L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, propone una prospettiva inedita sul celebre artista olandese
Milano– Il MUDEC Museo delle Culture presenta, dal 21 settembre al 28 gennaio 2024, la mostra “Vincent Van Gogh. Pittore colto”, che propone una prospettiva nuova sul celebre artista olandese, discostandosi dagli stereotipi che ne condizionano la narrazione.
Van Gogh il maestro dei girasoli, Van Gogh il pittore del manicomio e della pazzia suicida, Van Gogh il solitario artista immerso nella campagna, l’autodidatta senza molti appigli culturali: questi sono solo alcuni dei preconcetti che hanno condizionato, e condizionano tuttora, il mito di Vincent Van Gogh (1853-1890). Questa mostra presenta invece un Van Gogh diverso e più sorprendentemente aggiornato sul dibattito culturale del suo tempo: appassionato lettore e collezionista di stampe, oltre che attento osservatore delle tendenze artistiche più attuali. Van Gogh fu infatti un grande pittore ma anche un intellettuale estremamente colto.
L’esposizione – promossa dal Comune di Milano Cultura con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, prodotta da 24 ORE Cultura e curata da Francesco Poli con Mariella Guzzoni e Aurora Canepari – è stata realizzata grazie alla collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi, che possiede una straordinaria collezione di dipinti e disegni del pittore olandese, seconda solo a quella del Van Gogh Museum di Amsterdam.
Dal museo olandese provengono circa 40 delle opere esposte, tra cui straordinari capolavori come gli studi di teste e figure per “I mangiatori di patate”, “I nidi” e i disegni di cucitrici e spigolatrici della fase olandese; “Moulin de la Galette”, “Autoritratto”, “Interno di un ristorante”, “Natura morta con statuetta e libri”, degli anni parigini (1886-87); “Frutteto circondato da cipressi”, “Veduta di Saintes-Marie-de-la-Mer”, “La vigna verde”, “Ritratto di Joseph-Michel Ginoux” del periodo di Arles (1888-89); “Paesaggio con covoni e luna che sorge”, “Covone sotto un cielo nuvoloso”, “Pini nel giardino dell’ospedale”, “Uliveto con due raccoglitori di olive”, “Tronchi d’albero nel verde”, “Il burrone”, dipinti durante il suo internamento all’ospedale di Saint-Rémy (1889-90).
Il taglio curatoriale mette in evidenza il rapporto fra la visione pittorica e la profondità della dimensione culturale dell’artista, attraverso lo sviluppo di due temi: da un lato quello del suo appassionato interesse per i libri, e dall’altro la fascinazione per il Giappone alimentata dall’amore per le stampe giapponesi, collezionate in gran numero. Nel percorso di mostra le opere provenienti dal Museo Kröller-Müller vengono presentate in dialogo con il primo fil rouge della mostra, ovvero con una accurata selezione di oltre trenta edizioni originali di libri e riviste d’arte, provenienti dalla collezione della curatrice e dalla Biblioteca Malatestiana, disseminati in vetrine a tema.
Il percorso espositivo sarà arricchito da un’opera audiovisiva a cura di Karmachina. Un archivio audiovisivo che raccoglie schizzi, illustrazioni e dipinti, ma anche citazioni tratte dalle sue lettere. Un omaggio al Vincent collezionista e archivista, grande lettore e sperimentatore.
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