da domenica 16 aprile alle 20:00,
con la regia di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi
La prima sarà trasmessa in diretta sulla WebTv del Teatro Massimo
L’allestimento, prodotto dal Teatro Massimo con Arena Sferisterio di Macerata, conta sulla regia di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi, nati nel mondo della ricerca teatrale e diventati maestri del teatro d’opera. La loro Norma tesse una trama di fili, reti e tessuti grezzi che ingabbiano fisicamente e metaforicamente la scena diventando elementi drammaturgici. Norma, la sacerdotessa che si rivolge alla luna per invocare la pace tra Galli e Romani, strappa i lacci delle convenzioni sociali amando uno straniero e pagando con il sacrificio della vita la sua libertà. Ad interpretare il ruolo, tra i più impervi per voce di soprano, è Marina Rebeka, stella della lirica internazionale con un repertorio che va dal barocco al belcanto e Verdi fino a Čajkovskij e al repertorio francese.
Ad alternarsi con Rebeka nelle repliche è la beniamina del pubblico palermitano Desirée Rancatore che interpreterà prossimamente Norma anche in Corea, diretta da Roberto Abbado. Tra i numerosi riconoscimenti alla carriera, il Premio Bellini d’Oro che ha ricevuto nel 2018. Nei panni di Pollione c’è Dmitry Korchak, tenore e direttore d’orchestra, ospite dei più grandi palcoscenici d’opera internazionali, di ritorno sul palcoscenico di Piazza Verdi dove ha interpretato qualche anno fa Arnold in Guillaume Tell di Rossini mentre nel cast alternativo, il proconsole romano è Matteo Falcier. Oroveso, capo dei Druidi e padre di Norma, è il basso Riccardo Fassi; Adalgisa, la novizia rivale di Norma, è il mezzosoprano Maria Barakova e in replica Lilly Jørstad; Flavio è il tenore Massimiliano Chiarolla e Clotilde Elisabetta Zizzo. A dirigere Orchestra e Coro del Teatro Massimo è il giovane e già affermato direttore Lorenzo Passerini. Maestro del Coro, Salvatore Punturo.
Le scenografie, ispirate alle opere dell’artista sarda Maria Lai sono di Federica Parolini, i costumi di Daniela Cernigliaro, assistente ai costumi Pina Sorrentino, il disegno delle luci è di Luigi Biondi, assistente alle luci Francesco Traverso, assistente alla regia è Alessia Donadio.
“La nostra Norma – dicono i registi Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi – è ancestrale, rituale, arcaica, fatta di donne che tessono e di fili che si dipanano come quelli delle Parche, di vaticini alla luna . Una Norma ispirata alla Sardegna profonda di Maria Lai, l’artista scomparsa qualche anno fa … C’è una frase di Maria Lai che dice: “ci sono delle persone che nascono con la sensazione di non appartenere alle leggi di questo mondo, e questa cosa le fa soffrire perché si sentono escluse, fin quando non capiscono che questo in realtà le rende libere, e lì sta la loro forza, e lì si esprimono e diventano sé stesse. Una frase in cui noi ci riconosciamo in pieno e che sembra scritta anche per Norma, una donna che ha la sensazione di vivere la propria vita amplificata, come se venisse da un altrove. Costretta alle leggi di questo mondo, si è trovata ingabbiata nelle sue stesse reti ma alla fine capisce di aver compiuto un vero atto di libertà: aver generato dei figli e dato loro un futuro in una società rinnovata, mescolata, “impura”, senza confini e senza muri”.
Tragedia lirica in due atti, su libretto di Felice Romani, Norma è da sempre riconosciuta come il capolavoro di Vincenzo Bellini. Rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1831, è tratta dalla tragedia coeva Norma ou l’infanticide di Alexandre Soumet che in quegli anni era in scena con grande successo sui palcoscenici parigini. Una storia d’amore e morte, sullo sfondo della guerra tra Galli e Romani, che si rifà alla tradizione classica della Medea di Euripide e all’infanticidio come vendetta per il tradimento amoroso. Norma è la sacerdotessa del tempio di Irminsul che, nella Gallia dei druidi durante la dominazione romana, infrange segretamente i suoi voti amando Pollione, proconsole di Roma e padre dei suoi due figli. Ma Pollione si innamora della giovane novizia Adalgisa ignara della relazione tra lui e Norma. Accusando pubblicamente se stessa di avere infranto i voti, Norma, dolente e tradita, non esita a sacrificare la sua vita al posto di quella della rivale in amore, in un finale che la riavvicina a Pollione e che celebra l’amore eterno degli amanti nella morte.
Norma ha avuto al Teatro Massimo di Palermo grandissime interpreti, tra cui: Ester Mazzoleni nel 1920, Gina Cigna nel 1931, la sublime Maria Callas nel 1951, Anita Cerquetti nel 1958 e recentemente, nel 2017, Mariella Devia.
Sabato 15 aprile alle 18:30 la prova generale è aperta a favore di AIL, l’associazione che promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma; assiste i pazienti e le famiglie e si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie del sangue. Acquisto biglietti: 091 6883145 AIL (PA) e biglietteria Teatro Massimo.
L’opera sarà in scena fino al 23 aprile (martedì 18 alle 18:30 (Turno C); mercoledì 19 alle 18:30 (Turno Scuola); giovedì 20 alle 18:30 (Turno Opera); sabato 22 alle 20:00 (Turno F); domenica 23 alle 17:30 (Turno D). La prima, domenica 16 aprile alle 20:00, sarà trasmessa in diretta streaming dalla WebTv del Teatro Massimo diretta da Gery Palazzotto con la regia di Antonio Di Giovanni e l’editing di Davide Vallone. Durata dello spettacolo: 3 ore compreso 1 intervallo tra primo e secondo atto.
Info: https://www.teatromassimo.it/event/norma/
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