16 Novembre 2024

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RENATO FRANCHI FA CONOSCERE AL GRANDE PUBBLICO L’ALBUM ‘ATTIMI DI INFINITO’, INANELLANDO LA 14^ PERLA DELLA SUA MAGNIFICA COLLEZIONE DI SUCCESSI

‘Attimi di Infinito’ è il titolo del quattordicesimo album di Renato Franchi & His Band, che esce sotto l’etichetta Latlantide, con produzione artistica ed arrangiamenti del cantautore, testi e musiche in collaborazione con Maria Macchia.

Oltre a Renato Franchi (voce, chitarre, basso, armonica), l’album coinvolge l’ensemble di musicisti che da anni lo accompagna fedelmente nei suoi lavori: Gianfranco D’Adda alle percussioni e batteria, Viki Ferrara alla batteria, Dan Shim Sara Galasso al violino, Roberto Nassini alla fisarmonica, Gianni Colombo per pianoforte, tastiere e organo Hammond e Joselito Carboni per la chitarra slide.

Letteratura, poesia, impegno sociale, sogni, orizzonti inediti… Questo progetto discografico rappresenta un lungo viaggio fatto di emozioni, esperienze ed istanti, raccolti con cura e posati con dolcezza nel contenitore dell’eternità. Un omaggio al diritto alla speranza e all’utopia, per rinascere a nuova vita. Il filo conduttore che lega tra di loro i nove brani del disco è il tema della rinascita.

Chitarre, violino, pianoforte, fisarmonica e ritmiche ben dosate sono gli ingredienti per un rock d’autore, tra atmosfere notturne e ballate sognanti.

‘La Stagione dell’Amore’ di Franco Battiato, unica canzone non originale presente nell’album, arrangiata con il solo pianoforte e violino, a voler mettere in evidenza il testo e l’interpretazione, è stata il punto di partenza dell’intero lavoro. L’idea che la vita offra sempre nuove stagioni e nuove possibilità è l’orizzonte al quale tendere ed al quale sono riconducibili, sia pure nelle diverse sfaccettature, le liriche di tutti i brani.

‘Attimi di Infinito’, la title-track, apre l’album con una sorta di dolcissimo e morbido abbraccio, in un sodalizio tra rock e letteratura. La protagonista abbandona la propria condizione di solitudine, per aprirsi all’amore e alle nuove possibilità che l’esistenza offre. Ritrova così se stessa negli occhi del partner, in un ideale rimando a ‘Il buongiorno’ del poeta metafisico inglese John Donne, in cui gli innamorati rinascono a nuova vita.

“Arriverà il tempo dell’amore

Un momento per rinascere, per rifiorire

Allargando le braccia verso il sole

E spiccando il volo nell’immenso”

Gli aneliti di eternità della poetessa Emily Dickinson ispirano il successivo brano, ‘Emily’, a lei dedicato. L’arpa celtica di Vincenzo Zitello, musicista di valore internazionale, già dall’intro rende magica e romantica questa canzone.

Il tema del risveglio torna poi in ‘Apri gli Occhi’, tenera dedica che un uomo rivolge alla sua compagna.

“E se verrà il temporale

Io lo fermerò

Se ci sarà la tempesta

Io ti proteggerò”

‘Lungo la Strada’ è la ricerca di se stessi e del senso del proprio cammino. Ciò che abbiamo fatto nella vita ci ha condotti dove siamo ora e questo è il punto di partenza per la realizzazione dei nostri sogni futuri.

Mentre ‘Istruzioni per la Vita’, con la sua apertura trasognante, richiama nel titolo l’arte di Yoko Ono e porge la chiave per aprire la porta verso nuove esperienze, segnando il cammino verso un diverso percorso, lungo la strada della realizzazione di sé e di tutti i propri desideri.

“Camminando nel bel mezzo del nulla

Abbandona ogni sentiero conosciuto

Fissa il tuo sguardo sull’orizzonte distante

E respira nell’aria fresca del mattino”

Evocare il ricordo di un addio con una canzone richiede rispetto e cantare la storia di un dolore contemporaneo ad una gioia è un compito non facile, specialmente se chiesto dalla persona che lo ha vissuto, un amico stretto. Da questa riflessione è ispirata ‘Mentre Nasceva un Fiore’, omaggio ai cuori lacerati dal dolore e alla vita che nasce, quella di una bimba il cui sguardo riscalda il cuore. Un brano straziante e, allo stesso tempo, pieno di speranza. Ai cori troviamo la voce di Marta Franchi.

In ‘Ballata della Pioggia e delle Rose’ i caduti sul lavoro sopravvivono nella memoria collettiva, trasfigurandosi nelle immagini della natura. Un toccante brano di denuncia, dai tratti poetici, dedicato ai morti sul lavoro per infortunio e per malattia professionale, la cui prematura scomparsa è frutto di ingiustizie che non si dovranno più ripetere. Marino Severini, dei Gang, duetta con Renato, mentre Marta Franchi è ai cori e Roberto D’Amico al basso.

“Siete pioggia che bacia le rose

Siete foglie cadute

Siete fiori di campo buttati per terra

Siete sogni infranti e traditi

Siete nuvole in cielo

Siete stelle comete svanite nel volo”

È poi la volta di ‘La stagione dell’amore’ di Franco Battiato, egregiamente reinterpretata da Franchi.

Sempre sul fronte dell’impegno sociale, segue ‘Stand by Me’, brano conclusivo, che lancia uno sguardo verso i tempi difficili che stiamo vivendo. Un inno di pace e speranza che, sulle note di ‘Stand by Me’, ricorda il grande pacifista John Lennon, confermando il pensiero che l’infinito è la meta di ogni emozione.

“Vorrei rallentare il tempo

Il ritmo di questo giorno

Catturare questo momento

E viaggiare intorno al mondo insieme a te”

Suggestiva e significativa, in armonia con le tematiche dell’album, è la location del set fotografico per l’artwork, curato da Cristian Visentin dello Studio VISE Photograph. Gli scatti sono stati infatti realizzati nel parco di San Vittore Olona (MI), adiacente all’ex Opificio Visconti di Modrone, dove sono conservati angoli architettonici strutturali della fabbrica tessile ormai chiusa dal 1990. Un luogo di storia, lavoro e vita vissuta, a testimonianza di un cammino nei ricordi e nella memoria, un incontro tra presente e passato. Una ciminiera, un muro di mattoni rosso fuoco, una struttura con arcate, murales e graffiti, segno di un’arte spontanea ed estemporanea, così come il ricordo di tanti lavoratori e lavoratrici che qui spesero le loro giornate, simbolicamente segnano lo scorrere del tempo e vanno a costituire lo scenario visuale del progetto artistico della band.

Per la copertina è stata scelta l’immagine di una chitarra classica, appoggiata ad un muro, sulla quale è stata lasciata una rosa. La nota romantica viene anche ripresa dal contorno appena abbozzato di un cuore, lasciato da un writer e quasi cancellato dai segni del tempo. Sullo sfondo, lo scorcio di un quartiere metropolitano.

Un album denso, coinvolgente, toccante… in pieno stile Franchi, che ci regala la cosa più importante: la speranza. Renato Franchi, con questo lavoro, ha fermato per un istante lo scorrere inesorabile del tempo, consegnando per sempre alla storia veri e propri ‘Attimi di Infinito’!

Stefania Castino