Lunedì 24 luglio ore 21.30 in loc. Gropina / Pieve di Gropina, Loro Ciuffenna (AR)
ingresso gratuito, i proventi della vendita del disco saranno devoluti a Calcit Valdarno
Arezzo— Un disco ‘biologico’, ispirato a una poesia scritta dal figlio per una serata dedicata ad un amico che non c’è più. Questo è “Io sono un albero”, il nuovo album del sassofonista Daniele Malvisi – insieme a Gianmarco Scaglia direttore di Valdarno Jazz – che sarà presentato nell’ambito del festival lunedì 24 luglio alle 21.30 in località Gropina / Pieve di Gropina (AR). Un lavoro che riprende quella che è da sempre la poetica dell’artista, costruita intorno ai concetti dell’armonia con sé, con gli altri e con il mondo. La serata sarà dedicata ad Alberto Aldinucci, musicista e caro amico di Malvisi nonché storico sostenitore della manifestazione, recentemente scomparso, e verrà organizzata con la collaborazione della sezione soci di Terranuova di Unicoop Firenze. L’incasso della vendita del disco sarà versato a favore del Calcit Valdarno, associazione che si occupa di seguire e aiutare i malati di tumore, in particolare quelli terminali, che è anche partner dell’evento. Sul palco assieme a Malvisi (sax), anche Francesco Pierotti (contrabbasso), Simone Basile (chitarra) e Dario Rossi (batteria). Valdarno Jazz è una rassegna realizzata grazie al supporto di Comune di Figline, Comune di Loro Ciuffenna, Comune di San Giovanni Valdarno, Comune di Terranuova Bracciolini, Regione Toscana, MIBACT, Music Pool, dp69 (info e ingressi: valdarnojazzfestival@gmail.com).
“L’idea dietro al disco è semplice”, afferma Malvisi, e continua: “Ispirato al percorso naturale di crescita delle cose che fanno parte di questo mondo, l’albero è una figura di riferimento importante: viviamo un momento in cui tutto va a velocità folle, e invece bisognerebbe capire, che ci sono dei ritmi, dei cicli vitali che hanno bisogno del loro tempo. Anche noi abbiamo bisogno di emozioni che necessitano di un tempo che oggi non c’è più, e finiamo per vivere in una dimensione temporale completamente fuori sincronia rispetto ai cicli vitali”. Prosegue Malvisi: “Per quanto riguarda il processo compositivo è stato tutto molto naturale, non c’è mai stato un intento del tipo “adesso faccio un disco”: l’album è nato da pezzi che hanno avuto una vita propria, alcuni sono partiti da concerti e piano piano sono venuti fuori da soli, embrioni musicali e ritmici che in seguito si sono trasformati in altro. Durante il concerto eseguiremo l’album per intero, e dentro oltre al titolo ci sono molte cose legate a mio figlio, pezzi di storia di quando era piccolo che sono diventati frammenti melodici e poi canzoni”.
Daniele Malvisi nasce a Montevarchi e la sua totale apertura e disponibilità a confrontarsi con diversi generi e stili musicali gli permette, nel corso degli anni, di condividere il palco con musicisti di altissimo livello. In varie rassegne, concerti e sedute d’incisione, sia in Italia che all’estero, affianca artisti italiani quali: Paolo Fresu, Paolino Dalla Porta, Ettore Fioravanti, Stefano Battaglia, Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Gabriele Mirabassi, Massimo Manzi, Mirko Guerrini, Marco Tamburini, Maurizio Bozzi, Mauro Grossi, Nico Gori. Dal 1997 è direttore artistico della manifestazione Valdarno Jazz.
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