16 Novembre 2024

Zarabazà

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Festival del cinema messicano dell’autunno 2023

29 settembre – 1 ottobre

Casa del Cinema – Quarta edizione

Si svolge a Roma alla Casa del cinemada domani al 1 ottobre 2023, a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, presso la Casa del Cinema, la quarta edizionedella Muestra de Cine Mexicano Otoño 2023,ideata e direttada Cecilia Romo Pelayo.  

Con i lavori inediti di 27 cineasti, tutte anteprime in Italia, in lingua originale sottotitolate in italiano, ancora una volta il pubblico romano potrà apprezzare e conoscere le origini e gli sviluppi di quella che è una tra le cinematografie più all’avanguardia e più potenti a livello mondiale: la cinematografia messicana. L’obiettivo principale è, infatti, fin dalla prima edizione, presentare e diffondere l’altro magnifico cinema messicano, quello che difficilmente arriverebbe nelle sale italiane e in alcuni casi anche sulle piattaforme. Documentari storici, lungometraggi, cinema noir, commedie, animazione, cinema muto. La mostra è l’unico spazio alternativo internazionale per il cinema messicano in Italia, un cinema di altissima qualità con la capacità e la sensibilità di soddisfare il pubblico che ama l’esperienza del cinema in lingua originale, con storie speciali e sorprendenti.

Quest’anno, per la prima volta e grazie alla preziosa collaborazione con El Taller Del Chucho, uno degli studi d’animazione più importanti e tra i più attrezzati a livello nazionale e internazionale, tra i dei creatori del premiatissimo Pinocchio di Guillermo Del Toro, verranno presentati 10  cortometraggi d’animazione.  Tra i cortometraggi di animazione, Los aeronautas per la regia di León Fernández e la sceneggiatura di Salvador Delgadillo e León Fernández. La direzione artistica è di Rita Basulto per la compagnia di produzione IMCINE. In mezzo a un deserto, una tribù sopravvive con quel poco che dà la terra. Soo´goh, il più debole del clan, cercherà di superare gli ostacoli per arrivare ai giardini del paradiso a cui tutti anelanoEl corazón del sastre per la regia e la direzione artistica di Sofia Carrillo. Un vecchio sarto viaggia per il mondo in cerca dei battiti del proprio cuore. (adattamento del racconto di Txabi Arnal y Cecilia Varela)Eclosión per la regia la fotografia e l’edizione di Rita Basulto. La nascita dell’uomo contemporáneo, una lotta tra la memoria la ragione e la coscienzaEl Octavio Dia, La Creatiònper la regia di Juan J. Medina e Rita Basulto che hanno curato anche l’animazione. Al termine dell’ottavo giorno il Creatore si è rifugiato in una prigione oscura. Ossessionato dal desiderio di trascendere manipola la vita fino alle estreme conseguenze e cerca di creare l’essere perfetto che lo renda immortaleJaulas per la regia e la sceneggiatura di Juan José Medina. Un ambiente ostile è una condanna difficile da superare per due esseri disadattati, un ciclo di abusi e sfruttamento in mezzo alla desolazioneLluvia En Los Ojos per la regia, la sceneggiatura, la fotografia e il disegno di Rita Basulto. Sofia è una bambina di sette anni, ricorda il giorno in cui si è fratturata il braccio in un inseguimento nel bosco, una storia piena di fantasie che nascondono un momento straziante nella vita di SofiaTaller De Corazones per la regia, la sceneggiatura e l’animazione di León Fernández.Matías ha un laboratorio di cuori. Con l’abilità che caratterizza i migliori artigiani, il giovane ripara cuori rotti, cuori freddi e cuori tristi. Però quando la notte chiude dal suo laboratorio si sentono suoni misteriosi… Matías ha un segretoTio per la regia di Juan José Medina Dávalos.Nel suo primo giorno di lavoro come minatore, Martín, un adolescente superbo imparerà l’importanza dei rituali e il rispetto per gli antenati. Zimbo per la regia diJuan J Medina e Rita Basulto. Animazione ed edizione di Juan J Medina e direzione artistica di Rita Basulto. Zimbo è un adolescente che sogna la libertà e scopre che per ottenerla solo deve tagliare un paio di corde che lo tengono prigioniero.

La Muestra si avvale delle partnership con il FICUNAM, (Festival De Cine De La Unam – Universidad Nacional Autónoma de México),  “El Festival Internacional De Cine De Morelia Con Ficm Presenta¨ e, per prima volta, con la Fundación Televisa. E con “La Filmoteca dell’ Unam ̈, l’archivio filmico più importante in America, il programma prevede la sezione di cinema classico messicano restaurato, perché “obiettivo di questa quarta edizione – dichiara la direttrice Cecilia Romo Pelayo– è recuperare, conservare e diffondere la memoria fílmica messicana”.

Due i film che verranno presentati nella serata di inaugurazione, il 29 settembreEl Suavecito  di Fernando Méndez, 1951, un classico noir, restaurato da  Guillermo Del Toro, per la “La Filmoteca dell’ Unam”, in collaborazione con Televisa, la UDG – Universidad de Guadalajara  e “EL FICG”, Festival Internacional De Cine De Guadalajara. Dal momento della sua presentazione, “El suavecito” è stato considerato come un film che è piombato sulle buone coscienze degli spettatori per mostrare il volto crudele del delitto , della seduzione della città e il pericolo della notte. Víctor Parra interpreta  Roberto “El cinturita”, il macho senza qualità secondo la definizione di Carlos Monsiváis, un personaggio che è arrivato al cinema malvolentieri. La “prima” è stata rimandata e in un primo tempo negata dato che molti funzionari vedevano in molte scene una violenza non necessaria e l’immagine della città del paese venivano screditate. L’altro film, Santuarios Del Infinito  del regista Chisco Laresgoiti, ospite d’onore della Muestra, è un cortometraggio-documentario, un affascinante viaggio enigmatico che  invita a conoscere e visitare otto dei siti archeologici rilevanti delle civilizzazioni preispaniche in Messico, per ridare valore al grande patrimonio culturale che rappresentano. Questa produzione impressionante è un omaggio al cortometraggio “Centinelas Del Silencio”  vincitore di due Premi Oscar nel 1972.  

Nella quarta edizione della “Muestra De Cine Mexicano Otoño 2023, si potranno vedere opere di brillanti registi indipendenti come Enrique Garcia Meza, Juan Carlos Rulfo, Arturo Pons, oltre ai registi che faranno parte della collaborazione con FICUNAM:  Liora Spilk e Diego Enrique Osorno. 

Tra gli ospiti anche  Diego Enrique Osorno per l’anteprima del suo film più recente La Montañaun omaggio a uno dei movimenti sociali contemporanei più importanti del Messico: l’ EZLN (Ejército Zapatista de Liberación Nacional). Un monito per le future generazioni che dovranno dare continuità al movimento

Si potrà inoltre assistere a un evento storico, per l’evoluzione del cinema messicano, dopo 106 anni dalla sua realizzazione. Arriva finalmente in Italia, non solo il film più antico del Messico ma di tutta l’America Latina, Tepeyac  del 1917,  gioiello restaurato del cinema muto messicano che possiede una delle colonne sonore più belle, composta a distanza di un secolo dalla sua realizzazione, dal direttore d’orchestra e pianista messicano Jose Maria SerraldeTepeyac è una storia sulle apparizioni della Madonna di Guadalupe. Film che, come tutta la cinematografia messicana dell’epoca, mescola, fortunatamente con grande ingenuità, finzione e realtà documentale, ciò ci permette di osservare la Villa de Guadalupe nel 1917 con le sue tradizioni popolari, religiose e pagane; qui i personaggi del film escono letteralmente dallo schermo e si mescolano con la gente reale, che fervorosa e contenta, vive la propria religiosità.

Sin dalla prima edizione nella primavera del 2019, la ¨Muestra De Cine Mexicano En Roma¨ si può realizzare grazie al patrocinio economico del settore privato. Nel 2023 collaborano alla realizzazione del festival: Corriente Alterna, Rolland Solutions, Y Thb An Amwins Group Company.

La manifestazione ha il Patrocinio dell’ Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, dell’Ambasciata del Messico in Italia, dell’IILA (Istituto Italo Latino Americano), e dell’ IMCINE (Instituto Mexicano de Cinematografía). L’Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici (ANAC) sin dalla prima edizione ha riconosciuto l’importanza della partecipazione dei cineasti messicani nel presentare le loro opere a Roma.