Prosegue con grande successo ed attenzione il lungo percorso del film cortometraggio Miss Agata, scritto, co-diretto e interpretato da Anna Elena Pepe, che vede nel cast anche Andrea Bosca, Chiara Sani e Yahya Ceesay. Dopo la menzione speciale al Brighton Rocks (20-25 giugno) e il Figari Film Fest Market (26 giugno – 2 luglio), è la volta della partecipazione a tre Festival importanti: il Social World Film Festival (2-9 luglio); l’Ischia Global Festival (9-16 luglio) e il RomAfrica Film Festival (14-16 luglio).
Co-diretto da Sebastian Maulucci, scritto dalla Pepe con Nicola Salerno e prodotto da Ladybug Crossmedia (Italia) e Tabit Films (Inghilterra) in una co-produzione italo-inglese, Miss Agata è una comedy drama, che con l’incedere narrativo diventa man mano sempre più dark.
Il film, infatti, racconta la storia di Agata (Anna Elena Pepe), una donna di poco più di trent’anni dall’apparenza un po’ maldestra e buffa ma che invece nasconde un passato difficile. Alex (Andrea Bosca), infatti, l’ex fidanzato violento, continua a tormentarla nella totale indifferenza delle istituzioni, costringendola a cambiare città per sfuggirgli. Agata nel suo cammino incontra Nabil (Yahya Ceesay), un richiedente asilo gambiano, un possibile principe azzurro che lei non è pronta a vedere nella luce giusta..
Utilizzando gli espedienti narrativi e stilistici tipici del black humor inglese, l’autrice affronta il difficile e sempre più attuale tema della violenza sulle donne, affrontandolo però da un punto di vista singolare. Miss Agata è la storia di una “vittima imperfetta” che non è più capace di vedere la realtà e agire in modo lucido.
NOTE DI ANNA ELENA PEPE:
Miss Agata è un corto che contiene diverse tematiche sociali importanti. Parla di violenza di genere, ma di quello che accade dopo la violenza, il trauma, il disturbo da stress post traumatico (PTSD). Ho voluto fare un film su questo argomento perché molto spesso non si parla delle conseguenze della violenza. Si pensa che una volta rimosso il perpetratore e spartita la ferita il problema non ci sia più. Invece purtroppo la vittima molto spesso non riesce a rifarsi una vita, ad avere una carriera o a fidarsi ancora e ad avere un’altra storia d’amore. Allo stesso modo Agata, a causa del trauma, non riesce a vedere in Nabil l’amico che potrebbe essere…almeno all’inizio.
Miss Agata parla anche di integrazione e pregiudizio. Per questo ho scelto davvero un richiedente asilo per interpretare la parte di Nabil. Yahya Ceesay, alla prima esperienza cinematografica, non solo si è calato perfettamente nel mondo di Nabil, ma ci ha aiutato a comprendere il mondo di Nabil e dei rifugiati.
Siamo quindi molto contenti che tre Festival così importanti come il Social World Film Festival, l’Ischia Global Festival e il RomAfrica Film Festival abbiano selezionato questo lavoro. Speriamo che riesca a creare più consapevolezza tra le persone.
Altri articoli
Peppe Barra: incontro con ritratto di Augusto De Luca
Cinquanta sfumature di rosso: Il corso di Burlesque per un Capodanno da Regina
A Padova evento speciale con la proiezione del film “Il Monaco che vinse l’Apocalisse”