17 Novembre 2024

Zarabazà

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A Premeno arriva la 2^ edizione della fiera-mercato di cestai e artigiani dell’intreccio

17 e 18 giugno: il weekend di “Intrecci sul Lago Maggiore” è alle porte

Dal suo balcone affacciato sul Lago Maggiore, il borgo di Premeno, alle porte del Parco Nazionale della Val
Grande, sabato 17 e domenica 18 giugno torna ad ospitare, dopo il successo dell’edizione 2022, la fieramercato dei più apprezzati artisti dell’intreccio.
Intrecci sul Lago Maggiore parte dalla manualità e dalle tradizioni di un tempo, per valorizzare la maestria
degli artigiani contemporanei ed è senza dubbio l’occasione per conoscere e apprezzare il lavoro di tanti
piccoli artigiani e riscoprire antichi saperi: cestai, impagliatori, magliaie, artigiani di feltro, uncinetto, pizzo
macramé o chiacchierino e di piccoli gioielli con i loro prodotti frutto di sapiente lavoro di intreccio
arricchiranno i cortili fioriti e gli antichi vicoli in pietra del grazioso centro storico di Premeno.
Al centro della manifestazione sarà la fiera-mercato, con dimostrazioni di lavorazione e vendita dei prodotti
artigianali, aperta al pubblico dalle 15.30 alla mezzanotte di sabato 17 e dalle 9.30 alle 19 di domenica 18
giugno.


Le due giornate lasceranno spazio anche alla gastronomia tipica: selezionati “artigiani del gusto a km0”
proporranno i loro prodotti tra le vie del borgo, mentre durante tutta la manifestazione sarà attivo un
goloso punto ristoro.
Una serie di iniziative collaterali ed appuntamenti speciali sono in calendario per scoprire, rigorosamente a
passo lento, questa porzione panoramica di Lago Maggiore: mostre, proiezione di documentari, laboratori
per grandi e piccini arricchiranno il weekend di Premeno durante la seconda edizione di Intrecci sul Lago
Maggiore.
Presso il Cinema di Premeno sabato 17 (ore 16.30 e ore 18) e domenica 18 (ore 11 e ore 16) verrà proiettata
una rassegna di documentari dedicati al territorio e al Parco Nazionale della Val Grande, ai suoi abitanti,
alla sua flora e alla sua fauna.
Sabato 17 giugno alle ore 20.45, sempre presso il Cinema di Premeno, è in programma – ad ingresso
gratuito sino ad esaurimento dei posti disponibili – la proiezione del documentario Sky Original La via
incantata.
Il documentario, che ha ottenuto il patrocino del Club Alpino Italiano, realizzato su soggetto e sceneggiatura
di Francesco Fei e Marco Albino Ferrari e regia di Francesco Fei, è dedicato alla Val Grande, l’area
wilderness più estesa delle Alpi, “un piccolo Nepal a un’ora da Milano. Un luogo magico e misterioso, una
zona unica dove la natura regna incontrastata.”
Un luogo abbandonato, senza strade, senza insediamenti permanenti, dove rari sono persino i rifugi. Qui i
telefoni non prendono e gli unici suoni udibili sono quelli della variegata vegetazione, scossa solo dalle
intemperie. E poi ci sono gli animali, la cui voce arriva spesso da lontano, come lontana riecheggia la civiltà
alpina che abitava questi paesaggi, ma che se ne andò, lasciando solo sparute tracce, archeologie industriali
che si perdono nella natura stessa. Perché in Val Grande ci si può perdere, non solo fisicamente, ma
spiritualmente ed emotivamente.


Non è un Parco “strutturato”, “addomesticato”, la Val Grande rappresenta una sfida, prima di tutto con se
stessi. Ed è una sfida che solo pochi hanno il coraggio, la testardaggine, la pazienza, la passione di
affrontare. E tra questi pochi, ci sono i protagonisti de La via incantata, due uomini alla ricerca di un vecchio
sentiero perduto, e una giovane donna, una ragazza che ha deciso di non andarsene, ma di vivere e lavorare
qui tra alpeggi selvaggi, boscaglie impenetrabili e animali di ogni specie. Il suo nome è Serena, e sembra
venire da un tempo passato, ma non è così, ha 20 anni e conosce bene il suo tempo, ma preferisce viverlo
nel rispetto di un luogo, della sua natura, della sua wilderness.
La stessa wilderness a cui vanno incontro Marco Albino Ferrari, scrittore e grande conoscitore della
montagna, dal cui libro omonimo è ispirato il documentario stesso. E Tim Shaw, guida escursionistica
ambientale che nella solitudine impervia della Val Grande ha trascorso un intero inverno.
L’Associazione La Lencistra coinvolgerà i bimbi dai 5 anni di età nell’antica arte dell’intreccio, con piccoli
workshop gratuiti di un’ora in programma alle ore 17 di sabato e alle ore 10 di domenica, mentre Alexandra
Klaus, talentuosa cestaia di origini tedesche, insegnerà a realizzare una piccola borsa intrecciando corteccia
di castagno. Organizzato sabato 17 dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 13 alle ore 15, il corso di intreccio per
adulti Corteccia, nel centro storico di Premeno, prevede la partecipazione di massimo 5 persone. Il costo è
di € 75 a partecipante, info e prenotazioni a amarksdolcedo@gmail.com.
Ad impreziosire ulteriormente Intrecci sul Lago Maggiore, nel centro storico di Premeno saranno allestite
tre mostre: Féman di Serena Guerra, dedicata alle donne di un tempo, e le fotografiche Gente di Premeno
nell’estate ’81 di Loris Caretti e Luciano Magni ed Esio e La Lencistra di Andrea Caretti.
Con la mostra Féman l’artista Serena Guerra vuole omaggiare le donne vigezzine d’un tempo, instancabili
lavoratrici della terra, coltivatrici, allevatrici, artigiane e colonne portanti delle loro famiglie.
Le donne hanno sempre dovuto cavarsela da sole in situazioni anche molto difficili; anche perché gli uomini
mancavano, sia perché emigravano, o perché erano in guerra, o lavoravano lontano.
Queste donne riuscirono a sopravvivere, grazie al loro stretto rapporto con la natura, al loro ingegno,
sfruttando le risorse, e nello stesso tempo curando il territorio. Le località di montagna spesso lontane dalle
grandi vie di comunicazione, hanno visto le donne testimoni di una affermazione di una cultura e di una
società femminile.
L’arte di Serena Guerra, che vive nel pittoresco borgo di Craveggia in Valle Vigezzo, la “Valle dei pittori”, non
si limita al disegno, dono innato, ma va ben oltre e alla costante ricerca della sua strada, e al modo più
consono ed intimo di esprimersi Serena dedica tutta se stessa.
Serena Guerra vive come una missione l’esigenza di ridare dignità e valore a quanto l’uomo, che tende a
cancellare le proprie origini, ha abbandonato e realizza opere utilizzando oggetti che facevano parte del
quotidiano della vita in montagna, quella vita che ci siamo lasciati alle spalle con troppa superficialità.
La mostra di ingrandimenti in bianco e nero, vero e proprio patrimonio fotografico d’epoca, Gente di
Premeno nell’estate ‘81 è riproposta a distanza di oltre quarant’anni ed esposta, oggi come allora, tra le vie
di Premeno. Nata dalla collaborazione tra il premenese Loris Caretti e il milanese Luciano Magni,
l’esposizione ritrae momenti di attività quotidiana: non mancano il panettiere e il meccanico, oltre ad
alcuni anziani in un momento di relax.
I due professionisti erano membri del circolo fotografico nato a Premeno verso la fine degli anni ’70, che
contava diversi soci attivi, residenti e villeggianti, e disponeva di una camera oscura per lo sviluppo e la
stampa delle immagini e aveva come prerogativa quella di lavorare sul territorio.
Esio e “La Lencistra” espone fotografie recenti di un paese e dell’arte dell’intreccio, nati insieme in tempi
antichi. La mostra racchiude vedute di Esio e dei suoi luoghi dedicati alla religione, oltre ad una serie di
immagini del lavoro di intreccio delle lencistre, sottili lingue di legno di nocciolo utilizzate per la
realizzazione di gerle e cesti, secondo tecniche e forme tradizionali.
Tutte le fotografie sono realizzate e curate in ogni loro aspetto, dallo scatto alla stampa su carta fotografica,
da Andrea Caretti, classe 1967, esiese di nascita, ma lontano dalla sua terra per oltre tre decenni, oggi
finalmente tornato nei luoghi della sua infanzia e prima giovinezza.
Dedito principalmente alla fotografia di strada, Andrea Caretti sconfina anche in altri generi, ma sempre
esclusivamente in bianco e nero, con scelte compositive ed equilibri tonali nel solco di un classicismo da
camera oscura, con cui lavorava fino alla fine del secolo scorso per poi passare, lentamente e con fatica, alle
tecniche digitali.
Premeno, poggiata su un balcone naturale che si affaccia sul Lago Maggiore, e le sue frazioni di Esio e
Pollino, a poca distanza dal Sacro Monte di Ghiffa, Patrimonio Unesco, e incorniciate dalle cime della Val
Grande, l’area wilderness più vasta d’Europa, sono culle di saperi artigiani.
Esio in particolare, grazie alle attività della sua associazione “La Lencistra”, si impegna da quindici anni nella
salvaguardia e valorizzazione di queste tradizioni, attraverso corsi, una scuola di cesteria, dimostrazioni ed
eventi come Intrecci sul Lago Maggiore, la cui seconda edizione è organizzata con il Comune e la Pro Loco di
Premeno.
Intrecci sul Lago Maggiore sarà un appassionante viaggio nelle tradizioni d’Italia: ogni piccola località del
Paese offre variegate tipologie di cesti, un patrimonio di cultura popolare e di sapienza concreta che
Premeno vuole riscoprire e valorizzare attraverso un evento dedicato all’arte della lavorazione manuale di
materiali antichi e di grande fascino