Un viaggio nel colore e nei segni di rotte immaginarie secondo un codice cartografico unico, personalissimo, atto ad aiutarci a ridisegnare i nostri orizzonti inconsci e a riscoprire il mondo che ci circonda
L’intero percorso artistico di Andrea Manzitti, nato a Santa Margherita Ligure nel 1944 ma formatosi come professionista prima e artista poi a Milano, ha nell’elemento acqua e nel viaggio “latitudine e longitudine” della propria espressività pittorica,
In occasione della sua nuova mostra dal titolo “A Milano c’è il mare”, in programma all’Acquario Civico di Milano dal 31 gennaio al 3 marzo, Manzitti espone 36 opere fra Portolani e Planisferi, che non solo rappresentano una mappatura geografica immaginaria reinterpretando carte nautiche di una volta, ma anche un viaggio nella percezione del mondo e dei propri orizzonti mentali attraverso l’arte.
Opere realizzate in acrilico e pasta di pomice grezza, quest’ultima dalla grande capacità di assorbimento e riflessione della luce, per un risultato che riflette perfettamente il bisogno da parte dell’artista di offrire un’espressione poetica veritiera, e allo stesso tempo visionaria, di quanto vuole rappresentare.
I Portolani, realizzati nel 2023 su carte cotone fatte a mano dai bordi irregolari da un’antica cartiera di Amalfi, rappresentano un’evoluzione dei precedenti lavori che portano lo stesso titolo.
Questa volta, tuttavia, l’artista crea opere più pulite e leggere, eliminando le ampie strisce di colore delle prime composizioni, a evidenziare il bisogno di una continua e incessante ricerca artistica, per un discorso poetico in continuo divenire.
I Planisferi, invece, sono opere ovali su carta indiana di cotone che aggiungono un’ulteriore dimensione alla mostra, offrendo una visione globale, che evoca la sensazione di un mondo interconnesso attraverso i mari e le rotte di navigazione, dando una profondità ulteriore al discorso poetico.
Per Manzitti è sempre una questione di superficie, tanto su tela quanto su carta o sulla più porosa ceramica: così come sulla pelle fragile e diversamente accidentata della carta, con altri gesti ma perseguendo quasi lo stesso risultato, egli scava la ceramica per renderne scabra la superficie, di modo che si faccia sede del nero, quel nero brillante e profondo che è il corrispondente visivo della pomice applicata
Elisabetta Longari
Completa la mostra un Planisfero in ceramica smaltata, che solo in apparenza sembra distonico rispetto al resto dell’allestimento.
La nuova mostra di Andrea Manzitti è accompagnata da un catalogo pregiato realizzato in Favini carta, creata con alghe bianche: una carta ecologica, biodegradabile, prodotta utilizzando le alghe in eccesso della laguna di Venezia.
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