PREMIO BORGHI DEI TESORI | II EDIZIONE
Un contest per scegliere i due vincitori tra 28 progetti presentati
Rinascere dal territorio. Promuovere progetti di restauro e di rigenerazione urbana che coinvolgano le comunità: con questo obiettivo è nato il Premio Borghi dei Tesori, giunto alla sua seconda edizione, cui possono partecipare i Comuni membri della rete promossa dalla Fondazione Le Vie dei Tesori tre anni fa – che va crescendo di giorno in giorno, a oggi i membri sono una cinquantina, di tutte e nove le province siciliane – ma anche associazioni ed enti dei territori coinvolti. L’anno scorso erano arrivati diciotto progetti, e il comitato scientifico dell’associazione ne aveva selezionati due. Quest’anno ne sono giunti 28 e i vincitori saranno scelti attraverso un contest sui social al quale possono partecipare tutti (cittadini, follower, amici dei borghi) con il proprio voto. Due i premi previsti, uno da 3mila euro, sostenuto dall’associazione Borghi dei Tesori, l’altro da 5mila euro da Fondazione Sicilia, che è stata vicina al Premio sin dal suo debutto.
Si vota fino al 31 agosto sul sito www.leviedeitesori.com
Dal 26 agosto al 10 settembre, la terza edizione di Borghi dei Tesori Fest, sostenuto da IGT: itinerari e scoperte in una quarantina dei comuni della rete. I borghi, nel primo weekend del Festival, avranno quindi la possibilità di mostrare al pubblico i rispettivi progetti candidati, insieme con i tanti luoghi e le tante esperienze che proporranno.
Sono tutti progetti diversi, alcuni più innovativi e di comunità, altri legati a restauri di beni spesso sconosciuti: ognuno è già un tesoro per la cura e l’attenzione con cui è stato costruito. Alcara Li Fusi vorrebbe impiantare un telescopio per osservare i grifoni nei loro nidi senza disturbarli, sia Bivona che Blufi pensano ai murales per rigenerare un quartiere o un’area dismessa; Bompietro vorrebbe ricostruire virtualmente un castello e Centuripe realizzare un museo della ceramica; Burgio candida il restauro delle sue mummie preziose e Geraci la collezione di paramenti liturgici. Poi ci sono i percorsi naturalistici e urbani: le neviere di Buccheri, l’itinerario dell’acqua lungo le fontane di San Piero Patti (che presenta anche un progetto di murales sullo street food), un teatro all’aperto ancora più inclusivo a Contessa Entellina, le panchine letterarie di Calascibetta, panchine e fioriere allo Spiazzo Sparacio di Prizzi, l’itinerario aperto ai disabili a Cammarata, le fioriere a forma di fagiolo “badda” a Polizzi Generosa, il nuovo belvedere di Naro, il restauro della statua di Frate Umile Pintorno a Petralia Soprana. Spazio ai restauri: il portale monumentale dell’Eremo di San Pellegrino a Caltabellotta e il portone della chiesa benedettina della SS. Trinità a Giuliana; gli affreschi di Palazzo Giandalia a Castronovo, un’antica cucina nobiliare a Monterosso Almo tre edicole votive a Gangi, una tela della Pietà del XVII secolo a Mirto, il gonfalone del Comune a Giarratana, due preziosi medaglioni della chiesa di San Michele a Savoca. E ancora l’installazione di pani votivi nel Castello Eufemio a Calatafimi Segesta, la “scatola del tempo” a Montevago, il catasto delle case abbandonate di Licodia Eubea per far nascere un quartiere di artisti.
I PROGETTI NEL DETTAGLIO
1. ALCARA LI FUSI | Un telescopio per ammirare i grifoni delle Rocche del Castro
Un sentiero didattico di osservazione naturalistica nell’area del grifone di Alcara Li Fusi. Questo l’obiettivo del progetto proposto dall’Associazione Alcara Borgo Natura per il miglioramento della fruizione di un’area naturalistica unica, quella delle Rocche del Crasto, dove nidifica il rapace, tra gli uccelli più grandi d’Europa: la sua apertura alare può raggiungere quasi i tre metri. Per ammirare in maniera più ravvicinata possibile i circa 350 esemplari di grifone e i 50 nidi presenti nell’area naturalistica, è prevista l’installazione di un cannocchiale panoramico telescopico terrestre fisso, di fronte alle Rocche del Crasto. Previste tabelle esplicative della caratteristica flora spontanea autoctona; e 200 etichette identificative da collocare lungo il sentiero didattico di circa trecento metri.
2. BIVONA | Murales e un nuovo pannello per valorizzare il quartiere La Batìa
La Batìa è un antico quartiere di Bivona, salvato dal degrado e dall’abbandono da E’Ura, acronimo che sta per Urban Regeneration Art, che gioca con il significato dell’espressione siciliana “È ora”. Una esortazione all’azione che vuole essere un pungolo per la comunità. È con questo obiettivo che l’Associazione Sole sui Sicani propone un progetto per interventi di mantenimento dei murales già realizzati dagli artisti locali e per realizzarne di nuovi, sempre al bagaglio di tradizioni popolari. Si prevede anche di collocare nell’antico quartiere un pannello in maiolica con l’effigie di Santa Rosalia, patrona del piccolo comune. Il progetto prevede l’organizzazione di attività di promozione con eventi culturali, attività ricreative per i bambini e laboratori esperienziali con gli artigiani.
3. BLUFI | Un’oasi verde e profumata al posto di un vecchio edificio
Nel piccolo e borgo delle Madonie, conosciuto anche per la sua eccezionale fioritura di tulipani, il Comune di Blufi propone un progetto di valorizzazione di una piccola area, un tempo privata. Qui, infatti, sorgeva un edificio obsoleto, successivamente demolito. Oggi, questo spazio è stato acquisito dal Comune che intende riqualificarlo con la messa a dimora di un albero a medio fusto, da scegliere fra il frassino, l’acero e l’olmo, e la realizzazione di aiuole di essenze ornamentali a cespuglio e rampicanti su un pergolato in ferro. L’obiettivo è creare una piccola oasi verde e profumata di lavanda epica, spartium junceum, lantana, trachelospermum jasminoides. Inoltre, il progetto prevede anche la realizzazione di un murale per abbellire la parete dell’edificio che delimita l’area.
4. BOMPIETRO | La ricostruzione virtuale di un antico castello
Una ricostruzione virtuale per fare rivivere e visitare come se fosse ancora in piedi, il castello medievale di San Mauro Castelverde. Il progetto dell’Associazione Museo archeologico virtuale di Bompietro è quello di rendere possibile anche a chi ha difficoltà motorie, la visita al sito archeologico del maniero maurino, oggi un rudere. Grazie alla ricostruzione virtuale dei volumi andati perduti, si potrà rivivere l’atmosfera dell’antico castello e visitarne i diversi ambienti, riprodotti in maniera tridimensionale. Un viaggio nel tempo e nello spazio grazie all’uso della tecnologia digitale, modalità ancora poco diffusa nella realtà madonita. La ricostruzione virtuale del castello consentirà di arricchire la visita di contenuti speciali per rendere l’esperienza interattiva ancora più interessante.
5. BUCCHERI | Un percorso panoramico sulle antiche neviere
Un percorso per valorizzare il tesoro di Buccheri che, fino al dopoguerra, era una fabbrica naturale del freddo. Dal Seicento in poi nel comune più alto dei Monti Iblei, veniva conservata la neve nelle neviere, fulcro di una fiorente economia, tramontata soltanto con l’avvento dei frigoriferi. Con appositi accorgimenti in particolari costruzioni in pietra, la neve veniva conservata e compattata in blocchi di ghiaccio, commercializzati poi fino all’isola di Malta. Tra i suoi usi più golosi, le granite, soprattutto quella al gelsomino. Oggi, per incrementare il turismo rurale, il Comune di Buccheri propone un progetto di valorizzazione delle neviere, con la realizzazione di un percorso accessibile ai disabili e con un itinerario dal quale si potranno ammirare la cima dell’Etna e le coste della Calabria.
6. BURGIO | Il restauro delle mummie preziose del Museo dei Cappuccini
Fu tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che i frati cappuccini di Burgio, dopo avere appreso la tecnica dei “colatoi” dai confratelli di Palermo, si dedicarono alla cura e alla conservazione dei corpi mummificati di religiosi e laici appartenenti alla loro comunità. Oggi la Aps Prospera Civitas del borgo dell’Agrigentino, intende realizzare un intervento di pulizia e restauro delle mummie ospitate nel museo allestito nel contesto architettonico della Chiesa e del Convento dei Cappuccini. Il progetto prevede l’allestimento a Burgio di un ambiente adeguato all’intervento, in modo da evitare di spostare altrove le preziose mummie. Insieme con la loro pulizia e il loro restauro, in programma c’è anche la pulitura e il restauro degli abiti e dei monili del corredo funebre. Alla fine dell’intervento, verranno ricollocate nel Museo delle Mummie di Burgio.
7. CALASCIBETTA | Panchina letteraria e poesie per valorizzare piazza Soccorso
Piccolo borgo dell’Ennese, abbarbicato a quasi 700 metri sul livello del mare, Calascibetta nel suo cuore più antico fatto di stradine e vicoli, custodisce uno dei suoi luoghi più rappresentativi e frequentati. È piazza Soccorso, che la Pro Loco di Calascibetta intende valorizzare. Il progetto prevede la realizzazione di una panchina letteraria che emuli nella forma un libro aperto, di cemento portland originariamente bianca e successivamente dipinta con il tema che verrà scelto. Prevista l’installazione di fioriere appese su supporti in pallet, illuminazione artistica e pedane in legno da usare anch’esse come fioriere; le saracinesche saranno dipinte artigianalmente con immagini e citazioni di autori e poeti del territorio, mentre le alzate di Via Corvaia saranno dipinte da artisti locali. L’obiettivo della Pro Loco di Calascibetta è valorizzare l’itinerario che da piazza Soccorso conduce alla Regia Cappella Palatina, al Poggio, e alle chiese dell’Itria e di San Paolo.
8. CALATAFIMI SEGESTA | Il pane e i fiori al Castello Eufemio
Una mostra di pani votivi nel Castello Eufemio da cui si gode una vista mozzafiato che spazia fino all’antica Segesta. Questo il fulcro del progetto “Phimes – tra pane, festività e folklore”, proposto dal Comune di Calatafimi Segesta. L’obiettivo è valorizzare la tradizione antichissima che lega il pane agli altari votivi allestiti in occasione della festa di San Giuseppe e al cucciddato, buccellato, il particolare dolce di frolla tipico della festa del SS.Crocifisso di Calatafimi. Nel progetto è coinvolto l’artista visivo Gandolfo G. David che da anni conduce una ricerca sulle suggestioni antropologiche degli ex voto di pane e i riti connessi. Grazie a una struttura metallica appositamente concepita, l’installazione al Castello Eufemio farà “dialogare” i pani votivi con piante e fiori spontanei e coltivati. In programma anche una performance e la successiva esposizione al pubblico dei costumi di scena.
9. CALTABELLOTTA | Il restauro del locale di accesso all’Eremo di San Pellegrino
È uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, in uno dei borghi più antichi dell’Isola. Si tratta dell’Eremo di San Pellegrino a Caltabellotta: secondo la tradizione, è qui che il santo patrono sconfisse il drago famelico. Oggi, però, a causa delle infiltrazioni d’acqua, l’ingresso della struttura rischia di essere inibito. Il piccolo locale di accesso al piano nobile dell’edificio e alla balconata della chiesa, necessita al più presto di interventi. Si tratta, infatti, di un locale strategico per consentire la fruizione del complesso da parte dei visitatori. Ecco, dunque, il progetto proposto dall’Associazione Peregrinus che si occupa della valorizzazione e fruizione dei beni ecclesiastici del piccolo comune dell’Agrigentino; l’obiettivo è il restauro e recupero del locale di accesso, con una particolare attenzione alla riparazione delle lesioni della volta per la sua messa in sicurezza.
10. CAMMARATA | Pannelli braille e sistema audio per un turismo più inclusivo
Un cammino per tutti, con un itinerario assolutamente inclusivo alla scoperta del borgo dell’Agrigentino a quasi settecento metri di altitudine sul livello del mare. Destinato a ipovedenti, ciechi, ma anche normodotati, il progetto proposto dal Comune di Cammarata è incentrato sul percorso che si snoda lungo via Roma, da Piazza degli Agostiniani scalzi alla piazzetta antistante la Torre del Castello. I tesori di Cammarata che si incontrano lungo il tragitto saranno raccontati da tabelle esplicative e da speciali pannelli in braille; ci sarà anche la possibilità di accedere a informazioni più approfondite grazie a un sistema audio dotato di cuffie, anche questo di facile utilizzo per ipovedenti e ciechi, in virtù di speciali tastiere e comandi. Tutto il percorso verrà dotato di apposite strisce collocate sulla pavimentazione, che guideranno anche chi non vede.
11. CASTRONOVO DI SICILIA | Il restauro degli affreschi di Palazzo Giandalia
Gli affreschi di notevole fattura che caratterizzano le volte del primo piano del Palazzo comunale Giandalia hanno bisogno di un intervento urgente. Da qui il progetto proposto dal Comune di Castronovo di Sicilia, per il restauro di queste opere attribuite a Giuseppe Enea, pittore e decoratore del Teatro Massimo di Palermo. L’obiettivo è la tutela e la valorizzazione di Palazzo Giandalia, sede della biblioteca comunale, del museo archeologico e antropologico e della pinacoteca. L’impianto originario del palazzo risale al Duecento. Secondo lo storico Luigi Tirrito, fu costruito dalla famiglia Alondres sulle mura di cinta della città antica, che includevano anche una torre normanna.
12. CENTURIPE | Un museo della ceramica nella chiesa del Purgatorio
Costruita a metà del Seicento, un tempo era la chiesa madre di Centuripe. Sconsacrata e abbandonata a metà del Novecento, prima del restauro negli anni Novanta, la chiesa delle Anime del Purgatorio era usata addirittura come deposito. Oggi il Comune che presenta il progetto vuole farne uno spazio espositivo dedicato agli artisti e agli artigiani locali, articolandolo sul brand di Centuripe Città Imperiale. L’obiettivo è rendere l’edificio, concesso in comodato d’uso dalla Diocesi di Nicosia, un punto nevralgico culturale e d’incontro dei giovani del borgo dell’Ennese. Il progetto prevede l’acquisto di pannelli espositivi e desk per l’accoglienza, in un disegno più ampio di valorizzazione e promozione dell’intero paese con interessanti monumenti di età imperiale e con un paesaggio mozzafiato.
13. CONTESSA ENTELLINA | Nuova vita per il teatro all’aperto
A Contessa Entellina, il più antico insediamento albanese in Italia, grazie all’iniziativa “Mecenati di noi stessi” è stato realizzato un teatro all’aperto in pieno centro. I 110 posti a sedere sono realizzati su cubi di bianco marmo di Custonaci, collocati lungo la storica scalinata nel cuore del centro storico, regalando così una suggestione che rimanda alla struttura dei teatri greci. Già luogo di aggregazione e usato in occasione della Pasqua per la storica sfilata con gli abiti della tradizione arbëreschë, il Comune di Contessa Entellina, promotore del progetto, vuole ora migliorare l’inclusività del teatro e realizzare spettacoli e laboratori circensi.
14. GANGI | Un itinerario tra fede e arte con il restauro di tre edicole votive
Disseminate per le vie e i vicoli del paese, numerose le edicole votive raccontano una fede vissuta con intensa devozione. Il Comune di Gangi propone il progetto di restauro di tre edicole realizzate tra il ‘700 e l’800. Si tratta dell’edicola votiva dell’Annunciazione nel quartiere Santa Maria, dell’edicola dell’Addolorata nel quartiere del SS.Salvatore e dell’edicola dedicata alla Sacra Famiglia nel quartiere Botteghelle. L’obiettivo è valorizzare la loro alta valenza storica, artistica e culturale e creare un’occasione per conoscere anche gli angoli più nascosti del borgo medievale.
15. GERACI SICULO | Una nuova sezione del Museo per i preziosi abiti liturgici
Nella cripta della trecentesca Chiesa Madre, si trova il Museo parrocchiale di Geraci Siculo con la sua preziosa e raffinata collezione di argenti con calici, reliquiari, ostensori alcuni del Trecento, recentemente riordinata da Maria Concetta Di Natale. Ora il progetto, presentato dal Comune e dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore, è di realizzare una nuova sezione dedicata ai paramenti liturgici con dettagliate didascalie e codici QR di approfondimento, una guida cartacea alla collezione del museo, un nuovo sistema di illuminazione e il potenziamento del sistema di allarme. A essere esposti saranno, tra l’altro, piviali, pianete e tunicelle realizzati tra il XVI e il XVIII secolo, preziosi abiti liturgici con stoffe pregiate ricamate con fili d’oro e d’argento, per lo più realizzati dalle sapienti mani delle suore benedettine del locale monastero di San Giuliano, recentemente soppresso.
16. GIARRATANA | Nuova vita per il gonfalone del Comune
Il gonfalone di Giarratana è un bel drappo di taffetà di seta rossa, alto 2 metri e largo 86 cm. Riccamente decorato, ha bisogno di un urgente e necessario intervento di restauro. Il progetto promosso dal Comune di Giarratana prevede un’operazione di pulizia accurata attraverso un intervento di micro-aspirazione, lo smontaggio delle varie parti di tessuto che lo compongono, la pulitura per vaporizzazione, il suo consolidamento, la sostituzione del cordone e delle frange che non possono essere recuperate, la realizzazione di un’apposita custodia per il suo trasporto, nonché la documentazione fotografica di tutto l’intervento.
17. GIULIANA | Il portone d’ingresso della chiesa della SS. Trinità
A Giuliana la Pro Loco intende restaurare il portone d’ingresso di stile manieristico della chiesa della Santissima Trinità. Costruita tra il 1648 e il 1655 sulla cinta muraria del castello di Federico II, dove già sorgeva una piccola chiesa intitolata a Santa Caterina, la chiesa della Santissima Trinità è, purtroppo, chiusa da anni. Nelle intenzioni della Pro Loco, il restauro del portone è un primo passo verso il recupero e la valorizzazione di tutto l’edificio e della piazza antistante il castello federiciano. Caratterizzata da una facciata austera con conci di calcarenite a vista, murati quasi a secco, la chiesa presenta, al culmine della scalinata d’ingresso, un bel portale con lo stemma olivetano tipico della congregazione benedettina
18. LICODIA EUBEA | Il catasto delle case abbandonate da destinare a residenze artistiche
Un catasto delle abitazioni abbandonate, necessario per poterne poi finanziarne il progetto di recupero e la ristrutturazione. Il progetto del Comune di Licodia Eubea è di farne alloggi per artisti e associazioni culturali. Si vogliono infatti creare le condizioni per invitare a soggiornare gratuitamente artisti nel piccolo borgo incastonato tra i Monti Iblei e l’Etna, per rigenerare lo spazio urbano con murales e altre opere. In questo progetto di riqualificazione del territorio, l’amministrazione comunale vuole coinvolgere le scuole, avviando un dialogo tra artisti e studenti che avrebbero così la possibilità di mettersi creativamente alla prova, realizzando per il paese qualcosa di unico e rappresentativo della propria storia. Il catasto delle abitazioni abbandonate è l’atto propedeutico per avviare questo percorso di rigenerazione urbana e fare di Licodia Eubea una fucina di artisti.
19. MIRTO | Sos per la tela della Pietà della Chiesa Madre
Sos della chiesa Maria Santissima Assunta di Mirto, che si candida per il restauro di una pregevole Pietà di autore e committente ignoti, un dipinto imponente del XVII secolo che ha bisogno di un urgente restauro conservativo. Necessita, infatti, della velatura di protezione, della fermatura del colore, di un intervento di consolidamento e della rintelatura. Occorre anche pulire e ridorare la cornice, integrando le parti mancanti sul retro. Costruita nel XVI secolo, la chiesa Maria Santissima Assunta è la Matrice e ospita una bella statua lignea della patrona Santa Tecla di Iconio e un ciborio cinquecentesco di Antonello Gagini.
20. MONTEROSSO ALMO | I fasti della cucina nobiliare dell’ottocentesco Palazzo Cocuzza
Si intitola “La cucina rivive” il progetto presentato dal Comune di Monterosso Almo, il piccolo borgo del Ragusano a quasi 700 metri di altitudine. L’obiettivo è il restauro dell’antica cucina di Palazzo Cocuzza, voluto dall’omonima e potente famiglia che lo costruì alla fine dell’Ottocento in Piazza San Giovanni, dopo avere acquistato e raso al suolo quasi un intero quartiere. L’imponente e fastoso edificio a tre piani, oggi di proprietà comunale, ospita al primo piano il museo civico con reperti archeologici ritrovati nella vicina necropoli di Monte Casasia. Il progetto del Comune è finalizzato a far rivivere tutto il fascino di un focolare di altri tempi, rendendolo nuovamente funzionale e funzionante. Gli interventi previsti nella cucina nobiliare riguardano la pulitura e la rigenerazione dei manufatti in ferro, la pulizia e il recupero delle piastrelle e della pavimentazione originali, il ripristino dei piani da lavoro in marmo e dell’impianto idraulico.
21. MONTEVAGO | Una “scatola del tempo” per valorizzare la storia del paese
Una “scatola del tempo” dalla quale fare uscire i personaggi più rappresentativi della storia di Montevago; e un percorso di educazione alla Terra con attività di sensibilizzazione ambientale incentrate sulla sostenibilità. Questi i punti cardine del progetto proposto dal Comune di Montevago per la realizzazione di programmi di educazione al patrimonio storico, culturale e ambientale, rivolti agli alunni della scuola primaria e secondaria. Teatro delle attività sarà l’antica Montevago distrutta dal terremoto del ’68: dal museo en plein air dei “percorsi visivi” al Baglio Ingoglia, passando dai ruderi della Chiesa Madre, oggetto di un recente intervento di recupero, fino alla Villa di lu Chiuppu, da dove si può godere un bellissimo panorama sulla Valle del Belìce. L’obiettivo è rendere i giovanissimi cittadini di Montevago consapevoli del proprio patrimonio, per proteggerlo e tutelarlo.
22. NARO | Un cannocchiale e una panchina gigante sul belvedere della Valle del Paradiso
Una panchina gigante decorata dagli artisti locali e arricchita da citazioni e poesie di autori del territorio, piante in vaso e un cannocchiale panoramico per ammirare la Valle del Paradiso. È il progetto del Comune di Naro, per riqualificare un luogo simbolo come “u’ carminu”, il belvedere, fulcro della vita del paese. Da qui, nel giorno di Pasqua, viene benedetta la campagna ricca di mandorleti, uliveti e vigneti ed è qui che si riunisce la comunità della cittadina che Federico II di Svevia nel 1233 volle “Fulgentissima”. L’intervento si inquadra nella più complessiva riqualificazione di piazza Crispi e del belvedere che sarà dotato di un’adeguata cartellonistica descrittiva.
23. PETRALIA SOPRANA | Nuova vita per la piazza dedicata a frate Umile Pintorno
Siamo nelle Alte Madonie, nel piccolo borgo conosciuto anche per avere dato i natali allo scultore Frate Umile Pintorno che proprio qui, nel 1623, creò il suo primo crocifisso, oggi custodito in chiesa Madre. Oggi, l’amministrazione comunale vuole rendere omaggio al suo illustre concittadino e propone un progetto di rigenerazione e valorizzazione del monumento dedicato a Frate Umile Pintorno, nell’omonima piazza, diventata luogo di ritrovo per numerosi eventi culturali. Occorre, infatti, realizzare una nuova ringhiera, ripristinare l’aiuola, intervenire sul basamento in marmo.
24. POLIZZI GENEROSA | Fioriere a forma di fagiolo “badda” in piazza XXVII maggio
Fioriere in ceramica smaltata, realizzate a mano da un esperto artigiano locale per celebrare il fagiolo “badda”, Presidio Slow Food di Polizzi Generosa. Le fioriere sono previste in piazza XXVII Maggio, già piazza Trinità, luogo simbolo del borgo, da dove si gode uno splendido panorama sulle Madonie. Il progetto del Comune prevede di installare venti fioriere a forma del tipico fagiolo bicolore, di dimensioni medio-piccole e tondeggiante (“badda” significa, appunto, palla). Il progetto pensa alla valorizzazione di un prodotto simbolo della cultura gastronomica del territorio e, al contempo, mira a migliorare l’arredo urbano della piazza, uno dei luoghi più amati dai polizzani.
25. PRIZZI | Panchine e fioriere tra i colori dei murales d’autore
Panchine, fioriere e posacenere di Capodimonte per migliorare la fruizione di un luogo molto amato dai prizzesi: lo Spiazzo Sparacio, sorta di anfiteatro in pieno centro storico, molto caratteristico con coloratissimi murales. Nel 1989, infatti, l’amministrazione comunale ha invitato tre artisti siciliani a riqualificare l’area: il palermitano Mario Bardi, il lercarese Totò Bonanno e il monrealese Franco Nocera, che nelle loro opere hanno trasposto simboli della sicilianità, rievocando atmosfere tra Ottocento e Novecento. I muri delle abitazioni che danno sullo spiazzo, grazie alla disponibilità dei proprietari, raccontano cosi chiacchiere tra vicini davanti all’uscio di casa, il lavoro nei campi, la stagione dell’amore. Adesso, il Comune di Prizzi intende rivalorizzare lo spiazzo, affinché diventi sempre di più un fulcro di aggregazione e socializzazione.
26. SAN PIERO PATTI | Il restauro delle antiche fontane per un itinerario dell’acqua
Si intitola “Il Suono dell’acqua” il progetto presentato dal Comune di San Piero Patti per il restauro e il ripristino delle numerose fontane del borgo, per far nascere un circuito urbano virtuoso, lungo il quale organizzare mostre ed eventi culturali. Tra fontane artistiche in ghisa e fontane in muratura, il tuffo nel passato rimanda a quando era un luogo d’incontro, e non solo di approvvigionamento idrico. Il progetto prevede il ripristino, la pulitura delle superfici in pietra, il consolidamento di quelle danneggiate, l’allacciamento all’acquedotto, l’applicazione di vernici protettive, la sistemazione della pavimentazione limitrofa e una nuova rubinetteria. Inoltre, è prevista la realizzazione di un pannello informativo del circuito delle fontane di San Piero Patti.
27. SAN PIERO PATTI | Murales per raccontare le tradizioni al festival del cibo da strada
Un viaggio visivo per raccontare la storia e le tradizioni del borgo dei Nebrodi. L’idea è dell’Associazione Casud che, pensando al festival Ca’Food sullo street food, propone la realizzazione di murales che raccontino la storia e le tradizioni di San Piero Patti. Ad agosto il Ca’Food è una gustosa occasione per assaporare i sapori più autentici locali. L’obiettivo è far lavorare le artiste Francesca Tabasso e Ilaria Bianchi durante il festival gastronomico, per creare una sorta di circuito virtuoso giocato tra cibo e arte. I murales saranno realizzati nelle vie del centro e accompagneranno in un ideale percorso in cui le immagini dipinte sui muri faranno da eco a una radicata tradizione gastronomica. In programma anche iniziative collaterali, visite turistiche guidate e conferenze sulla storia, cucina e cultura siciliana.
28. SAVOCA | Il restauro di due preziosi medaglioni della chiesa di San Michele
La parrocchia di Santa Maria Assunta di Savoca si candida con il restauro di due pregevoli medaglioni della chiesa di San Michele. La chiesa, costruita nel XIII secolo, custodisce un ciclo pittorico eseguito, secondo fonti documentarie, nel 1701, costituito da sei scene, sette dipinti sulla parete del transetto e due nella parte dell’abside. Grazie alla campagna di raccolta fondi “Save the soul of Savoca. Salviamo i dipinti della chiesa di San Michele”, voluta dal parroco don Agostino Giacalone, dall’amministrazione comunale e da un comitato di giovani savocesi, sono già stati restaurati tre dipinti. Restano da restaurare due preziosi medaglioni di 1,25 metri per 95 cm che si trovano sulla parete del transetto.
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