora più globale la cultura dell’olio, non solo come prodotto alimentare di qualità, ma vero e proprio stile di vita. Basta leggere il nutrito programma della tre giorni per comprendere che i temi trattati saranno di una varietà tale da, ce lo consenta per rimanere in tema, accontentare tutti i palati!
Caricato: Sì, l’olio extra vergine di oliva è oggi non più un alimento etnico, confinato nelle sole aree del Mediterraneo, dove si produce e si consuma da almeno due millenni, ma è diventato alimento inter-etnico, che tra l’altro si produce ovunque, perfino in Cina, India, Giappone, Pakistan, e in molti altri nuovi Paesi produttori, ma, soprattutto, l’olio ricavato dalle olive è ora consumato in ogni continente, senza più limiti, proprio perché ritenuto il più salutare tra tutti i grassi alimentari. Tutto ciò è straordinario e magnifico. Ed effettivamente si tratta di una acquisizione importante, perché si traduce in uno stile di vita alimentare sano. L’olio extra vergine di oliva è considerato un nutraceutico, ovvero un alimento a metà tra farmaco (inteso però come presidio di medicina preventiva, non come medicinale, perché nessun alimento, nemmeno il migliore tra tutti, potrà mai guarirci dalle malattie, ma prevenire sì). Attenzione, però: l’olio da solo non può nulla; occorre tanto esercizio fisico.
Come raccontate nel vostro sito “Olio Officina Festival” si impegna per diffondere la cultura dell’extra vergine attraverso quante più visioni possibili. È proprio dall’incontro con altre realtà che nascono nuovi e bellissimi modi di raccontare il prodotto principe della Dieta mediterranea e della cucina italiana…”.
Caricato: Proprio così. Intanto l’olio da olive è un marcatore culturale, non soltanto un alimento. Non è merce, ma alimento che nutre anche la nostra mente. Non sono frasi fatte, si pensi al ruolo di primo piano assegnato all’olio dalle tre grandi religioni del Libro, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, come pure la stessa mitologia, si pensi al mito di Atene. Non sono aspetti da poco. L’olivo e l’olio sono elementi fondamentali nella vita degli uomini. Ecco perché a Olio Officina festival tutti i saperi si intrecciano. E anche tutte le professioni. Abbiamo avuto in tutti questi anni ospiti relatori che hanno raccontato l’olio da più angolazioni: oleologi e nutrizionisti, biochimici della nutrizione e chimici, giuristi e antropologi, filosofi e sociologi, pedagogisti e storici, linguisti e letterati, artisti, musicisti, di tutto un po’, perché l’olio è di tutti, l’olio ci rappresenta e ci racconta.
I settori che andrete a sviluppare toccano economia (dal passaggio generazionale alla razionalizzazione delle aziende olearie), cucina (degustazioni e masterclass) con un tocco internazionale di grande qualità, turismo, cultura, design, ricerca. Mi consenta, una vera e propria immersione in una dimensione che molti non conoscono.
Caricato: Sì, una immersione, proprio così. Soprattutto il design è molto importante per me, lanceremo un Manifesto per un design oleario etico e sostenibile. Andiamo oltre le consuetudini, alla ricerca di novità, di nuoce visioni. C’è anche un turismo dell’olio che un tempo non esisteva, mentre ora si fa accoglienza, si porta il consumatore tra gli olivi e nei frantoi.
Gli annulli filatelici
Ad aggiungere un pizzico di ulteriore colore, un’altra bellissima trazione e collaborazione instaurata con Poste Italiane, ovvero la realizzazione di due annulli filatelici (una collezione giunta alla nona edizione) con bozzetti opera di importanti artisti. Anche questo è un elemento distintivo e di qualità, in grado di storicizzare l’evento e che costituisce un libro della memoria da veri intenditori del bello. Sicuramente un modo di invitare i visitatori a far partire un messaggio che veicola la bellezza ed unicità di un prodotto della terra tanto ricercato.
Caricato: Per me l’annullo filatelico è il modo migliore per storicizzare qualcosa di molto importante, e nel caso dell’olio extra vergine di oliva si tratta, attraverso questo pretesto, di portarlo ovunque, perché l’annullo è il veicolo che fa viaggiare l’olio attraverso la corrispondenza, una lettera o una cartolina. Può sembrare inattuale, visto che oggi la posta elettronica ha soppiantato tutto, ma credo ancora nel valore del francobollo; tant’è che sono emozionato e felice per la recente emissione di un francobollo dedicato all’olio extra vergine di oliva. Ci ho creduto tanto, ed è arrivato. A Olio Officina festival i due annulli saranno accompagnati dal francobollo celebrativo dedicato al prezioso succo di olive. Come non essere felici?
I due annulli citati, su bozzetto dell’artista Stefania Morgante, riprodurranno rispettivamente il logo della XII Edizione “L’olio è progresso” e un omaggio a vent’anni dalla morte di Giuseppe Pontiggia, noto scrittore e giornalista che nella sua vita raccontò lo studio dell’evoluzione del mondo del lavoro che non poteva prescindere dall’idea di progresso.
Le speciali cartoline predisposte verranno obliterate utilizzando il francobollo emesso dal Mise il 24 ottobre 2022, appartenente alla serie tematica “Le eccellenze del sistema Produttivo ed Economico”, dedicato all’olio extra vergine. Gli annulli verranno utilizzati presso la postazione di Poste Italiane, situata all’interno del Palazzo delle Stelline, in Corso Magenta 61, nei giorni 3 e 4 marzo dalle ore 11,00 alle ore 17,00. Saranno poi disponibili per i 60 giorni successivi presso lo sportello filatelico dell’Ufficio Postale di Milano Palazzo delle Regione. Come per le edizioni precedenti, e per tutti gli annulli filatelici italiani, anche le due impronte predisposte per Olio Officina Festival verranno inviate e custodite presso il Museo della Comunicazione di Roma.
Caricato, che messaggio mandiamo alle persone che avranno il piacere di entrare nella dimensione olearia?
Caricato: Un messaggio di speranza. L’olio è un simbolo che rimanda alla pace rappresentata dall’olivo. L’olio da olive, non dimentichiamolo, è un sacramento.
L’invito
Non resta allora che “immergersi” letteralmente nell’atmosfera vellutata e dal profumo intenso di Oliooffincina Festival e assaporare fino in fondo tutta l’offerta di contributi che Caricato ed il suo staff hanno organizzato. Sarà sicuramente un’esperienza per tanti nuova ed affascinante ed un gradito ritorno per chi da anni frequenta questa bellissima manifestazione.
Giuseppe De Carli
Per informazioni sito Olio Officina Magazine
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