18 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

UniCredit e Nomisma, Umani Ronchi tra le Imprese Best Ambassador del vino italiano

Arriva alla tappa finale il percorso di analisi sul posizionamento competitivo delle filiere agroalimentari avviato da UniCredit e Nomisma, che dopo aver presentato a Vinitaly 2021 e 2022 rispettivamente il super-indice Agri4Index dedicato al rating della filiera vitivinicola italiana rispetto ai competitor europei e lo scoring delle Regioni del Vino, in questa occasione ha identificato 8 imprese Best Ambassador del vino italiano.

Per le Marche è stata premiata l’Azienda vinicola Umani Ronchi SpA di Osimo (Ancona) che – dai risultati dell’UniCredit Wine Award – si attesta tra le più alte nella classifica dei best ambassador per il vino italiano, punteggio totale trainato dal dominio che misura il contributo dell’azienda alla valorizzazione del territorio.

L’azienda marchigiana, che da oltre 60 anni ha mantenuto una dimensione familiare, ha saputo mettere al centro la Natura e le Persone, innovando, sperimentando, investendo e dando spazio alla formazione, soprattutto quella della giovane squadra dei tecnici. Promuovere il benessere umano e creare valore per le persone sono i tratti distintivi della cultura aziendale, insieme con l’attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione delle produzioni artigianali territoriali. L’azienda si è distinta inoltre per propensione all’export e buona reputation/awareness presso il consumatore.

“Siamo felici di essere fra le aziende premiate da UniCredit e Nomisma – ha spiegato Michele Bernetti, Amministratore delegato dell’Azienda vinicola Umani Ronchi -. Ciò costituisce per noi motivo di grande soddisfazione e incoraggiamento a proseguire nel percorso che abbiamo intrapreso, ben consapevoli del fatto che, oggi, essere sostenibili non è una scelta ma una necessità. Una leva importante per competere sul mercato”.

Le altre aziende premiate sono: G.D. Vajra (Piemonte), Az. Agr. G. Ricci Curbastro e Figli S.s. Società Benefit (Lombardia), Masi Agricola S.p.A. (Veneto), Spinelli S.r.l. (Abruzzo), Feudi di San Gregorio Società Agricola S.p.A. (Campania), Aziende agricole Planeta (Sicilia).

Premio speciale a Cavit s.c.- Trento (Trentino-Alto Adige) per il progetto PICA (Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola), dedicato all’innovazione digitale.

L’evento di premiazione si è svolto domenica 2 aprile e ha visto l’intervento introduttivo e la consegna dell’UniCredit Wine Award da parte di Remo Taricani, Deputy Head di UniCredit Italia, e la presentazione dello studio a cura di Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma; sono poi seguiti due interventi sullo scenario evolutivo del quadro di regolamentazione e di mercato, da parte di Paolo De Castro, Europarlamentare e Presidente Comitato Scientifico di Nomisma, e da Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola Spa.

Indagine UniCredit-Nomisma: Gli asset che creano valore per la filiera vitivinicola italiana – Focus Marche

Dall’indagine UniCredit-Nomisma presentata durante la giornata è emerso che le imprese rappresentano un asset strategico per il valore della filiera vitivinicola italiana. Negli anni si sono infatti evolute per rispondere alle continue sfide del mercato, generando valore non solo per se stesse ma anche per i territori in cui sono inserite. Il record “sfiorato” degli 8 miliardi di euro di export del 2022 è il risultato di un riposizionamento qualitativo del portfolio vini venduti oltre i confini nazionali che in dieci anni ha visto scendere i volumi di vino sfuso dal 31% del 2012 al 19% del 2022 e contestualmente crescere quelli di spumanti dal 9% al 24%. Nello stesso tempo, l’export del vino italiano è cresciuto – a valore – di quasi l’80% verso i mercati del Nord America e dell’Asia, riducendo così il peso di quelli europei, più “facili” da raggiungere ma spesso meno profittevoli.

Le Marche, dal 2011, hanno incrementato del 41,7% l’export della produzione vitivinicola.

Sul fronte della qualità dei vini l’analisi di UniCredit e Nomisma rileva come i produttori marchigiani si distinguano, in linea con la crescente domanda di vini biologici, nel proseguire l’espansione della coltivazione biologica della vite. In regione la superficie di vigne a coltivazione biologica è del 36% del totale di vigneto. Le Marche si collocano così al secondo posto in Italia sul tema, subito dopo la Toscana (42%).

L’area marchigiana inoltre registra tra il 2011 ed il 2021 un incremento della superficie regionale coltivata a vite bio, del 97%.

Sempre sul fronte della qualità dei vini, emerge un miglioramento per le Marche dove scende dal 33% al 25% l’incidenza di vini generici sul totale della produzione.

Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit commenta: “L’analisi UniCredit-Nomisma è uno strumento importante, funzionale all’individuazione dei punti di forza e delle aree di miglioramento del mondo vitivinicolo italiano che costituisce un’eccellenza del Made in Italy. Un patrimonio di valore e qualità che, come banca, sosteniamo da tempo con consulenza e prodotti mirati, strutturati sugli specifici bisogni di tutta la catena produttiva, per sostenerne la crescita in un’ottica di innovazione e sostenibilità. Ne è un esempio il Basket Bond di filiera, iniziativa congiunta con CDP, che ci ha portato a strutturare ed emettere 12 minibond, di cui 8 nello specifico settore del vino, per un controvalore di 67 milioni di euro”.