22 Novembre 2024

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Firenze, educare alla bellezza: la scuola come atto di speranza e desiderio di conoscenza

Nella Sala bianca di palazzo Pitti, la conferenza/concerto organizzata dalla Garante infanzia e adolescenza della Regione Toscana e Gallerie degli Uffizi. Suggestiva performance del pianista e musicologo Emanuele Ferrari con una lucida analisi del maestro elementare e scrittore Franco Lorenzoni

Firenze – La Scuola come “atto di speranza” per non perdersi in una società sempre più vocata all’individualismo; la Bellezza “non solo come categoria estetica”, ma intesa come “tensione, aspirazione che abita lo spazio umano”. La Scuola e la Bellezza sono state al centro di una conferenza/concerto organizzata dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana, Camilla Bianchi, e la Galleria degli Uffizi.

Nella Sala bianca di palazzo Pitti, nel pomeriggio di martedì 23 gennaio, è andata in scena la suggestiva performance del pianista e musicologo Emanuele Ferrari e la lucida analisi del maestro elementare e scrittore Franco Lorenzoni.

“Attraverso l’esecuzione e il commento di tre pezzi per pianoforte, ho inteso far risaltare alcuni aspetti della musica che sono cruciali per la scuola, l’educazione e la formazione. In Mozart, la capacità di far fruttare al meglio le risorse limitate da cui si parte. In Schumann, la forza dell’immaginario come motore per ripensare il mondo. In Chopin, il passaggio dalla dimensione individuale dell’esistenza a quella collettiva dell’umanità”, ha spiegato il maestro Ferrari.

“Bambine e bambini hanno più bisogno di dare che di ricevere. Quando noi maestre e maestri coltiviamo un’attenzione sottile verso il loro intuire, pensare e ragionare sono molte le cose che possiamo scoprire, perché esiste una cultura infantile che è diversa dalla nostra. Nessuna parola deve cadere a terra, diceva Socrate, e noi dobbiamo continuamente affinare l’arte del ricevere imparando a restituire e dare valore a ciò che bambine e bambini scoprono quando si rispecchiano in un frammento di cultura o in un elemento della natura. Il dialogo vive nella reciprocità ed è a fondamento di una pedagogia dell’ascolto, capace di dare piena dignità a tutte e tutti” ha detto Lorenzoni.

La conferenza/concerto, organizzata anche in previsione della Giornata Internazionale dell’Educazione, è stata l’occasione per riflettere sulla Scuola intesa come esperienza trasformativa fondamentale nel generare pulsione al desiderio di conoscenza e alla bellezza in senso lato, quali entità impalpabili che abitano lo spazio umano e che connotano di senso il nostro essere persone che abitano il mondo.

“In un’epoca smarrita come la nostra, dai contorni liquidi, in cui anche la Scuola smarrisce sé stessa al pari della Famiglia, la Scuola è un atto di speranza che si rinnova ogni giorno, grazie alle persone che la abitano, alla loro statura etica e morale, alla loro umanità, alla loro capacità di elaborazione del pensiero, alla loro apertura ideale. Le persone sono dunque la prima e più importante risorsa che la Scuola possiede, al di là di tutte le molteplici e strutturali criticità che oggi presenta e che conosciamo”, ha affermato nei suoi saluti iniziali Camilla Bianchi.

Nelle parole della Garante, la Scuola è “esperienza trasformativa fondamentale nel generare pulsione al desiderio di conoscenza e di sapere ed alla Bellezza in senso lato”. Una Bellezza “intesa non solo come categoria estetica ma come categoria ontologica, come tensione, aspirazione, entità impalpabile che abita lo spazio umano; non solo gli oggetti e le cose ma le emozioni, i pensieri, le azioni di ognuno di noi, conferendone sostanza e valore e connotando di senso il nostro essere persone che abitano il mondo”.

“Nutrire il cuore delle giovani generazioni attraverso una costante ed appassionata opera educativa, diviene poetica dell’educare, vera e propria arte che riporta al centro quella cultura dell’ascolto e dell’incontro che, a differenza di quella della distanza, tende a valorizzare quanto c’è in ogni persona, a tiralo fuori e a farlo espandere”. Perché, continua ancora Bianchi, “da quell’incontro tra generazioni diverse, tra insegnanti ed allievi, può generarsi il moto al desiderio della conoscenza, del sapere, che fa crescere e divenire persone”.

In questa “poetica dell’educare” e nell’incontro tra adulti e giovani, è necessario tuttavia che “l’insegnante, sia testimone del desiderio di conoscenza, sia egli stesso amante del sapere, testimonianza di come si possa vivere la Vita e dunque la Scuola con desiderio. Questo soltanto, può mobilitare nella sostanza a sua volta l’allievo verso il sapere”. “La persona – prosegue Bianchi – è nella sua inquieta e continua ricerca e nel suo cammino e movimento che si compie, pur non perdendo di vista la sua identità, la sua appartenenza. Questa ricerca è l’origine del desiderio, il punto infiammato del cuore come direbbe Pavese, che si avvalora e trova il suo senso poi nell’incontro, nella relazione, nella reciprocità con l’altro. Dovremmo pertanto più responsabilmente considerare quanto la Scuola ed il suo Educare siano realmente le fondamenta per la costruzione delle nostre Comunità ed il presupposto per aprirsi alla realtà nella sua interezza”.

Il pensiero conclusivo della Garante va “alle bambine ed ai bambini alle ragazze ed ai ragazzi, di cui ci occupiamo affinché realmente insieme nel rispetto dei ruoli, tra insegnanti e allievi all’interno della Scuola, si possa compiere insieme un percorso di crescita che sia perenne per ognuno di noi e che ci serva, come direbbe Marguerite Yourcenar, per ammassare le riserve contro l’inverno dello spirito e per scoprire sotto le pietre (anche quelle dello studio) il segreto delle sorgenti”.

“Da sempre a fianco delle scuole, il Dipartimento per l’Educazione delle Gallerie degli Uffizi crede fermamente nell’esigenza di fare rete con altri Enti per meglio rispondere alle necessità educative delle nuove generazioni. Da ciò nasce non solo l’evento di oggi ma anche la collaborazione con la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana, Istituzione che agisce per la tutela e la promozione dei diritti delle persone di minore età” ha commentato Silvia Mascalchi, coordinatrice del Dipartimento per l’Educazione delle Gallerie degli Uffizi.

Il binomio scuola e bellezza come mezzo per trasferire ai giovani valori storici, culturali, identitari sono stati richiamati anche dalla presidente e vicepresidente della commissione Istruzione e cultura in Consiglio regionale Cristina Giachi e Luciana Bartolini. Entrambe hanno rilevato quanto il patrimonio artistico e culturale della Toscana ed il luogo scelto dalla Garante Bianchi e dalle Gallerie degli Uffizi siano, insieme, mezzi per insegnare e prendersi cura della persona.

In sala, tra le tante personalità presenti, anche Silvia Noferi, componente della commissione Istruzione e cultura del Consiglio regionale.