Giuseppe D’Alonzo è un cantautore chitarrista di Pescara. La musica è da sempre la sua grande passione, in particolare il rock blues. Fuori da marzo 2023 “Come si fa“, il nuovo singolo di Giuseppe D’Alonzo. Un brano dal ritmo brioso che racchiude dentro di sé una riflessione sulla vita, un testo più riflessivo.
Intervista a Giuseppe D’Alonzo
Ciao Giuseppe, sei passato tante volte tra le nostre pagine e a questo giro vogliamo approfondire la conoscenza. Cosa ti ha spinto a diventare musicista?
Ho sempre amato la musica, sin da bambino, sono sempre stato attratto da arte e scienza. Mi sono avvicinato alla musica grazie alla chitarra, strumento che suonava mia sorella, e, una volta presa in mano , non l’ho più abbandonata.Posso anche raccontarvi un piccolo aneddoto. Sono mancino ma suono la chitarra per i destrorsi perché ero molto piccolo per capire che esistevano anche chitarre per quelli come me, e allora mi sono sforzato a suonarla come tutti gli altri. Solo anni dopo mi sono accorto dell’esistenza delle chitarre per i mancini ma ormai ero già bravino.
E’ l’artista che sceglie il genere musicale o è il genere musicale che sceglie l’artista?
Nonostante la razionalità ci spinga ad affrontare generi musicali a noi più “adatti”, credo che chi fa musica lo fa soprattutto per esprimere qualcosa di inconsapevole nascosto dentro di sé. Ecco perchè, secondo me, ogni musicista apporta alla musica qualcosa di nuovo, di intimo e personale , ad esempio i cantautori sono subito riconoscibili nel loro stile, qualcuno addirittura crea nuovi generi musicali. Ecco perché credo, come spesso capita, che il punto di equilibrio sia nel mezzo, se dovessi rispondere con un disegno alla tua domanda rappresenterei un tenerissimo abbraccio.
E’ uscito da poco “Come si fa”, vuoi raccontarci come è nata?
Come si Fa è nata nel mio ultimo viaggio in Marocco, mentre ascoltavo il Muezzin recitare la preghiera del mattino, sdraiato nel letto del Riad in cui alloggiavo pensavo a come da noi ormai il suono delle campane non si senta quasi più. Come forse manca alla nostra cultura occidentale, cattolico/cristiana qualcosa che ci ricordi di entrare in comunione con noi stessi, con la nostra anima. Siamo perennemente sulla ruota del criceto e corriamo, corriamo senza mai fermarci a riflettere, così è nata la prima strofa , avevo anche in mente il motivetto che poi ha preso forma sulla chitarra. Ho registrato sul telefono l’idea e, tornato in Italia, l’ho perfezionata ed è nata questa canzone.
Tra tutti i brani che hai pubblicato qual è quello a cui sei più legato e perché?
Ce ne sono davvero diversi, però devo dire non mi lego particolarmente alle canzoni che scrivo, forse più a quelle che ascolto. Nel periodo in cui le scrivo c’è un forte legame, poi le lascio andare. il legame più forte l’ho avuto con Lost Gaze, Strane Forme di Complicità, Decisamente Labile, ma in generale il momento creativo è il più intenso, poi tutto passa e si libera spazio alle nuove emozioni
Quale ritieni che sia la miglior promozione per un artista emergente?Davvero non sono molto ferrato su questo argomento, credo che la cosa migliore come artista sia fare del proprio meglio nel momento della produzione e avere anche una buona dose di fortuna.Ovviamente avere un’etichetta che percepisca il valore e investa un pò è determinante ma ripeto, su questo lascio la parola ad altri molto più bravi di me.
Programmi per quest’estate? Tour?
Ancora tutto in divenire, vediamo come va questo singolo e poi probabilmente qualche live in acustico in piccoli club.
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