15 Novembre 2024

Zarabazà

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Festival Inequilibrio 2023: Fondazione Armunia nel segno dell’identità e del corpo femminile, dal mito greco alle battaglie di oggi

Dal 28 giugno al 9 luglio tra Castiglioncello e Rosignano Marittimo (LI)

l’evento dedicato a teatro, danza e arti performative

Oltre 40 eventi tra anteprime e prime nazionali per esplorare stereotipi, archetipi, iconografie sacre e profane, maternità, repressione, resistenza e disobbedienza. Da segnalare per la prima volta in scena “Stai Zitta”, spettacolo ispirato all’omonimo libro di Michela Murgia. Tra le compagnie, le autrici e gli autori: Abbondanza Bertoni, Motus, Fanny & Alexander, Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque, Giovanna Daddi, Rita Frongia, Michele Ifigenia Culturi, Ilenia Romano, Ilaria Drago

La direttrice artistica Angela Fumarola: “Cassandra, Ecuba, Elena, Circe, Lilith, Sibilla saranno i mondi da cui partire per ridefinire l’immaginario contemporaneo”

Rosignano (Li), – Archetipi, stereotipi, iconografie del sacro e del profano, e poi indagini e riflessioni su maternità, repressione, resistenza, ribellione e disobbedienza, dal mito greco alle battaglie di oggi. L’identità femminile e il corpo della donna saranno al centro del 26/mo Festival Inequilibrio, kermesse dedicata alla produzione contemporanea di teatro, danza e arti performative per il primo anno con la direzione artistica esclusiva di Angela Fumarola, in programma dal 28 giugno al 9 luglio tra il Castello Pasquini di Castiglioncello e il borgo medievale di Rosignano Marittimo (Li) con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo. All’interno del cartellone – oltre 40 eventi selezionati per rappresentare il meglio della creazione indipendente italiana e oltre – 9 gli spettacoli che approfondiranno il tema, di cui 3 anteprime e 2 prime nazionali: dalla prima messa in scena di “Stai Zitta”, ispirato all’omonimo libro di Michela Murgia, a lavori costruiti su figure che hanno travalicato i secoli con la loro potenza simbolica – Cassandra, Ecuba, Elena, Circe, Lilith, Sibilla – rilette alla luce dei conflitti, delle rivoluzioni e delle riflessioni in corso. Tra i nomi quelli di compagnie storiche e giovanissime, tra cui Abbondanza Bertoni, Motus, Fanny & Alexander, Michele Ifigenia Colturi/Tyche, e di interpreti transgenerazionali da Giovanna Daddi ad Angela Antonini, da Antonella Questa a Valentina Melis, da Teresa Cinque a Ilenia Romano, da Ilaria Drago a Chiara Lagani (info: www.armunia.eu).

Riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche e interessanti del panorama italiano, la compagnia guidata da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni porterà in anteprima al festival la nuova creazione “Femina”, con la quale continua la ricerca sul tema dell’identità, questa volta indagando l’universo femminile (28 giugno), mentre la formazione ravennate Fanny & Alexander, più volte decorata agli Ubu, presenterà in prima italiana il progetto “Maternità” con Chiara Lagani (8 e 9 luglio). Dall’omonima opera di Michela Murgia sarà tratto “Stai Zitta”, altra anteprima del festival che vedrà insieme sul palcoscenico Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque. Tre donne che hanno sempre avuto difficoltà a farse silenzio, e lo dimostrano i loro tanti spettacoli, video e libri che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e femministe. Inevitabile quindi che si incontrassero per dare vita a un lavoro comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso dal linguaggio: dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, con la regia sapiente di Marta Dalla Via (8 luglio).

E ancora: all’archetipo della profetessa saranno dedicati “Of the nightingale I envy the fate”, performance-grido della compagnia tre volte Premio Ubu Motus, dove la battaglia di Cassandra nei momenti che precedono la sua ingiusta uccisione è rievocata dal corpo e dalla voce della danzatrice Stefania Tansini (30 giugno), e “Cuma” del giovane centro di ricerca Michele Ifigenia/Tyche, solo coreografico intorno alla Sibilla Cumana i cui vaticini sono accompagnati dalla possessione del dio, aprendo uno squarcio sulla dimensione irrazionale dell’essere umano (8 luglio); mentre l’attrice Giovanna Daddi sarà “Ecuba, la cagna nera”, madre di diciannove dei cinquanta figli di Priamo, costretta ad assistere alla morte dei suoi cari durante la presa di Troia, nella rielaborazione de “Le Troiane” di Euripide prodotta dal Teatro di Buti per la regia di Dario Marconcini (5 luglio). Donne pericolose, sfuggenti, misteriose, potenti, minacciose: Circe, protagonista del nuovo lavoro dell’attrice e regista Ilaria Drago che debutterà in prima italiana al festival, prodotto da Fondazione Armunia (30 giugno e 2 luglio); “Lilith”, demone della tempesta e simbolo del femminile, che dà il titolo all’omonimo spettacolo di Rita Frongia interpretato da Angela Antonini (6 luglio); Elena di Troia, donna “irregolare”, contraddittoria, moderna e sorprendente che suscita al tempo stesso amore, attrazione, odio, condanna e comprensione, protagonista di “Vacuum”, di e con la performer Ilenia Romano, in anteprima a Inequilibrio 2023 (1 luglio).

“Ci sono storie di donne – spiega Angela Fumarola – che dalla profondità del mito hanno attraversato inestricabili trame fino a raggiungere la superfice della modernità. Cassandra, Ecuba, Elena, costituiscono l’eterno presente che ritroviamo nei pianti di dolore per infanzie rotte o nei “corpi bersaglio” attraverso cui si stabiliscono i rapporti di potere. Nove poetiche tra danza e teatro proveranno a raccontare figure che dalla leggenda prendono spunto per tracciare le contraddizioni di una modernità piena ancora di discriminazioni. Si apre con “Femina” di Abbondanza Bertoni e si chiude con “Maternità” di Fanny & Alexander, tratto dal testo di Sheila Heti, passando per “Stai Zitta”, regia di Marta dalla Via con Valentina Melis, Antonella Questa e Teresa Cinque dall’omonimo libro di Michela Murgia. Tra questi lavori, una costellazione di figure femminili che attraverso il mito raccontano storie di donne e di eterno presente”.