Parco della Musica Records
presenta
MARIASOLE DE PASCALI “Fera”
Mariasole De Pascali, flauti (soprano, contralto, ottavino)
Giorgio Distante, tromba, tuba, elettronica
Adolfo La Volpe, chitarra elettrica, chitarra elettrica baritona, elettronica
Lucio Miele, vibrafono, batteria e percussioni
–
SIMONE ALESSANDRINI CANTASTORIE “Circe”
Simone Alessandrini sax contralto, flauto (Ulisse)
Laura Giavon voce (Circe)
Federico Pascucci sax tenore, clarinetto, Kaval (vitello)
Antonello Sorrentino tromba e flicorno (cavallo)
Mariasole de Pascali flauto traverso, ottavino (serpe)
Federico D’Angelo sax baritono, clarinetto basso, tuba (leone)
Giacomo Ancillotto chitarre (cerva)
Marcella Carboni arpa (lepre)
Nazareno Caputo vibrafono, marimba (ostrica)
Simone Pappalardo elettronica e strumenti autocostruiti (canna)
Riccardo Gola contrabbasso, basso elettrico, (talpa)
Riccardo Gambatesa batteria, percussioni (capro)
SABATO 10 GIUGNO 2023
CASA DEL JAZZORE 21
Biglietti 15 euro
Un doppio concerto dedicato a due nuove produzioni della Parco della Musica Records: il progetto Fera capitanato dal Miglior Talento Top Jazz 2022 Mariasole De Pascali e il progetto Circe, un racconto in musica nello stile inconfondibile del sassofonista e compositore Simone Alessandrini.
Mariasole De Pascali, flautista e performer votata Miglior Nuovo Talento nel referendum Top Jazz 2022 della prestigiosa rivista “Musica Jazz”, presenta dal vivo il suo primo lavoro discografico “Fera” (Parco della Musica Records), frutto di diverse esperienze nell’ambito dell ‘improvvisazione, della scrittura creativa e delle musiche contemporanee. Senza soluzione di continuità, le composizioni si alternano attorno ad oggetti sonori, impulsi elettrici e comportamenti meccanici, alla ricerca di una breve fosforescenza, un attrito tra sé e uno spazio mobile, lirico ma non retorico, con reminiscenze dal jazz alla musica da camera, fino al rock. A partire dalle possibilità espressive e compositive del proprio strumento, il lavoro sulla forma si estende ad un’inedita formazione con Giorgio Distante (tromba, tuba ed elettronica), Adolfo La Volpe (chitarre elettriche ed elettronica) e Lucio Miele (batteria, vibrafono e percussioni). Flautista e performer attiva nell’ambito delle musiche contemporanee, della scrittura creativa e dell’improvvisazione, collabora con varie formazioni e artisti: con il quartetto Francesco Massaro & Bestiario ha prodotto tre dischi che hanno ottenuto interesse di pubblico e critica. Collabora e ha suonato tra gli tra gli altri con Daniele Roccato, Marco Colonna, Gianni Lenoci, Luigi Ceccarelli, Michele Rabbia, l’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti e Paolo Damiani, Admir Shkurtaj, la Fondazione Cantieri Teatrali Koreja, Markus Stockhausen, esibendosi in festival nazionali e internazionali, tra cui Umbria Jazz, Les Rendez-vous de l’Erdre di Nantes (Francia), Teszt- Euroregional Theatre Festival (Romania), Teatro dei Luoghi Fest (Italia, Albania e Kosovo), Una Striscia di Terra Feconda , Angelica Festival Internazionale di Musica, Zona Sismica. Realizza progetti transdisciplinari con danzatori, poeti e visual artist.
La Circe di Giovan Battista Gelli, operetta in dieci dialoghi di contenuto morale pubblicata per la prima volta nel 1549 a Firenze. Nel testo, costruito sulla falsariga del Grillo plutarcheo, l’autore riprende il celebre episodio dell’Odissea e immagina che Ulisse ottenga da Circe la facoltà di conversare con i suoi greci trasformati in animali, i quali inaspettatamente si pronunciano a favore della propria condizione ferina e opporre un netto rifiuto all’offerta di recuperare le fattezze umane, sostenendo la superiorità etica degli animali rispetto alle debolizze, ai vizi e alle miserie che caratterizzano l’esistenza degli uomini. Attraverso l’attuazione di procedimenti paradossali, ciascuno dei dialoghi in cui si articola l’opera è costruita intorno ad un particolare aspetto della condizione umana, inquadrato sotto la luce negativa delle argomentazioni, talora ingenue e semplicistiche, dell’animale, cui di volta in volta vanamente si contrappongono le posizioni sostenute da Ulisse. Simone Alessandrini, con il progetto Storytellers allargato a tredici elementi, vuole rappresentare in musica i dieci dialoghi. L’idea di un’operetta nella sua forma, ma con il suono del jazz contemporaneo e allo stesso tempo un andamento ciclico e tribale, che veste e denuda l’approccio colto occidentale. Nell’opera, ogni musicista rappresenta un animale che dialoga con Ulisse (interpretato dagli Storytellers), con le incursioni di Circe, il cui ruolo è assunto dal canto, come unico veicolo narrativo. L’ensemble muterà di brano in brano, passando da momenti densi come l’ouverture, a sezioni minime, con l’organico ridotto a due elementi. Parti di improvvisazione radicale contrapposte a sezioni di scrittura verticale fitta e rigorosa. L’intento è di dare più dimensioni alla sceneggiatura musicale, rappresentando gli stati d’animo dei vari animali, mentre raccontano i vari malesseri del genere umano. Come i due dischi precedenti: “Storytellers” e “Mania Hotel”, in questo nuovo lavoro Simone Alessandrini vuole utilizzare la musica come veicolo narrativo, prendendo spunto da questo libro poco noto, scritto nel 1549, in cui sono affrontate delle tematiche quanto mai attuali e darle quindi un suono allo stesso modo attuale.
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