25 Novembre 2024

Zarabazà

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Conferito il Premio internazionale “Rimini – Europa in the World” al docente Andrea Speziali.


Studiò e censì 14.000 edifici Art Nouveau in tutto il mondo.
Tra i vincitori dello storico “Premio internazionale Rimini ― Europa in the World” giunto alla 27ª edizione, fondato dalla giornalista Nadia Giovagnoli con il patrocinio del Comitato Europeo dei giornalisti di Roma e dell’agenzia Stampa Anic di Genova c’è anche il riccionese Andrea Speziali, docente, critico d’arte e artista al tempo stesso.

Con cadenza biennale il premio europeo vede la partecipazione di numerose personalità che si occupano di cultura, arte, giornalismo, nel corso degli anni si è distinto per gli alti meriti conseguiti. La premiazione è avvenuta alla Sala degli Arazzi del Museo della Città di Rimini dinnanzi a una nutrita platea che ha assistito alla consegna di premi suddivisi per categorie dall’imprenditoria alla cultura.

In quest’ultima si segnala Andrea Speziali al quale la commissione dopo un’attenta valutazione ha ritenuto che il lavoro sul campo dell’Art Nouveau di cui il riccionese è una figura di riferimento tanto da essere un esperto, perito del Tribunale e direttore museale del primo Museo del Liberty a Sarnico.

La presidentessa Giovagnoli ha considerato la recente pubblicazione dell’autore premiato, “Art Nouveau week” monografia associata alla quinta edizione dell’omonimo festival europeo che si svolge dall’8 al 14 luglio di ogni anno. Il minuzioso lavoro di una vita vede censiti circa quattordicimila edifici in stile Art Nouveau presenti al mondo, di cui una parte demoliti negli anni.

Speziali, come è riuscito a realizzare un simile censimento?
Tutto frutto di un’innata passione nata sui banchi dell’Istituto d’arte Federico Fellini di Riccione dove mi sono diplomato e fino l’anno scorso insegnavo. Quelle opere d’arte Liberty nei libri di Storia dell’Arte che non “digerivo” avevano catturato la mia attenzione. Un’arte che nel 2008 non era giustamente valorizzata e considerata.
Dalle ville di Riccione che ho studiato quando allora ero minorenne, poichè folgorato dalla storia di una città votata a tutt’altro da lì è scaturita l’idea di censire e studiare quelle architetture innocenti di un periodo così decorato e floreale – fine ‘800 primo ‘900.
Il web e i grandi viaggi sono stati d’aiuto. Non vi parlo delle bollette telefoniche avendo “rotto le noccioline” a mezzo mondo.
Una dopo l’altra fino a 14.000. Com’è possibile?
Premesso che dormo tre ore a notte c’è da ringraziare Google maps. Quasi come una caccia ai Pokemon per un fanciullo, instancabile, oggi alla fine poiché abbandono – come già dichiarato alla Gazzetta – il mondo della critica d’arte per dedicarmi a dipingere, scolpire, comporre musica e scrivere poesie.
Ha esposto al Padiglione Italia della 54 Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi in contemporanea scopriva a Rimini dei tesori.
Ad esempio in città ho scovato le sculture di due sirene date per disperse/distrutte che in origine erano collocate all’ingesso di villa Embassy in viale Vespucci e dopo circa ottant’anni le ho rinvenute avvolte da piante in una dimora privata lasciando di stucco il proprietario.
A Viserba ebbi modo di studiare villa Lydia che seppure Art Déco rimane una testimonianza importante da valorizzare sul territorio per quelle maioliche a lustro di Galileo Chini. Espertizzai i manufatti a prima vista pubblicandoli in “Romagna Liberty” (Maggioli 2012). Gli storici dell’arte che si opposero alla mia dichiarazione hanno fatto retromarcia quando per caso venne allo scoperto di recente il bozzetto acquarellato di Chini con quelle decorazioni.
L’ultima scoperta è stata la lanterna di villa Antolini a Riccione che da oltre settant’anni circa non si aveva più traccia. Grazie a Google l’ho rinvenuta in un’altra abitazione.

Perchè abbandona il mondo di critico d’arte?
Come c’è un inizio c’è anche una fine. Voglio fare altro di più creativo e originale. Nell’ultimo periodo ho perso amici seppure con età differenti ma uniti da stima reciproca con cui ho collaborato in mostre e pubblicazioni o condiviso viaggi e scoperte come Paolo Portoghesi, Giorgio Di Genova o Lara Vinca Masini. Quest’ultima mi ha introdotto a scoprire il Liberty essendo stata la prima negli anni ’80 insieme Rossana Bossaglia a rivalutare quella corrente artistica.

Progetti futuri?
Una mostra d’arte con le mie opere e l’inaugurazione di villa Zanelli a Savona che ha visto un mio totale impegno per poterla far restaurare dopo vent’anni di abbandono e degrado.
Il Museo del Liberty di cui è stato nominato direttore quando apre?
I lavori di ristrutturazione dell’edificio sono terminati di recente, è in corso l’allestimento. Tramite i miei canali social e sito ne sarete al corrente.