15 Novembre 2024

Zarabazà

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"karima laraba atelier"

Ieri sera all’Atelier Artistico di Karima Laraba in via Mestrina 34 a Mestre-Venezia, si è tenuto un evento poetico culturale con l’autore Valter Esposito e l’artista Karima Laraba. Una cornice di pubblico interessato ha ascoltato saggi poetici degli autori, e ammirato i quadri di Karima, alla presenza della nota giornalista ed esperta d’arte Francesca Ruth Brandes.

Un evento che nobilita la cultura della terraferma veneziana, e che sarà solo uno della serie di eventi culturali in programma all’atelier KarimArte. Ma chi è questo nuovo volto dell’arte veneziana, che ha deciso di mettersi in gioco qui nella città lagunare dopo le sue esperienze parigine.

Karima Laraba

Nata in Algeria, vicino al mare, già nell’infanzia felice scoprì il suo grande innato talento per la pittura. Frequentò “Les Boeaux-Arts d’Alger” per perfezionarsi, prima di cominciare ad esporre con successo in patria. La seconda tappa del suo percorso artistico è Parigi, il celebre quartiere di Montparnasse in cui nel suo atelier ha sperimentato varie tecniche pittoriche. Ad olio, acrilico, acquerello, tecnica mista, disegno a mano libera, gessetto, carboncino, pastelli.

Inoltre, ha realizzato innumerevoli decorazioni pittoriche adoperando la tecnica dell’affresco e della pittura a calce, oppure il trompe l’oeil. La sua creatività si è espressa anche nelle sculture realizzate in gesso e in cartapesta con assemblaggio dei diversi materiali ricercati.

La stessa pittrice si definisce “come un tramite attraverso cui fluiscono le ispirazioni, le emozioni forti che simili a un vortice si trasformano nelle sue opere”. Per lei creare, significa respirare, vivere, cogliere con l’attenzione le bellezze e gli orrori del mondo in seguito immortalati sulle tele per trasmettere agli spettatori un messaggio scritto nel linguaggio universale dell’arte.

Atelier di Karima Laraba

Karima racconta di se:

In un’intervista Karima racconta di se:

“La casa dei nonni era una pied dans l’eau sempre piena di gente, dove grandi e piccoli si incontravano solo per mangiare, mentre la sera, le zie improvvisavano musica, e tutta la famiglia si fermava, era gioia, era bello.

All‘ età di cinque anni ricordo che feci un disegno, con una delle mie tante cugine lo prendemmo e lo buttammo in mare. Quel giorno mia cugina disse:” Karima, qualcuno lo troverà, lo guarderà e proverà piacere”

Diciassette anni dopo partecipai, con altri artisti algerini, alla mia prima esposizione, fui subito contattata dai giornali e dalla televisione. La mia arte piaceva, molto. Da quella bimba timida e schiva che ero mi stavo trasformando in una giovane donna, che in molti chiamavano artista.

Artista, mi trovo quasi a rifiutare questa parola, in realtà mi limito ad avere un dono. Io sono un “canale” attraverso il quale passa l’ispirazione e quando l’emozione diventa troppo forte si trasforma in un’opera, per me è una cosa naturale, è come respirare.

A ventinove anni, dopo alcune esposizioni in Algeria, la vita mi portò a Parigi. Seguii il cuore, ma finì male. Tornare nella mia città natale o restare. Chiamai mio padre, che mi disse: “Il mio consiglio è di seguire il tuo sogno, fai conoscere il tuo nome, quello che per molti è difficile per te è semplice, abbi rispetto di te stessa, non cedere alle tentazioni “

Ripresi i miei studi e continuai ad esporre.

La vita procedeva, ma quello che per gli altri era facile, un amore, una famiglia, per me sembrava impossibile. Certo avevo degli amici, ma molti di loro amavano la vita notturna e ben presto mi resi conto che Parigi non era adatta a me.

Nel 2007 ebbi la fortuna di venire in vacanza in Italia. Per me algerina l’Italia era come una bella donna per un uomo. Durante il mio viaggio mi ritrovai a trascorrere un weekend a Napoli. Fu un coup de foudre. Mi innamorai dei palazzi, dei panorami, che molto ricordavano la mia terra, della gente, delle grida, del caotico viavai, insomma della vita!

Era tutto così diverso da dove vivevo a Parigi, dove i bimbi non giocano mai per strada. Da quell’anno iniziai a visitare l’Italia, tutte le volte che potevo: Pisa, Bologna, Roma, Venezia. Giurai a me stessa che avrei finito i miei giorni in Italia, con la persona che me l’aveva fatta scoprire o senza! Ma dove in Italia?

Chiamai degli amici algerini: “Sei un’artista, devi vivere a Venezia” mi dissero è così feci. Trovai casa in un weekend. Un mese dopo, nel novembre 2012 riempii un camion con l’aiuto di un amico e traslocai da Parigi nella mia nuova casa veneziana.

Chiamai mio padre che non sapeva nulla:” Papà ho trovato casa, sto bene “e lui:” In che arrondissement di Parigi? “A Venezia in Italia “dissi e lui rispose:” Hai fatto bene gli italiani sono persone serie, amano la famiglia, hai la mia benedizione”.

Queste le belle confidenze di una brava artista di cui avremo sicuramente modo di sentirne parlare ancora. Una donna che segnata dalla vita non avrà difficoltà ad emerge in una città dove l’arte è di casa “Venezia”, e avrà modo di riprendere quel percorso già iniziato nel suo paese e continuato a Parigi, ma interrotto dalla vita.

Un momento dell’evento culturale
Venezia Arte:

“Dicono di me che sono un’artista eclettica, io direi che sono un’anima libera” (Karima Laraba) questo è scritto sulla vetrina del suo Atelier a Venezia. Potrete trovare riferimenti di contatto dell’artista sul suo profilo Facebook Myosotis Karimaarte o su Istagram Karima_Laraba. Non esitate a contattarla e andare a vedere la sua galleria d’arte contemporanea.

A cura di Luca Rubbis