17 Novembre 2024

Zarabazà

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Aeroporto di Palermo: l’arte di Domilici e Musti in esposizione con Impop archetypes

Nella foto, da sinistra: Arrigo Musti, Salvatore Burrafato, Susi Miccichè, Francesco Domilici


Sei grandi opere, sintesi di pittura e foto, installate nel corridoi tra la stazione ferroviaria e il terminal passeggeri

Palermo – E’ di scena l’arte all’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo, con la grande mostra di arte contemporanea Impop Archetypes, di Francesco Domilici e Arrigo Musti.
La mostra, curata da Domenico De Chirico e Aldo Gerbino, rappresenta una sintesi tra fotografia e pittura, realizzata site specific, con sei grandi lavori di Domilici e Musti.
Allestita nel corridoio che unisce la stazione ferroviaria con il terminal passeggeri, sarà in esposizione fino a dicembre.
“Siamo certi che l’iniziativa sarà apprezzata dai tanti passeggeri in transito dall’aeroporto.

È una zona del terminal strategica che mette in connessione due grandi infrastrutture: l’aerostazione e la stazione ferroviaria – dice Salvatore Burrafato, presidente di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo – Lo scalo aereo palermitano è, infatti, tra i pochi aeroporti in Italia che ha la stazione fin dentro il terminal.

Con l’aumento delle frequenze dei treni da e per l’aeroporto – continua Burrafato – è cresciuto significativamente il numero di quanti hanno deciso di arrivare in aeroporto facendo ricorso al mezzo di trasporto su rotaie.

Con questa consapevolezza pensiamo di valorizzare ulteriormente questa zona destinandola ad area espositiva in grado di accogliere mostre, opere e reperti museali, una sorta di vero e proprio percorso artistico-culturale per i tanti turisti che scelgono di far tappa a Palermo”.
Domilici porta in scena alcuni degli archetipi per i quali non solo la Sicilia, ma tutta l’area mediterranea, è storicamente conosciuta e riconoscibile nell’immaginario collettivo, non solamente italiano. Per farlo attinge ad un serbatoio, ancora attuale, ma probabilmente in via d’estinzione, d’immagini di panorami agresti e marittimi, con i mestieri ad esse collegati.
Musti utilizza, invece, tali immagini come supporto per aggiungere una pittura lisergica e brillante, realizzata con smalti, che rimanda a simboli, anch’essi archetipi, che richiamano, per analogia, il lusso ed il benessere.
La mostra induce gli spettatori, nelle intenzioni degli artisti italiani, a riflettere sul motivo di tali accostamenti.
Muovendosi in un’area ad alta percorribilità, il passeggero si ritrova immerso in uno spazio, normalmente vocato ad immagini pubblicitarie, allestito per una esposizione d’arte contemporanea non lontana, nella forma, dai canoni pubblicitari.
Musti, infatti, continua la sua ricerca Impop che vede nella fattispecie, dietro e oltre l’apparenza di un mondo antico ed ancestrale (popolato da contadini e pescatori ancora “in servizio” fotografati da Domilici) vi è una grande cultura millenaria del sacrificio e del lavoro che non si scontra con i simboli moderni del benessere (simboli pop nel senso di popolarità), ma al contrario rappresenta, oltre la facciata invero anacronistica, un vero tesoro di ricchezza materiale ed immateriale.
Impop, infine, è appunto il manifesto di Musti, condiviso da Domilici, dove si tenta di sedurre con le immagini per provocare qualsivoglia riflessione come succede quando si racconta una storia antica in una forma contemporanea.

La mostra è sponsorizzata da Villa Ramacca Luxury events, con la partecipazione della Corvo vini Duca di Salaparuta

Biografie degli artisti:

Francesco Domilici
Nato nel 1979 è un fotografo ed artista visuale.
Nella sua carriera ha esposto alla Royal Academy of Arts di Londra con artisti del calibro di Julian Schnabel e Anselm Kiefer (RA summer exhibition).
Le sue opere sono esposte in musei e collezioni permanenti. Alcune sue opere sono presenti su Photovogue.
Recentemente ha iniziato una proficua collaborazione con Arrigo Musti con il quale condivide gli ideali sottesi al manifesto Impop, pubblicato di recente dall’università degli studi di Palermo, in occasione di un convegno internazionale.

Arrigo Musti
Nato nel 1969, ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia (su indicazione del premio Oscar Giuseppe Tornatore) ed a numerose mostre personali e collettive in musei d’arte contemporanea italiani ed esteri. Recentemente a Seoul.
Hanno curato le sue mostre storici dell’arte come il Leone d’oro alla carriera Maurizio Calvesi, Vittorio Sgarbi, Lorenzo Canova, Augusta Monferini, Marisa Vescovo ecc.
I suoi lavori, già posti in asta da Christie’s, sono esposti al tribunale dell’Aia delle Nazioni Unite IRMCT. Altri lavori sono esposti al Srebrenica Memorial Center in Bosnia Erzegovina.
Sono inoltre apparsi in articoli di quotidiani come: The Washington Post e riviste come Rolling Stone. La sua produzione è fortemente legata a temi contemporanei come la giustizia mondiale e la società postmoderna dei consumi digitali.
Nonostante i suoi studi giuridici ha ottenuto l’idoneità Accademica per la materia Pittura presso l’Accademia Statale di belle arti di Bari.