MONFALCONE
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Dal 18 marzo al 25 giugno 2023
Inaugurata alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone il 17 marzo l’esposizione dedicata alle opere di Vito Timmel e Vittorio Bolaffio, promossa dal Comune di Monfalcone in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia.
È un’esposizione dedicata alla produzione pittorica di Vito Timmel e Vittorio Bolaffio quella ospitata alla Galleria Comunale di Monfalcone dal 18 marzo al 25 giugno 2023, realizzata in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia: due pittori tra i più celebri e dotati dell’arte giuliana, di cui vengono proposte oltre cinquanta opere raccolte da prestatori privati e pubblici, tra cui Civico Museo Revoltella – Galleria d’arte moderna, Fondazione CRTrieste, Musei Provinciali (ERPAC), Palazzo Attems Petzenstein, Consorzio Culturale del Monfalconese, Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, Sede Rai FVG di Trieste.
Dopo il successo della prima mostra dedicata a Kandinsky e le avanguardie organizzata a Monfalcone da Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con il Comune di Monfalcone e ora esposta in veste rinnovata al Centro Culturale Candiani di Mestre fino al 10 aprile, questo secondo appuntamento del progetto MUVE Outdoor propone un percorso espositivo unico nel suo genere. L’esposizione ospitata nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, “Il fiore della desolazione fantastica. Vito Timmel e Vittorio Bolaffio” ideata, progettata e curata da Daniele D’Anza, Conservatore della Fondazione Musei Civici di Venezia, pone in dialogo estetico l’arte di Vito Timmel (Vienna 1886 – Trieste 1949) e di Vittorio Bolaffio (Gorizia 1883 – Trieste 1931).
Praticamente coetanei, i due artisti, pur nell’adozione di stili diversi, maturarono il medesimo desiderio di aggiornare la propria poetica su quanto di meglio si andava proponendo in Europa. Due artisti ‘moderni’, così diversi dai pittori della generazione precedente, la cui affermazione fu destinata a frammentarsi sotto il peso schiacciante dell’incomprensione altrui. In virtù della sua formazione viennese, Timmel guardò con ammirazione al mondo ideato da Klimt, mentre Bolaffio, rinfrancato dal soggiorno parigino, dove ebbe modo di rinsaldare l’amicizia con Modigliani, rimase affascinato dall’arte di Matisse e più in generale dei fauve. Tutti e due individuarono spunti stilistici da queste correnti estetiche, riproponendoli con originalità d’apporto. Non si limitarono quindi ad adottare e diffondere schemi figurativi altrui, ma, recuperandoli, trasformandoli e assimilandoli alla propria particolare visione, riuscirono a generare una poetica originale, che da quelle correnti trasse spunto apportandovi nuove declinazioni figurative.
Timmel e Bolaffio sono i “moderni” protagonisti di questa nuova mostra a Monfalcone: in essi “il fiore della desolazione” germoglia assumendo talvolta connotati fantastici, colorandosi per il primo di fughe nell’ombra in cui affiorano i dolenti fantasmi interiori e affermandosi con Bolaffio sul terreno del realismo proletario, di quell’impegno sociale che lo porta a cantare gli ozi e gli affanni dei lavoratori agresti e portuali.
Un riferimento particolarmente importante per la città di Monfalcone quello di Vito Timmel, autore del fregio decorativo che rese il teatro di Panzano (inaugurato nel 1920 su progetto dell’Ing. Dante Fornasir, poi distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale) un unicum: l’artista – che aveva da poco concluso la realizzazione delle tele decorative del Cinema Italia di Trieste, opera che impressionò gli imprenditori Cosulich – concepì il fregio della grande sala con ben trenta figure che riproducono maschere e personaggi della letteratura teatrale, ora esposte al Museo della Cantieristica di Monfalcone. Il goriziano Vittorio Bolaffio, invece, è la figura ideale per introdurre le celebrazioni che conducono al 2025, quando Gorizia sarà proclamata Capitale europea della Cultura.
“Continua e si rafforza la collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Comune di Monfalcone grazie al protocollo d’intesa siglato a fine 2019 con il Sindaco Anna Maria Cisint, per la condivisione di iniziative legate ai rispettivi patrimoni museali”, commenta Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia. “Un progetto quello di MUVEOutdoor che Fondazione sta percorrendo sia a livello internazionale con le mostre a Helsingor in Danimarca e negli USA sia a livello nazionale nel NordEst e che qui mostra tutta la sua efficacia, per l’azione dei Musei di Venezia in un territorio più ampio dei propri geografici confini e per la risposta di qualità di cui questi territori sono capaci, nell’obiettivo comune della crescita delle nostre comunità e del ritorno dei visitatori nazionali e internazionali nel nostro Paese”.
Il curatore, Conservatore di Palazzo Ducale, osserva: “Alla poetica fantasiosa e desolata di Timmel si contrappone la radiosa osservazione della realtà di Bolaffio: un canto solitario liricamente intonato sugli ozi e sugli affanni del vivere agreste e portuale. Nella sua pittura si avverte la compassione per i poveri, per i lavoratori dei campi, per le fatiche degli scaricatori di porto, la tristezza degli adii e la noia dei disoccupati e su tutta questa umanità si aprono sempre cieli sereni, luminosi, trasparenti quasi ad irrisione, in contraltare”. In certe sue composizioni, Il timone di collezione privata, presente in mostra, una comune scena di lavoro portuale si sublima in visione lirica dal taglio originale. Un “canto spiegato” annotava il poeta Biagio Marin (1947), in cui “un uomo arrampicato sul timone fiammante, vibra un martello immerso nell’azzurrità e pare che tutta la grande nave suoni come una campana, una nuova Ave Maria”. Da sottolineare inoltre come il disturbo mentale figuri quale elemento caratterizzante le biografie di questi due artisti, germogliando in una città, la Trieste degli anni Venti, in cui operava Edoardo Weiss – uno dei primi allievi di Sigmund Freud, in stretto contatto con lui – e dove, negli stessi anni, Italo Svevo metteva a punto il suo romanzo più celebre, La coscienza di Zeno, fortemente debitore verso le istanze nuove che a tal proposito giungevano da Vienna. Se Bolaffio venne scarcerato proprio perché dichiarato “deficiente di mente” (fu imprigionato per alcune frasi irrispettose, espresse in pubblico, nei confronti di Benito Mussolini), Timmel concluse la propria esistenza nel 1949, ricoverato all’Ospedale psichiatrico di Trieste, ritenuto incapace di intendere e di volere”.
Il sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint spiega il significato che la mostra ha per la città: “A Monfalcone, all’interno del patrimonio di archeologia industriale rappresentato dal villaggio operaio di Panzano, si collocava uno degli edifici fra i più significativi, il Teatro, le cui forme architettoniche rispecchiavano il gusto eclettico influenzato dalla Secessione e dalle architetture di Otto Wagner e di Raimondo D’Aronco, che il progettista, Dante Fornasir, aveva assorbito negli anni della sua formazione al Politecnico di Vienna. L’edificio venne distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma sono rimaste in eredità le tredici tele del suo allestimento dipinte dal pittore Vito Timmel, raffiguranti maschere e personaggi della letteratura teatrale, che ora sono esposte al Museo della Cantieristica.
Vito Timmel è, dunque, un riferimento importante per la nostra città e questa mostra, che espone i suoi lavori insieme alle opere di Vittorio Bolaffio, costituisce un’opportunità per esplorare il percorso di due importanti artisti del Novecento.
Una conferma ulteriore del fatto che la nostra Galleria comunale è diventata uno dei punti di riferimento artistici fra i più importanti della regione, frutto dell’impegno profuso negli ultimi anni con iniziative e collaborazioni importanti – come quella con la Fondazione Musei Civici di Venezia – che hanno sempre più un rilievo nazionale e che sono state coronate da un gran numero di visitatori. Per la nostra città la promozione dell’arte visiva è diventata occasione di accrescimento culturale e nello stesso tempo un tassello della strategia di rilancio del territorio.
L’esposizione si colloca, dunque, nel contesto di una più generale politica di valorizzazione della città che vuole essere un riferimento regionale, e non solo, oltre che nel settore industriale, anche in ambito culturale e turistico, continuando con il filone che nell’ultimo anno ha visto esposizioni di altissimo livello: da “Kandinsky e le avanguardie”, a Tullio Crali e alle opere di Zoran Music e Max Fabiani, che hanno aperto, nei migliore dei modi, la proiezione del nostro territorio verso l’appuntamento con Go2025.
Anche nell’ambito artistico l’Amministrazione comunale intende quindi proseguire nel promuovere lo spirito di rinnovamento della città in vari settori, portando Monfalcone ad essere una delle realtà più attive del contesto regionale”.
Conclude l’Assessore alla Cultura di Monfalcone Luca Fasan sottolineando che “le grandi mostre allestite negli ultimi anni alla Galleria d’Arte Contemporanea sono il frutto di scelte oculate e di relazioni con le più grandi Istituzioni Culturali, che hanno posizionato la Città di Monfalcone al vertice di un modello intellettuale e contenutistico riconosciuto e consolidato a livello regionale, nazionale e internazionale”.
La mostra Il fiore della desolazione fantastica – Vito Timmel e Vittorio Bolaffio alla Galleria Comunale Contemporanea di Monfalcone è promossa dal Comune di Monfalcone in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e con il supporto di diverse importanti realtà del territorio, quali Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse (main sponsor), Io sono Friuli Venezia Giulia e Go!2025.
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone
18 marzo _ 25 giugno 2023
ingresso gratuito
ORARI DI APERTURA:
Lunedì, venerdì, sabato, domenica e festivi: 10.00 – 13.00 / 15.30 – 19.30
Mercoledì: 10.00 – 13.00
VISITE GUIDATE:
Venerdì alle 16.30, 18.00
Sabato, domenica, festivi e 24 aprile: 11.00, 16.30, 18.00
Si consiglia la prenotazione
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