Il Ministero della cultura rende noto che sono ben 26 le città italiane e le unioni di Comuni che, entro il termine del 4 luglio, hanno inviato la manifestazione d’interesse per il bando “Capitale italiana della cultura 2026”.
Presenti 14 regioni italiane, con un’ampia distribuzione geografica da nord a sud della Nazione.
Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando – entro il prossimo 27 settembre – un dossier che sarà sottoposto successivamente alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica.
Il dossier di candidatura dovrà contenere: un titolo; il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti.
Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste, e la procedura di valutazione – dopo l’audizione pubblica dei progetti finalisti entro il 14 marzo 2024 – si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026.
L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima a ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, nel 2022 è stata Procida.
La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Questo l’elenco delle città che hanno presentato la domanda per il 2026:
- Agnone (Isernia) – Molise
- Alba (Cuneo) – Piemonte
- Bernalda (Matera) – Basilicata
- Carpi (Modena) – Emilia Romagna
- Cleto (Cosenza) – Calabria
- Cosenza – Calabria
- Gaeta (Latina) – Lazio
- L’Aquila – Abruzzo
- Latina – Lazio
- Lucca – Toscana
- Lucera (Foggia) – Puglia
- Maratea (Potenza) – Basilicata
- Marcellinara (Catanzaro) – Calabria
- Massa (Massa – Carrara) – Toscana
- Moliterno (Potenza) – Basilicata
16.Nuoro – Sardegna
- Pantelleria (Trapani) – Sicilia
- Potenza – Basilicata
- Rimini – Emilia Romagna
- Senigallia (Ancona) – Marche
- Todi (Perugia) – Umbria
- Treviso – Veneto
- Unione dei Comuni dei Monti Dauni (Foggia) – Puglia
- Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino” (Perugia) – Umbria
- Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena) – Toscana
26. Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo) - Toscana
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