Parte “col botto” Madonie in Salus a Petralia Sottana, la manifestazione a carattere medico-scientifico con l’accento posto su natura e corretti stili di vita che il 28 maggio ha inaugurato la cinque giorni con Montagnaterapia.
Per la prima volta la cittadina madonita ospita eventi di rilevanza nazionale, appunto, come la Montagnaterapia, il progetto Zaini in spalla fortemente voluto dall’amministrazione comunale e condiviso con il Cai sez. delle Madonie Petralia Sottana e con la Simont (Montagnaterapia) con la collaborazione della cooperativa Consenso e la Inspedd onlus autismo di Caltanissetta.
Quinto appuntamento a Petralia Sottana con ‘Montagnaterapia’ inserita nel ‘Madonie in Salus’, non solo escursioni con il progetto ‘Zaino in spalla’ ma anche divulgazione scientifica con un convegno dedicato al “Meeting Montagnatarapia”.
Alla giornata Roberta Sabbion presidente SiMonT, Paolo Di Benedetto referente SiMonT per l’area sud Italia e la psicoterapeuta Donatella Rizzi, ancora il vice sindaco di Petralia Sottana Giovanni di Lorenzo, il presidente della coop. Consenso di Caltanissetta Gaetano Terlizzi e Maria Grazia Pignataro della Inspedd onlus autismo di Caltanissetta.
L’avventura in montagna è iniziata lo scorso 28 ottobre con il progetto aperto “Zaino in spalla” che ha visto già le supervisioni degli scienziati di Montagnaterapia. Con l’appuntamento del 28 maggio il percorso continua con il ‘family day’ che vede coinvolti i giovani e le loro famiglie che, appunto zaini in spalla e accompagnati da psicologi, psicoterapeuti ed esperti accreditati del settore accompagnano i ragazzi affetti dallo spettro autistico e le loro famiglie in alcuni percorsi di montagna, stabiliti in base alle peculiarità, abilità e capacità dei giovani avventori.
<<Insieme alle guide e ai volontari i ragazzi, quasi tutti autistici, che hanno partecipato agli scorsi appuntamenti sono nuovamente protagonisti, il percorso, terapeutico ed educativo, è il banco di prova per toccare con mano le competenze e le abilità che hanno man mano acquisito – spiega Gaetano Terlizzi -. Fa la differenza in questa esperienza, in questo progetto pilota, la sinergia con il comune di Petralia e una società scientifiche come la Simont>>.
E’ stato il ‘padre’ della Montagnaterapia, lo psicologo e psicoterapeuta Giulio Scoppola, a dare il via all’importante progetto a valenza scientifica nella cittadina madonita che ha il primato siciliano essendo stata la prima ad affacciarsi a questo approccio che vede protagoniste, in un connubio quasi perfetto, natura e disabilità.
<<Una camminata, che camminata non è, piuttosto progettualità con il fine di condividere una esperienza tra i ragazzi ma anche con i genitori. Questa esperienza ha una duplice valenza, condivisione tra i ragazzi e con le loro famiglie>>, afferma lo psichiatra Paolo Di Benedetto della SiMonT.
Montagnaterapia è un originale approccio metodologico a carattere terapeutico e riabilitativo, socio-educativo, finalizzato alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione di individui portatori di alcune patologie o disabilità; è giovamento alla salute fisica e allo stile di vita: <<Abbiamo il compito di vivere insieme questa esperienza – spiega Roberta Sabbion, presidente SiMonT – perchè non stiamo facendo una gita in montagna ma stiamo cercando di riempire di significato riabilitativo lo strumento camminata in montagna. Vogliamo far comprendere alla Sanità che la vera riabilitazione non è focalizzarsi sulla parte malata delle persone ma esplorare la parte sana. E’ una delle prime esperienze in Italia che a partire da una teoria sta sviluppando una progettualità effettuando una inversione di rotta>>.
<<Da alcuni anni ci dedichiamo a un gruppo di Montagnaterapia con ragazzi affetti dallo spettro autistico, un focus molto recente. Finalmente, qui in Sicilia, un confronto con i colleghi e con i ragazzi per conoscere modalità diverse di operare>>, dice Donatella Rizzi educatore professionale, socia Simont e referente per il progetto Montagnaterapia dell’Azienda sanitaria di Parma.
Presente alla giornata anche la presidente della Inspedd autismo di Caltanissetta Maria Grazia Pignataro: <<Una esperienza che consente ai nostri figli di uscire dalla strutture che li vedono impegnati ma che a un certo punto diventano riduttive e relazionarsi con l’ambiente con i loro compagni e compagne, con gli operatori in maniera diversa>>.
Il Comune di Petralia Sottana è promotore del progetto Montagnaterapia in Sicilia: <<Il sodalizio che ormai insiste da quasi un anno tra il Comune di Petralia Sottana, la SiMonT, il Cai, tutti gli organi istituzionali che ruotano attorno come il corpo forestale e le associazioni di volontariato, hanno permesso di essere qui, per la quinta volta, con i ragazzi della coop. Consenso di Caltanissetta che ha accettato la sfida di lavorare in maniera metodica, metodologica e scientifica al progetto ‘Zaino in spalla’ che racchiude nel titolo un rapporto stretto e diretto tra la SiMonT e i ragazzi autistici>>, conclude il vice sindaco di Petralia Sottana Giovanni Di Lorenzo.
Nel pomeriggio del 28 maggio il meeting Montagnaterapia.
<<Il convegno ha il compito di mettere a fuoco punti fondamentali, la riabilitazione di alcune situazioni che sono rappresentate da fragilità, a volte molto gravi, e che spesso vengono rinchiuse in uno spazio ospedaliero vedono la possibilità di essere sviluppati in ambiente e vedono la possibilità di creare, soluzioni, risultati e risorse inaspettate. Oggi puntualizziamo origini, motivazioni e ragioni per cui ci si sposta in ambiente a fare attività riabilitative, vediamo le azioni concrete che veramente si possono e si metteranno in campo le basi teoriche perchè questo succeda>>, spiega Roberta Sabbion.
<<Per la prima volta in Sicilia si avvia un progetto di Montagnaterapia e si avvia un percorso di attività cliniche di cura e assistenza nei confronti di soggetti fragili. Questo avvio rappresenta una novità (la macroarea è suddivisa in Nord, Sud e Centro supervisionate da Roma) e fa sì che la Sicilia diventi capofila dell’area Sud e soggetto della propria progettualità. Nuova potenzialità, nuove forze, nuove leve, nuovi giovani e nuovi pazienti vengono ad animare e a condividere l’esperienza di Montagnaterapia>>, conclude Paolo Di Benedetto.
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