24 Novembre 2024

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Il corto dedicato a Omayma si aggiudica tre riconoscimenti al Festival Afrobrix di Brescia

La pellicola di Fabio Schifilliti, prodotta da Arknoah, sarà presentata a Messina sabato 25 novembre alle 18.30 nel corso di un evento speciale organizzato al Cinema Lux.

Il cortometraggio “Omayma – Orme nel tempo” ottiene tre significativi riconoscimenti al Festival Afrobrix di Brescia nella sezione internazionale “short film competition”, ottenendo il secondo posto dalla giuria ufficiale del Festival ed i premi dalla giuria Mujeres del Cinema e da quella del DAMS.

Il lavoro del regista Fabio Schifilliti, che nelle scorse settimane si era aggiudicato premio come miglior cortometraggio votato dal pubblico al Sedicicorto Film Festival di Forlì, racconta la storia di Omayma Benghaloum, la mediatrice culturale tunisina brutalmente uccisa dal marito Faouzi Dridi nel settembre 2015 a Messina.

La pellicola, che è stata girata nella Città dello Stretto, tra il lago di Ganzirri e la zona del porto, e nella suggestiva medina di Mazara del Vallo nel trapanese, è prodotta dall’Associazione Arknoah di Messina (produzione esecutiva di Francesco Torre).

“Omayma – Orme nel tempo” sarà proiettato oggi in anteprima regionale al Catania Film Festival e verrà presentato ufficialmente a Messina sabato 25 novembre, nel corso di un evento speciale ospitato al Cinema Lux a partire dalle ore 18.00.

La proiezione in programma nella Città dello Stretto il 25 novembre è realizzata con il sostegno delle aziende Acqua Cavagrande e Caffè Barbera.

Questi, nel dettaglio, i premi ottenuti a Brescia e le motivazioni:

La giuria ufficiale di Afrobrix ha assegnato il secondo premio al cortometraggio “Omayma – Orme nel tempo” per aver dato visibilità ad una storia individuale ed intima, che ci porta a sentirla nostra, universale senza limiti di spazio e tempo.

La storia di Omayma può essere la storia di tante altre donne in Italia e in giro per il mondo. Una storia di famiglia con cui chiunque di noi può empatizzare e identificarsi. Realizzazione forte e potente dal punto di vista tecnico (montaggio sonoro e visivo che ci trasporta nel racconto e un’interpretazione della protagonista formidabile.

Un riconoscimento è arrivato anche dalla giuria Mujeres nel Cinema per la narrativa emozionante e la capacità di far immedesimare lo spettatore nella vita di una donna velata, affrontando con sensibilità temi di genere e culturali.

La regia di Fabio Schifilliti si distingue per l’uso di sguardi, silenzi e flashback, che insieme ai dialoghi, costruiscono una storia potente e commovente. Interpretato magistralmente, il cortometraggio esplora il dualismo tra cultura d’origine e integrazione, e la lotta interiore di una donna contro le dinamiche familiari opprimenti. “Omayma” offre una prospettiva femminile eccezionale, mostrando come le esperienze delle donne siano universali e condivise, nonostante le differenze di vita e credenze. La storia, tratta da eventi reali, diventa la voce di molte donne immigrate, portando alla luce il tema delle relazioni amorose tossiche e la lotta per la libertà e il riscatto. La regia, la fotografia e le musiche originali creano un’atmosfera che permette un’immersione completa nella storia, rendendo “Omayma” un tributo potente alla dignità delle donne.

Il Premio Giuria Dams, infine, evidenzia che “narrare storie non è mai semplice, soprattutto quando queste nascono da un orizzonte di verità. Tra i messaggi che la nostra facoltà sostiene primo tra tutti è la capacità di documentare queste storie. Vogliamo premiare per il merito di aver saputo raccontare una storia ancora tremendamente odierna, dalle sfumature rosa e nere, vicina a noi giovani, il regista Fabio Schifilliti con il cortometraggio “Omayma”.

La sceneggiatura è stata realizzata da Paolo Pintacuda e Fabio Schifilliti, mentre la protagonista è interpretata dalla nota attrice tunisina Mariam Al Ferjani. Il cast si compone di Hossein Taheri, attore teatrale, televisivo e cinematografico tunisino che ha girato parecchi film e lavorato anche in Italia per Checco Zalone, nel ruolo di Faouzi; M’Barka Ben Taleb sarà Fatma; Sara Abbes sarà Rania e Giulia Migliardi nella parte della figlia Esra.

Il cortometraggio è stato prodotto dall’Associazione Arknoah di Messina e realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Cinema con il sostegno della Regione Siciliana, Ass. Turismo, Sport e Spettacolo, Dipartimento Turismo e della Sicilia Film Commission. Hanno sostenuto la produzione l’Università degli Studi di Messina, Società Editrice Sud – Gazzetta del Sud, Consiglio Nazionale del Notariato, Città Metropolitana di Messina, Lions Club Messina Tyrrhenum, Rotary Club Messina, Soroptimist International d’Italia – Club Messina e Salvatore Totaro, con la collaborazione di Life Solution.