18 Novembre 2024

Zarabazà

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La cena di gala con le esibizioni di Simona Molinari e Nesli per il Porto Cervo Wine & Food Festival


celebra una 12esima edizione da record

Premiate con il PCWFF Award le migliori etichette partecipanti alla rassegna

 Grande successo per i talk show: chiusura con il workshop di Marcello Acciaro 
                         sulle relazioni tra vino, salute ed eros       

PORTO CERVO. Il Porto Cervo Wine & Food Festival chiude una edizione da record, con numeri importanti e una grande selezione di qualità tra le cantine ed espositori “food”. Nella cena di gala di sabato 13 maggio all’Hotel Cala di Volpe si sono esibiti, in rigoroso ordine di apparizione, Nesli e Simona Molinari. Due artisti diversi, ma che hanno saputo ugualmente coinvolgere il pubblico presente, composto da produttori, stampa specializzata e una gran parte del mondo dell’enogastronomia regionale, nazionale ed internazionale. Una chiusura di grande livello per la 12esima edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival, che ha presentato un programma di assoluta eccellenza.
I CANTANTI. Simona Molinari, una delle migliori interpreti della musica pop-jazz, cantautrice dallo stile unico e personale, ha seguito una linea temporale nella scelta dei brani, anticipandoli con un prologo che li ha accostati alle diverse fasi della sua carriera, con il comune denominatore della grande passione per il jazz. Un repertorio di classe, a partire da brani come “Egocentrica”, o pezzi della tradizione napoletana come “Anema e core”. Ma anche un omaggio alla cantante che imitava fin da piccola, Ella Fitzgerald, con “Mr Paganini”. Chiusura con uno dei suoi più grandi successi commerciali, “La felicità”. Prima di lei si era esibito Nesli, cantautore e autore di successo, che ha interpretato alcune delle sue canzoni più famose, in una versione acustica: da “Andrà tutto bene”, “Un bacio a te”, fino a “Ti sposerò” e “La fine”.
Il Festival è stato organizzato dall’Area Costa Smeralda, gestita da Marriott International, per conto di Smeralda Holding, che annovera oltre 20 ristoranti e bar, quattro hotel di lusso (Hotel Cala di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo), un Conference center e un Golf club, di proprietà di Qatar Investment Authority.

IL PREMIO. Prima della cena di gala è stata annunciata anche la lista dei vini ai quali è stato assegnato il premio PCWFF Award, a seguito di una degustazione “alla cieca” effettuata da esperti del settore. Le aziende vitivinicole hanno scelto le etichette da presentare, con una referenza per categoria e tipologia.
Ecco la lista delle etichette premiate per categoria:
Astoria – Casa Vittorino, Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore Rive di Refrontolo Brut millesimato 2022 – Miglior Metodo Charmat italiano
Santa Margherita – Kettmeier Athesis, Alto Adige Riserva Extra Brut Doc 2016 – Miglior Metodo Classico italiano
Exquisito Good Food – Emeraude, Champagne Brut – Miglior Champagne
Inama – Foscarino, Soave Classico Doc 2021 – Miglior Bianco italiano
Marchesi Frescobaldi – Aurea Gran Rosé, Toscana IGT 2021 – Miglior Rosato italiano
Surrau – Monti di Mola, Vermentino di Gallura Vendemmia tardiva DOCG 2021 – Miglior Vermentino di Gallura DOCG
Azienda Vitivinicola Chessa – C’era una volta, Vermentino di Sardegna DOC 2019 – Miglior Bianco sardo
Ruffino – Modus, Toscana IGT 2018 – Miglior Rosso italiano
Cantina Giba – SeiMura, Carignano del Sulcis Riserva Doc 2019 – Miglior Rosso sardo

I vini premiati riceveranno il Sigillo PCWFF da applicare sulle bottiglie. Non solo, perché i vini insigniti del Sigillo PCWFF, dopo aver ricevuto il PCWFF Award, entrano a far parte del Taste of Sardinia, l’iniziativa tramite cui la Costa Smeralda presenta le eccellenze italiane nel mondo.

DEGUSTAZIONI ED ESPOSITORI. Le degustazioni negli stand con i migliori produttori di “wine & food” si sono svolte all’interno del Conference Center di Porto Cervo dall’11 al 14 maggio. Si è registrata una grandissima partecipazione di pubblico e grande apprezzamento per una selezione di cantine e aziende del food selezionate sulla base di criteri di grande qualità del prodotto. La prima giornata, quella di giovedì 11 maggio, è stata dedicata esclusivamente agli operatori del settore turistico ed enogastronomico, alle cantine, agli enologi, ai buyers e alla stampa specializzata, con centinaia di invitati da parte delle aziende partecipanti.
Al Conference Center di Porto Cervo erano presenti i “magnifici 80”, ossia i 60 espositori di vino e i 20 del food: l’edizione 2023 ha potuto contare su aziende storiche di fortissimo richiamo e new entry di prestigio. Inoltre, è stata consolidata la presenza dei marchi sardi: dei 60 espositori di vino e spirits, circa il 50% provenivano dalla Sardegna. Si tratta di una ulteriore conferma della crescita prepotente del mondo enologico sardo, capace di proporsi stabilmente in qualsiasi rassegna internazionale grazie alla qualità dei propri prodotti. Inoltre, per quanto riguarda le cantine, circa il 20% si sono proposte per la prima volta al Porto Cervo Wine & Food Festival. Invece, per il settore “food”, oltre la metà dei produttori provenivano dall’Isola e per diverse aziende si è trattato dell’esordio assoluto nella manifestazione firmata Costa Smeralda.

IL WORKSHOP. Questa mattina si è svolto anche il workshop tenuto dal professor Marcello Acciaro, sessuologo clinico, insieme al cardiologo Giuseppe Sabino, che hanno svelato i segreti del vino legati alla salute e all’eros: si tratta di un tema spesso sfiorato dalla divulgazione enologica, ma raramente oggetto di un approfondimento scientifico in grado di raccontare in che modo il vino influisce biologicamente sull’essere umano.
“Il vino possiede diverse caratteristiche che influiscono nei comportamenti sociali dell’essere umano e, di conseguenza, anche su quelli sessuali – ha spiegato Marcello Acciaro -. Possiamo individuare almeno sette caratteristiche importanti: il vino è sicuramente seduttivo, conviviale, disinibente, consolatorio, edonistico, riparatorio, creativo. In uno studio sperimentale condotto in Toscana qualche tempo fa, sono state reclutate 798 donne di età compresa tra i 18 e i 50 anni: nessuna di loro accusava disturbi sessuali. Sono state suddivise in tre gruppi e seguite per un anno. Il primo gruppo doveva bere uno o due bicchieri di vino al giorno, il secondo gruppo doveva astenersi totalmente dal consumo di alcool, mentre il terzo avrebbe dovuto averne un consumo occasionale, meno di un bicchiere al giorno. È risultato che le donne del primo gruppo hanno riportato risultati migliori nel desiderio e nel piacere sessuale rispetto a tutte le altre. Il vino ha effetti anche nell’uomo: bevuto con moderazione, aumenta il desiderio”.
“Da un punto di vista prettamente scientifico è dimostrato che un consumo moderato e quotidiano di vino riduce gli eventi cardiovascolari rispetto a chi non beve – ha sottolineato Giuseppe Sabino -. Quindi fa bene. Ma il vino è un’arma a doppio taglio: ha una funzione protettiva se assunto in quantità moderate come uno o due bicchieri al giorno, mentre se la dose è superiore allora aumentano le probabilità e le possibilità di avere gravi problemi di salute, anche al sistema cardiovascolare. Il fumo, invece, presenta un impatto differente, perché fa sempre male. Sia in piccole quantità sia in quantità superiori, naturalmente in maniera proporzionale”.