E’ stato approvato domenica 7 maggio dall’Assemblea dei soci di Banca Don Rizzo il bilancio 2022 che conferma l’andamento economico e il rafforzamento patrimoniale della Banca.
L’utile di esercizio, che si attesta a 6,8 milioni di euro, conferma l’andamento gestionale degli ultimi anni adeguando il patrimonio netto ad oltre 60 milioni di euro, con un total capital ratio del 26,41% che, ampiamente capiente rispetto ai requisiti richiesti dalle Autorità di Vigilanza, assicura alla Banca la stabilità necessaria per continuare a sostenere famiglie e imprese del territorio. Nel 2022 la Banca, nonostante la non facile congiuntura, ha assicurato un costante supporto di credito a famiglie e imprese. Al 31 dicembre i finanziamenti alla clientela si attestano a 408 milioni di euro, in ulteriore e significativa crescita rispetto al 2021 (oltre il 15%) con una dinamica multipla rispetto a quella espressa dal sistema bancario. L’attenzione alla gestione del credito, la capacità di ascolto e di interpretazione delle esigenze dei clienti, nonostante le difficoltà della congiuntura, hanno consentito di assicurare ampio accesso al credito contenendo l’incidenza dei crediti deteriorati, in ulteriore contrazione rispetto allo scorso anno. La fiducia di clienti e soci trova ulteriore riscontro nella dinamica dei depositi che si adeguano a 655 milioni di euro, in ulteriore crescita del rispetto al 2021.
Pur nella consapevolezza di un momento economico delicato, con un conflitto che coinvolge popolazioni a noi prossime e il concreto rischio di ripercussioni sugli equilibri sociali ed economici, la Banca prosegue – nel determinato sostegno all’economia reale e, coerentemente con la sua storia di banca locale, in un’ottica di vicinanza ai bisogni della società e del territorio come, da ultimo, con l’iniziativa di medicina preventiva realizzata lo scorso 18 aprile ad Alcamo – con le misure attivate per contenere l’impatto della crescita dei tassi d’interesse sui mutui delle famiglie e gli oltre 2 milioni erogati con Invitalia nell’ambito del programma “Resto al Sud”, circa il 22% di quelle realizzate nella provincia di Trapani, con la creazione di oltre 130 posti di lavoro.
Il 2023 evidenzia uno scenario macroeconomico condizionato dalle tensioni geopolitiche che prospettano nuove sfide, con il rallentamento delle prospettive di sviluppo e l’impoverimento dei ceti meno abbienti per le forti spinte inflattive.
“In tale contesto le linee di indirizzo del piano industriale 2023/25 ribadiscono la rilevanza strategica della politica di costante rafforzamento patrimoniale ed efficientamento gestionale- dichiara il direttore dell’istituto, Antonio Pennisi – portando avanti un modello di “Banca tradizionale” impegnata nell’intermediazione del risparmio nell’interesse della comunità mantenendo ed assicurando, nel concreto, le necessarie risorse al territorio, rifuggendo dalle lusinghe della finanza “creativa” e dei mercati”.
Il Presidente Sergio Amenta sottolinea come “le banche di comunità come la nostra hanno a disposizione un lustro per fornire il proprio supporto allo sviluppo del Piano Nazionale di ripresa e Resilienza (PNRR) ed al raggiungimento dei relativi obiettivi interpretando la funzione della finanza mutualistica nello spirito dell’Enciclica Caritas in Veritate di Papa Benedetto XVI, nei cui principi la Banca si riconosce, che hanno connotato il suo pluricentenario cammino e che continuano a rappresentare per noi un costante riferimento, una precisa responsabilità e uno stimolo ad operare ogni giorno nella ricerca di come costruire un comune futuro”.
Altri articoli
ECCO I CAMPIONI DI INNOVAZIONI 2024
IL CONSORZIO DEL PARMIGIANO REGGIANO LANCIA NEGLI USA LA CAMPAGNA “PRONUNCIATION CHALLENGE”.
FINCANTIERI: TAGLIO LAMIERA PER IL NUOVO TRAGHETTO DELLA REGIONE SICILIANA