L’edizione 55/2023 di Vinitaly di Verona ha segnato un forte incremento nella direzione della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione del Made in Italy è stata una riscossa per il brand-vino dell’Italia ed in generale del Food made in Italy di Eccellenza! Preceduto, sabato 1° aprile, dall’esclusivo OperaWine, con la degustazione dei 130 produttori selezionati da Wine Spectator. Il palinsesto fieristico ha confermato le principali aree tematiche proposte (Vinitaly Bio, International wine hall, Vinitaly Mixology e Micro Mega Wines a cura del wine writer Ian D’agata), del
matching del Taste and Buy, con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i Consorzi di tutela e del Tasting Express con le più importanti riviste internazionali di settore ed i numerosi concorsi pre-fiera tipo l’International packaging competition – Vinitaly Design, il concorso che premia il miglior packaging per trend, design e innovazione di vini, distillati, liquori, birra e olio extra vergine di oliva seguito dal 5 StarsWines The Book e Wine without walls, i
riconoscimenti per le aziende che investono nel miglioramento qualitativo dei propri prodotti. L’imprenditoria veneta, con attenzione dell‘ Ice e il Governo stesso, con una presenza ricca in passerella di ministri e autorità politiche mai vista prima, con attenzione in fiera con eventi mirati alla valorizzazione dell’Italian Style! Il vino italiano funziona al di là del vino stesso, vive bene perché il Prosecco oramai divenuto un testimonial italiano in tutto il Mondo(F1 Ferrari), perché l’Amarone ha un appeal estero notevole, perché il Brunello di Montalcino è la visione di una vacanza
divina e molto gradevole nei territori italiani, perché le regioni tutte con le proprie attività promozione del territorio straordinario ed eccellenze da presentare ai winelovers sono uniche, e non ultimo Verona è una città piacevole e attraente. Tutte componenti che rendono Vinitaly più un distretto dei vini italiani che una semplice esposizione. Prosegue il format fieristico per la distinzione tra operatori in fiera e winelover a cui è stato dedicato Vinitaly and the city, il percorso di wine talk, tasting, mostre ed eventi del fuori salone nei luoghi più rappresentativi della città
Patrimonio Unesco: Piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale. Il Vinitaly deve avere un ruolo ed una funzione ormai “Istituzionale” e servono fatti, azioni e soprattutto deve assumere anche con diverse contraddizioni, quel ruolo-icona di wine brand italiano! Le aziende affrontano sostanziosi investimenti che beneficiano soprattutto l’indotto economico di Verona, ma la domanda vera è: “Le novità e le iniziative promosse e messe in pratica sono servite alle aziende?“. Il Vinitaly per diventare un“Salotto Mirato”che evidenzia la grandiosità dell’etichetta di turno,
dovrà essere un ufficio di interscambio di conoscenze e di valori, intriso di cultura identitaria, storia di appartenenza aziendale e di saper vendere valori concreti e reali oltre a una bottiglia! Record di top buyer selezionati e ospitati anche in collaborazione con Ice Agenzia. Infatti i “superacquirenti” esteri di vino italiano da 68 Paesi già accreditati: +43% rispetto al 2022, dagli Usa all’Africa, dall’Asia con il grande ritorno della Cina e Giappone al Centro e Sud America fino al Vecchio Continente tutto rappresentato e alle Repubbliche eurasiatiche. Un dato che incrementerà il totale del panel internazionale che ha superato il consuntivo 2022 di Vinitaly che si chiuse con 25mila buyer stranieri da 139 Paesi, il
28% degli 88mila operatori totali arrivati a Verona, facendo registrare la più alta incidenza estera di sempre. “Si tratta di un risultato storico, frutto di un roadshow globale senza precedenti che ha coinvolto i principali player istituzionali della promozione del made in Italy – commenta il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo -. Un deciso cambio di passo, in termini di investimenti e organizzazione, fortemente voluto dalla nuova governance con l’obiettivo di accrescere la competitività di Vinitaly in Italia e nel mondo; Danese- è nato e vuole continuare ad essere la vetrina del vino italiano
con una proiezione internazionale, orientata però sulla valorizzazione delle nostre produzioni”. Su questa linea si colloca come brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale”. Ma tuttavia tra gli espositori, ho sentito pareri più discordanti tra chi era entusiasta di questa edizione e chi invece ne è rimasto deluso per la scarsa presenza di operatori, che normalmente presenziavano alla kermesse del vino italiano negli anni passati ma che giravano voci erano visti in numerosa presenza al padiglione di casa, Veneto. Gli italiani sono bravi ad auto-lesionarsi!
Altresì bisogna considerare il consistente investimento che ogni azienda deve fare per partecipare. Inoltre inevitabile non notare tra i padiglioni anche l’assenza di alcuni brand importanti del mondo vinicolo, che hanno preso la decisione drastica di non partecipare alla fiera. Segno evidente di qualche cambiamento che sta avvenendo all’interno del comparto vinicolo o che le fiere vadano ripensate in un nuovo modo. In attesa della prossima edizione, prevista dal 14 al 17 aprile 2024, attendiamo di vedere quali novità porterà la nuova direzione.
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