18 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Daniele De Gregori live questa settimana presso il Babitonga Café

Continuano I Venerdì del Babitonga, incontri che vedranno protagonisti artisti musicali della scena nazionale e internazionale: tutti i venerdì spazio a un mini-live, allestito in mezzo ai libri. Cantautori e gruppi provenienti dal panorama indipendente, milanese ma non solo: dall’acustico all’elettronica, gli eventi live del Babitonga sono all’insegna del sound autentico e della varietà. In sala, o meglio, in libreria, la musica è protagonista di una serata che trascorre gustando un drink o sfogliando un buon libro. 

Venerdì 29 settembre sarà ospite Daniele De Gregori, cantautore e chitarrista romano, pluripremiato nei maggiori Festival italiani (Premio dei Premi ’22, Premio Bertoli ’21, Musica contro le mafie ’20, L’artista che non c’era ’20, Lunezia ’19) e con una lunga esperienza Live. Ha collaborato con grandi musicisti tra i quali Nathalie, Lucio Bardi, Paolo Giovenchi, Alberto Laurenti ed è stato invitato ad aprire i concerti di Enrico Ruggeri, Simona Molinari, Paolo Jannacci ecc. È apprezzato per il suo impegno sociale, in particolare sui temi dell’ecologia e della disabilità, per i quali è stato premiato al Green Music Fest ’21 ed è spesso ospite del programma “O anche no” su Raidue.

DANIELE DE GREGORI
Venerdì 29 settembre 2023 @Babitonga Café
Libreria Feltrinelli, viale Pasubio 5, Milano
Ingresso gratuito
Inizio concerto: 19.00

“Cura” è il nuovo album di inediti del cantautore romano Daniele De Gregori, in uscita giovedì 13 aprile 2023 per l’etichetta Goodfellas, con il Contributo di NUOVOIMAIE Tutti cercano una cura, per il male di vivere, per la malattia, per il dolore, per l’amore. Questa ricerca può essere salvifica oppure una terribile distrazione che allontana da sé stessi. L’album è figlio di un periodo antropologicamente unico in cui alcune consapevolezze hanno subito un’accelerazione repentina. Mentre il mondo globalizzato cercava una cura, si scopriva giorno dopo giorno che non poteva esistere senza collettività, così uscire fuori da sé stessi, combattere i propri pregiudizi, cercare il vaccino per il proprio ego era l’unica via d’uscita. “Cura” è un disco che racconta di un abbandono attraverso 8 passaggi sviluppati in 3 atti (anni). L’abbandono faticoso di una parte di sé, quella più egoriferita, mai autocritica, pugnace, (auto)conservatrice e spietata (Sempre la stessa canzone/ Le case mangiate dal sale). In seguito, l’abbandono doloroso e necessario di un affetto, l’accettazione dell’inaccettabile, l’imparare a ridere diversamente (Qualcosa di me/Nebraska). Infine, il dolce abbandono all’altro, la consegna della propria vita in mani diverse per poi vederla tornare migliore (Luglio e Milano/ Eleonora/ Cruise Control). In mezzo vive “Il re del mondo”, capolavoro di Franco Battiato (che non a caso cantò “La cura”), legame superiore che tiene insieme le vicende materiali, a riportare la riflessione verso termini assoluti. Una voce intangibile che soffia il ricordo di qualcosa di più alto. C’è dell’altro, noi siamo altro.