Francesco Di Giovanni firma l’arrangiamento per mandolino del celebre pezzo di Rodgers da anni sigla di Fahreneit. Con un assolo di Olena Kukina.
Da molto tempo Fahreneit, la celebre trasmissione culturale di Radio 3, ha scelto My favorite things di Richard Rodgers come sigla della sua rubrica La poesia del giorno | e rinnovella il mondo. Da qualche giorno questo brano viene riproposto nella preziosa e raffinata rilettura per orchestra di mandolini realizzata da Francesco Di Giovanni, compositore, chitarrista e arrangiatore, per l’Orchestra Mandolinistica “Costantino Bertucci”, solista Olena Kurkina.
Ci sono brani musicali che hanno fatto storia e che in questa loro natura vivono molte multiformi vite. Così è per My favorite things, il brano di Richard Rodgers che, con le deliziose liriche di Oscar Hammerstein ha fatto da title track prima per il musical di Braodway del 1959 The sound of music poi per la sua indimenticabile versione cinematografica nel 1965 con July Andrews, da noi noto con il titolo di Tutti assieme appassionatamente. Ben nota la versione di John Coltrane, giù giù fino all’arrangiamento per Orchestra di mandolini realizzato da Francesco Di Giovanni, compositore, chitarrista e arrangiatore che da qualche anno collabora con l’Orchestra Mandolinistica “Costantino Bertucci” e per la quale ha scritto una poetica quanto raffinata rilettura di questo celebre brano.
L’arrangiamento che Francesco Di Giovanni ha fatto per l’Orchestra di Plettri “Costantino Bertucci” è uno delle prime opere da lui realizzate per questa formazione ed è stato registrato nella scia del successo che riscuoteva nei concerti dal vivo.
L’originale trovata di coniugare la verve jazzistica del brano, con la voce “antica” del mandolino, dà luogo ad un paesaggio sonoro fuori dal tempo, dove incisivi contrappunti si dipanano tra armonie tensive e controtempi, abilmente evidenziati dalla direzione del M° Alvaro Lopez Ferreira.
A completare la natura fantasiosa dell’insolita elaborazione interviene l’assolo scritto per la mandolinista Olena Kurkina, in cui vivaci sequenze ritmico-melodiche e blue note rivelano apertamente il feeling Jazzistico che pervade tutta l’opera.
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