15 Novembre 2024

Zarabazà

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Pierpaolo Capovilla e The Old Skull nel limbo della malattia mentale

Limbo”” è il titolo del nuovo singolo e videoclip della formazione The Old Skull realizzato assieme a Pierpaolo Capovilla, disponibile da martedì 11 marzo in tutte le piattaforme digitali pubblicato da TAK Production.

La band metal rapcore romana che coinvolge abitualmente musicisti soprattutto dal mondo rap, questa volta ha collaborato con uno dei nomi storici dell’indie rock italiano. Il cantautore Pierpaolo Capovilla, già fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori. Figura di riferimento per tutta la scena alternative nel nostro Paese, Capovilla è attivo dalla metà degli Anni ’90 tra musica, teatro e letteratura.

La band composta da Luca Martino (batteria), Francesco Persia (chitarra), Emanuele Calvelli (basso), Alex Merola (chitarra) e Snifta (DJ), concede alle liriche cavernose di Capovilla un tappeto di chitarre distorte e ritmiche scarne. Lo scambio tra i cantanti sfocia nel ritornello che evoca la tematica del brano: la malattia mentale. Questa, troppo spesso si manifesta senza nessun preavviso, creando un prima e dopo tra il te che conoscevi e quello che stai diventando, una forma alterata, che hai difficoltà a riconoscere. A complicare la situazione c’è un fortissimo stigma sociale rispetto a problematiche del genere, che non aiuta minimamente chi ne è colpito. Il brano, così come il video, cercano quindi di descrivere il limbo di chi cerca di sopravvivere quotidianamente alla malattia mentale. Il progetto è il naturale sfogo artistico di riflessioni ed esperienze personali legate a questi temi, particolarmente sentiti dalla band.

Obiettivo del progetto è quello di sostenere l’Onlus Solaris ODV (organizzazione romana di volontariato costituita da familiari e persone con sofferenza mentale) al fine di spronare chi necessita di un supporto a chiedere aiuto.

Il singolo è accompagnato dal videoclip realizzato da Valerio Persia. Una sequenza di immagini in esterna tra giorno e notte, raffigurano un gruppo di ragazzi che percorrono spazi urbani. Tra primi piani e suggestivi scorci la narrazione scenica vuole rappresentare proprio il concetto del brano.