e presenta il solo show di ADRIANO SEGARELLI
Ristorante del Bar del Fico
04 ottobre 2023 | Ore 19.30 – till late
Via della Pace 34, Roma
Finalmente, dopo la pausa estiva, riprende il via MUDAC – Metti un Disco a Cena, l’appuntamento creativo che, a mercoledì alterni, accende il bar del Fico, con un riuscito mix di musica, arte ed alta enogastronomia.
Ideato da Giovanni La Gorga, dj e regista, nonché autore, con Alessio Borgonuovo, del lungometraggio “From My House In Da House – a history of Rome”, MUDAC è un format che, grazie alla collaborazione con Fabio Nardoni, manager del Ristorante del Bar del Fico, e Guenda Bianca Riccio della Noce, curatrice della sezione arte, unisce in un’unica serata la musica, l’arte e la convivialità.
La serata prende forma dall’aperitivo e prosegue fino al dopocena, animata dal ricercato dj set in vinile di Giovannino che spazia tra sonorità rare groove, al funk, da perle rare della musica disco a successi molto conosciuti e si caratterizza per la presenza dell’arte, con lo spazio del ristorante viene ridisegnato, di volta in volta, dalle opere degli artisti invitati.
Per l’inaugurazione della nuova stagione 2023/24, MUDAC presenta il solo show di Adriano Segarelli, pittore, scultore e scrittore romano, classe 1978, che con le sue opere, dall’atmosfera vibrante e sospesa, guarda all’antico e si nutre di richiami che vanno dall’arte rinascimentale, a quella del primo Novecento. Segarelli, sempre dedito al miglioramento, a livello tanto compositivo e stilistico, quanto tecnico è un artista che ama definirsi autodidatta, avendo trovato i suoi “professori” negli antichi maestri, più che nei contemporanei, di cui è un instancabile studioso. A tal proposito, è notevole l’interesse del pittore per il recupero di alcune procedure, ormai pressoché cadute in disuso, come l’affresco che ha avuto modo di approfondire a Brescia, presso l’atelier Mariani. In questo filone si colloca anche la recente predilezione dell’artista per l’uso dell’olio, anziché dell’acrilico. Infatti, per quanto più complesso da trattare, l’olio consente di raggiungere dei risultati, in termini di velature cromatiche e resa dei volumi, per lo più estranei ai colori artificiali. Ma, in materia di colori, Adriano Segarelli va ancora oltre e, specialmente per gli affreschi, arriva a comporli da sé, proprio come i suoi ideali maestri, a partire dai pigmenti puri.
Per quanto riguarda i soggetti, l’universo di Adriano Segarelli ruota intorno all’immagine femminile, intesa più come idea che come persona, musa ispiratrice che lo accompagna, da sempre, in un percorso di crescita personale, oltre che artistico. Inoltre, per Adriano Segarelli, la donna non rappresenta solo un ideale estetico ma anche morale, diventando portatrice di valori universali che accomunano tutti gli esseri umani, a prescindere dal loro genere biologico. La sensibilità e la fragilità che nelle composizioni delle opere spesso trapelano dalle espressioni e dalle vibrazioni del colore, ponendosi tuttavia in contrasto con le pose ieratiche e volutamente rigide, rispecchia l’incertezza umana di fronte alla vita, la ricerca di risposte e, spesso, di una via di fuga. Nello stesso tempo tuttavia, l’immagine femminile assurge a simbolo, come se fosse una divinità che soprassiede un universo metafisico, a tratti surreale, fatto di pieni e vuoti, in cui il divenire della vita viene rappresentato metaforicamente come scacchiera oppure come spazio caratterizzato da sagome vettoriali e ombre. Insomma, per quanto l’artista sia influenzato dall’antico è chiaro che il suo lavoro è inevitabilmente “sporcato” dal contemporaneo che lo attualizza, urbanizzandolo e riportandolo ad una dimensione immediatamente leggibile perché più vicina al reale.
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