15 Novembre 2024

Zarabazà

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Plauso alla Giunta Regionale Siciliana dai sindaci delle cinque aree interne della sicilia in rappresentanza di 73 comuni interessati

Il riconoscimento alla Giunta Regionale arriva per avere confermato gli impegni assunti in ordine alla parziale salvaguardia dei Progetti delle Aree Interne e per non aver trasferito la competenza delle politiche territoriali all’Assessorato Autonomie locali.

I sindaci ed i soggetti rappresentanti delle cinque aree interne riconosciute nell’ambito del ciclo programmatorio 2014/2020, salutano positivamente la scelta del Governo regionale e della Cabina di regia di confermare gli impegni assunti con la deliberazione della Giunta regionale n. 520 del 20 settembre 2022 volta a mettere in salvaguardia tutti quegli interventi non compatibili con i tempi di chiusura del PO FESR 2014/2020.

I sindaci delle 5 aree interne precisano tuttavia che la deliberazione della Giunta regionale n. 520 del 20 settembre 2022 non tiene conto delle criticità emerse a far data dalla stessa per quelle operazioni, il cui elenco è accluso alla stessa deliberazione, con un profilo temporale di attuazione illo tempore compatibile con la chiusura del PO FESR 2014/2020 ma che, non avendo le aree interne ottenuto dai Centri di Responsabilità Regionale la approvazione degli atti  consequenziali, non potranno essere chiuse e rendicontate utilmente entro il 31 dicembre del 2023.

Per queste ragioni le 5 aree interne del PO FESR 2014/2020 invitano il Governo regionale a riprendere il momento di confronto e di dialogo già positivamente sperimentato nel corso dei mesi scorsi con l’assessore al Bilancio On. Falcone e con i funzionari del Dipartimento regionale della programmazione, al fine di trovare le opportune soluzioni che scongiurino il definanziamento di operazioni necessarie e non rinviabili per rompere l’isolamento delle aree interne a partire dagli interventi sugli assi viari.

Per quanto attiene alla paventata decisione di voler trasferire le competenze delle politiche territoriali dal Dipartimento programmazione a quello delle autonomie locali, auspicano che non ci siano ulteriori ripensamenti. Non si comprendono le ragioni che indurrebbero al trasferimento dal momento che da diversi cicli di programmazione, le politiche territoriali sono sempre state poste in capo al Dipartimento della programmazione che ne ha gestito sia la fase ascendente, ovvero della costruzione, che quella discendente, o della attuazione, sviluppando e capitalizzando di ciclo in ciclo programmatorio le competenze e gli adeguati livelli organizzativi.

Serve invece, oggi più che mai, proprio per la complessità delle sfide poste dalla programmazione 2021/2027, tornare a ragionare coinvolgendo i territori, sulla necessità di istituire un Ufficio Speciale che possa occuparsi stabilmente di politiche di sviluppo territoriali, coordinando e raccordando organicamente anche le azioni facenti capo a ciascun Dipartimento regionale competente per ratione materiae. A tale complessità può farsi fronte rafforzando le dotazioni organiche, inspessendo le competenze, adeguando i livelli organizzativi regionali e territoriali e semplificando le procedure e le fasi di attraversamento amministrativo non con fughe in avanti che rischierebbero di pregiudicare seriamente tutto il lavoro portato avanti fino ad oggi sotto il coordinamento del Dipartimento della Programmazione.

Le Aree interne hanno accettato le nuove sfide, hanno pianificato nuovi modelli organizzativi, intrapreso la strada dell’associazionismo recuperando le frammentazioni istituzionali locali, sostituendo il noi all’io, concertando strategie di sviluppo al servizio del territorio e non dei campanili. Per queste ragioni meritano di essere ascoltate e tornano a chiedere di essere coinvolte nelle scelte che non possono essere calate dall’alto.

In rappresentanza dei 73 Sindaci dei Comuni interessati i soggetti capofila delle 5 Aree interne della Sicilia: Fabio Mancuso – Sindaco di Adrano e Coordinatore regionale delle Aree interne, Pietro Macaluso – Sindaco di Petralia Soprana e Presidente dell’Unione dei Comuni Madonie, Fabio Roccuzzo – Sindaco di Caltagirone, Mirko Cinà – Sindaco di Bivona e Bruno Mancuso – Sindaco di Sant’Agata di Militello