23 Novembre 2024

Zarabazà

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Oneiroi e tutte le sue Manie

Oneiroi ha trasformato le sue manie in musica e nasce così l’EP “Mania”, anticipato dall’uscita di “Tienimi con te” e “L’immagine di sé”. Cinque brani che affrontano temi introspettivi,ma legati da un argomento comune: ossessioni e turbamenti.

Oneiroi – Mania

Oneiroi ha una penna interessante, la sua lirica sa toccare le corde giuste. Testi volutamente criptici che raccontano storie. Avventure, vite di tutti i giorni, rese maestose da un parlato aulico, da parole ricercate e mai scontate. Oneiroi è un poeta dei nostri tempi, si contrappone alla maggior parte degli artisti degli anni ’20. I musicisti di oggi scelgono un parlato spiccio, richiamando a serie tv e argomenti mainstream, ma il nostro Oneiroi è totalmente controcorrente. Una scelta che lo posiziona subito come artista per pochi eletti, per chi ama davvero la musica e per chi cerca un qualcosa in più di una semplice canzone ballabile.

I brani che più colpiscono di questo EP sono sicuramente “Pianeta Marta” sia per il sound pop rock che per il testo. Oneiroi riesce a raccontare la dipendenza da droga in una maniera suggestiva e coinvolgente. Stessa cosa per il brano “Mania” che è il fulcro di tutto il disco.

TRACK BY TRACK

L’immagine di sé è la canzone con cui è iniziato tutto.

Le ossessioni di come si appare e la paura di invecchiare si complicano di incredibili paradossi, uno tra i quali è il non vivere a pieno mentre cerchiamo di ingannare il tempo che passa.

“Tutta quell’ansia di non mantenere, succhia clessidre…”

Tienimi con te è un’espressione di ammirazione tanto forte da pensare di annullarsi. Tratta da una storia vera che forse un giorno sarà raccontata. L’ossessione di appartenere a volte ci fa percorrere strade sbagliate, basta aver paura di restare soli. Come l’abbiamo tutti.

“Tienimi con te tra le tue lune, la libertà mi perderà le piume…”

Mania dà il titolo a questo album ma è un blues-rock fuori luogo e neanche tanto tipico.

Le ossessioni sono il tema principale di tutto il disco, qui vengono trattate quelle più futili, quelle di chi meno contiene più si gonfia. Essere adulti col cuore di un bambino permette di accogliere tutto e chiunque, l’atteggiamento superbo invece nasconde sempre un vuoto e delle paure.

“Dammi la mano e sarà lampante… Non vedi che ritorno infante? Resta magia!”

Tigre è un dialogo avvenuto realmente, alcuni versi sono trascritti testualmente, altri sono parole non dette ma espresse, di una persona compromessa emotivamente. La depressione ha tante forme, a volte è un azzeramento assoluto, altre è autolesionismo, altre ancora è un’altalena continua tra euforia e disperazione.

“Lascia perdere sono fuori di me, conta solo soddisfare la Tigre…”

Pianeta Marta è la fine del viaggio per questo disco ma anche la fine di un viaggio in generale.

Una destinazione irraggiungibile, rincorsa per tutta l’esistenza per poi capire che non esistono destinazioni, solo percorsi. In quei percorsi ci siamo persi nelle dipendenze fino a restare soli, fino ad avere solo rimpianti e ricordi, cadendo e rialzandoci sempre più ammaccati. Ma il giorno in cui desidereremo regredire arriverà per tutti, e tutti sentiremo di essere stati un po’ tossici, Marta può insegnarci qualcosa.

“Ora che nulla ti può più sorprendere, Marta è praticamente fatta…”

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