Due i locali concessi ad Alfid per nove anni in via Verruca 1
Il Comune, in collaborazione con la Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, ha individuato lo spazio per ospitare anche a Trento il Centro Uomini Autori di Violenza (Cuav). Si tratta di due locali al piano terra dell’edificio di via Verruca 1, che per nove anni saranno assegnati all’Associazione laica famiglie in difficoltà (Alfid) a fronte della corresponsione simbolica di 100 euro annui e del rimborso spese per l’utilizzo delle utenze (acqua, luce e gas).
Il Centro, attualmente presente a Rovereto dove viene gestito da Alfid e dalla Fondazione Famiglia Materna, troverà così una sua collocazione anche in città nei locali di via Verruca, dove si svilupperà il progetto “CambiaMenti. Percorso antiviolenza per uomini”. Il servizio, rivolto a uomini residenti nella Provincia Autonoma di Trento accusati o condannati per reati di violenza domestica e di genere, mira a intensificare la protezione nei confronti delle donne che subiscono violenza nelle relazioni affettive e a ridurre il rischio di recidiva.
Il percorso, realizzato con il finanziamento del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Provincia Autonoma di Trento, si basa sull’idea che la sicurezza delle donne possa essere garantita agendo in un’ottica di prevenzione ed è strutturato in due fasi. La prima serve per valutare l’idoneità della persona rispetto all’intervento rieducativo e si compone di 2 colloqui individuali, 4 incontri di gruppo e un ultimo colloquio individuale di restituzione. La seconda, cui si accede se considerati pronti al termine della precedente, permette l’attuazione dell’intervento rieducativo che consiste in 24 incontri di gruppo e 1 colloquio individuale di restituzione. Gli appuntamenti collettivi, che hanno una cadenza settimanale con orario 18 – 20, sono guidati da due esperti che affrontano temi diversi quali la natura della violenza e il suo manifestarsi, la responsabilità di chi agisce, il riconoscimento delle emozioni, le tecniche di controllo della rabbia e le strategie per prevenire condotte aggressive.
Per maggiori informazioni, è possibile chiamare il numero 379.2106182 dal lunedì al venerdì, con orario 8.30 – 12.30 e 14 – 18, oppure scrivere all’indirizzo cambiamenti.cuav.tn@gmail.com.
Il sostegno del Comune al percorso “CambiaMenti” nasce dalla volontà del Consiglio comunale di individuare a Trento uno spazio in cui gli uomini che adottano comportamenti violenti nelle relazioni affettive e familiari possano trovare un punto di ascolto cui rivolgersi. Con la deliberazione numero 36 approvata il 5 aprile del 2022, il Consiglio ha inoltre ribadito l’importanza di individuare una filiera “virtuosa” con gli altri Servizi già presenti sul territorio, intercettando situazioni “a rischio” che potrebbero trasformarsi e degenerare, anche a danno di eventuali minori, sottolineando il ruolo delle istituzioni nel supportare sia le donne vittime di violenza che gli uomini volenterosi di cambiare i propri comportamenti.
Come affermato dall’assessora alle politiche sociali e familiari Chiara Maule, “Nel comune di Trento abbiamo lavorato da anni in un’ottica di prevenzione, ma questo intervento assume oggi una forma strutturale, che è per noi molto importante alla luce anche dei recenti fatti di cronaca. La nostra responsabilità non è rivolta solo alle donne, ma è indirizzata anche agli uomini che necessitano di acquisire maggiore consapevolezza personale rispetto alla situazione di violenza che la famiglia si trova ad affrontare”.
Concetto ribadito anche dalla presidente di Alfid Sandra Dorigotti: “Il progetto, che presuppone un nuovo punto di vista agendo direttamente sul comportamento degli uomini, fa leva sul fatto che è possibile cambiare mentalità e capire quali sono i meccanismi della violenza e della sopraffazione. Nel corso di 10 anni circa 200 persone hanno frequentato i corsi, che sono seguiti con costanza e offrono la possibilità ai partecipanti di incontrare anche gli iscritti a fasi diverse del percorso, ampliando le possibilità di dialogo e confronto. Il nostro auspicio è che questo luogo possa diventare per gli uomini un punto di riferimento non solo per affrontare il tema della violenza, ma anche per confrontarsi sui cambiamenti della società e sul ruolo che la figura maschile riveste al suo interno”.
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