16 Novembre 2024

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“Visioni. Linguaggi pittorici a confronto”: primo premio ad Arnaldo Gallinucci

“Visioni. Linguaggi pittorici a confronto” è il titolo della collettiva inaugurata venerdì  30 giugno e in programma fino prossimo al 9 luglio, negli spazi del Kalta Tennis Club, in via Beato Angelico 16 a Palermo.


La mostra, a cura della professoressa Graziella Bellone in collaborazione con l’architetto Roberta Randazzo, vede protagoniste le opere di Giovanna BenziLuciano CantoniNilde CapellettiLuisella CerediEdipaArnaldo GallinucciPaolo GrazianiGiuliana GuerriniSusanna LelliMalughoMarco MorettiPiero PineroliPiero Romagnoli ed Elisabetta Venturi.


Un confronto tra le modalità espressive e i contenuti delle opere dei quattordici artisti partecipanti, tutti provenienti dalla Romagna, attraverso i loro svariati linguaggi pittorici, tra affinità, parallelismi e divergenze.

I PREMI E LE MENZIONI 

Nel giorno del vernissage, la giuria composta dai giornalisti Giovanni Tarantino, Marianna La Barbera, Govanni Paterna ed Eliana Calandra, dirigente del Servizio Sistema Bibliotecario, Spazi Etnoantropologici e Archivio Cittadino del Comune di Palermo, ha deciso di assegnare il primo premio ad Arnaldo Gallinucci, il secondo a Luciano Cantoni e il terzo e Piero Pineroli.

Graziella Bellone, Eliana Calandra e Arnaldo Gallinucci


Una decisione per nulla semplice, in considerazione dell’alta qualità e del valore delle opere esposte.
Due menzioni, inoltre, sono state assegnate a Malugho e a Marco Moretti.


La mostra, un’occasione per indagare la connessione tra vedere e sentire, immagine e immaginazione, lasciando l’interpretazione all’emozione dello spettatore, conferma la straordinaria capacità della professoressa Graziella Bellone nel ruolo di curatrice: attenzione ai dettagli, emozioni e un’atmosfera di piacevole dialogo tra artisti e pubblico hanno contrassegnato l’evento, tra i più significativi dell’estate in corso.


Figurativo, astratto, allegorico e immaginario attraversano la collettiva catturando lo sguardo dell’osservatore, ammaliato dal fascino pervasivo delle opere, con la loro forza comunicativa e catartica.


“Opere che – precisa Graziella Bellone – siano esse raffigurazione di volti umani, paesaggi, luoghi o soggetti informali, diventano il pretesto per rendere possibile l’immersione in un’atmosfera onirica a tratti visionaria, ampliando i confini della dimensione percettiva”.

La fotografie sono di Valeria Martorana