Il 20 settembre prossimo alle 22.30 gli Opus Avantra – dopo l’intro alle 21.30 de La la Grazia Obliqua – saranno a Roma al Progressivamente Free Festival 2023 (Parco del Celio), l’appuntamento per la direzione artistica di Guido Bellachioma all’interno dell’edizione 2023 di Jazz & Image. Il concerto verrà aperto da Alfredo Tisocco che eseguirà al pianoforte alcuni brani tratti da due nuove produzioni pubblicate anche in Giappone: Atmosfere e Armonie e Studi Enefonici. Per gli Opus Avantra sarà l’occasione per tornare nella Capitale per presentare Loucos, l’ultima creatura della formazione e per annunciare l’uscita di Box Collection/ Opus 48, il tanto atteso cofanetto che – in tiratura limitata – raccoglie tutti i cinque album di questo storico progetto guidato dalla voce di Donella Del Monaco, dal pianista Alfredo Tisocco, con il musicista e curatore Alan Bedin con la collaborazione immancabile di Renato Marengo. Al loro fianco alcuni ospiti veramente illustri: a partire da Tony Esposito, già ospite fin dal primo album degli Opus. Ma anche Lino Vairetti degli Osanna, Jenny Sorrenti fondatrice dei Saint Jus con Stefano Vicarelli de La Batteria/ Fonderia. Per gli Opus saliranno sul palco, a fianco ai fondatori e musicisti Donella Del Monaco voce a Tisocco al pianoforte, con alle spalle le inconfondibili arcate, uniche al mondo, del Colosseo: Alan Bedin (tarang, voce e arrangiamenti), Mauro Martello (flauto e sax), Edoardo Piccolo (electronic & synt-bass), Sasà Flauto (chitarra), Andrea De Nardi alle tastiere.
Gli Opus Avantra, nel loro magico connubio fra avanguardia e tradizione così radicalmente scritto nel loro nome, mescolano anche oggi in questo loro nuovo lavoro mondi vicini e lontani: classica, contemporanea, jazz, rock, tradizione ed etnica. Manifesto, prima ancora che progetto musicale, attualissimo quanto scrivevano in quel “vicinissimo” 1973: ”Il nostro insieme musicale nasce da una esigenza di superamento dello stato di impasse in cui si trova il mondo musicale oggi. Possiamo infatti constatare che il mondo musicale, oggi è suddiviso in vari settori fra loro incomunicabili, strettamente legati alle stratificazioni socio culturali. Tale pluralismo tende a riprodursi, provocando situazioni sempre più mistificanti in quanto evitano di risolvere la frustrante condizione attuale di atomizzazione dell’individuo. (…) Senza negare la validità di certa musica contemporanea (ma anzi recependola) né i tentativi di alcuni gruppi pop, (ma anche senza nessun complesso verso le esperienze del passato) la nostra intenzione si rivolge essenzialmente al recupero di quel rapporto fondamentale e imprescindibile fra arte e popolo”.
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