“È un’iniziativa che dà lustro al patrimonio artistico della città e offre la possibilità di portare il racconto della bellezza del nostro territorio, custode di opere e monumenti di rilievo internazionale, e il valore degli artisti che ne hanno scritto la storia oltre i confini regionali”. Lo dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“Siamo fieri di questa collaborazione che, sono certo, oltre a rendere omaggio alle opere di Matera, già oggetto di grande interesse artistico, alimenterà ulteriormente il flusso di visitatori verso il Museo Pitrè che questa amministrazione vuole valorizzare come meta turistica d’eccellenza”. Così dichiara l’assessore alla Cultura, Giampiero Cannella.
Le statuine del presepe, opera del celebre artista siciliano Giovanni Antonio Matera, risalgono alla fine del ‘600. L’artista, originale creatore di una tipologia iconografica che avrà numerosissimi imitatori, per modellare i suoi pastori usava materiali poveri: legno, tela e colla. Intagliava viso, braccia e gambe, spruzzando appena il corpo, fatto di legno di tiglio, quindi immergeva piccole strisce di telo di lino in una mistura di colla e gesso, variamente colorata e le applicava ancora bagnate sul corpo delle statuine. La colla indurendosi conferiva alle vesti un aspetto plastico e armonioso, vivacizzato da ricchi colori.
Le statuine esposte al Quirinale fanno parte di un nucleo di 397 opere, donate da Tommaso Bono Cianciolo nel 1909 – in memoria di un figlio – al Museo nazionale di Palermo; da qui nel 1934 furono trasferite, in forma di deposito temporaneo, al Museo etnografico Pitrè.
Dopo il 6 gennaio le opere saranno di nuovo visitabili presso la sede del museo palermitano.
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