Rai Fiction
presenta
MARGHERITA DELLE STELLE
CRISTIANA CAPOTONDI, CESARE BOCCI, SANDRA CECCARELLI, FLAVIO PARENTI
Regia di
GIULIO BASE
Una coproduzione Rai Fiction – Minerva Pictures
Un film tv di 100’
in onda su Rai 1 il 5 Marzo 2024
CAST ARTISTICO
MARGHERITA HACK CRISTIANA CAPOTONDI
ROBERTO HACK CESARE BOCCI
MARIA LUISA POGGESI SANDRA CECCARELLI
ALDO DE ROSA FLAVIO PARENTI
BETTY GIULIA BATTISTINI
RACHELE CATERINA ROSSI
IRMA FRANCESCA ORSINI
GIORGIO ABETTI MARIO GROSSI
MANLIO BASSO NICOLA STRAVALACI
GIROLAMO FRACASTORO LORENZO BALDUCCI
DANILO INNOCENTI ALESSIO DI CLEMENTE
MARGHERITA HACK BAMBINA SVEVA ZALLI
ALDO DE ROSA BAMBINO GIOVANNI SALOMONE
PROF. MANCINELLI ROBERTO CACCAVO
PROFESSORE FILOSOFIA TOMMASO AMADIO
PROFESSORE DI RELIGIONE FABRIZIO APOLLONI
DIRETTORE MERATE MAURO TARANTINI
STUDENTE MARGHERITA VALERIO BASE
PRESIDE LICEO PAOLO FOSSO
FABIO GIOVANNI NERI
CAST TECNICO
PRODOTTO DA SANTO VERSACE – GIANLUCA CURTI
PRODUTTRICE CREATIVA FRANCESCA DE MICHELE
PRODUTTRICE DELEGATA CAROLINA RUFFINO
PRODUTTORE ESECUTIVO EMANUELE NESPECA
ORGANIZZATORE GENERALE JACOPO NUNZIATI
DIRETTORE DI PRODUZIONE GIANLUCA LANARI
PRODUTTORE RAI ERICA PELLEGRINI
SOGGETTO MONICA ZAPELLI; COSETTA LAGANI
SCENEGGIATURA MONICA ZAPELLI con FEDERICO TADDIA
RESPONSABILE SVILUPPO COSETTA LAGANI
LIBERAMENTE ISPIRATO A NOVE VITE COME I GATTI (M. HACK; F. TADDIA) EDITO DA RIZZOLI
REGIA GIULIO BASE
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA GIUSEPPE RICCOBENE
SCENOGRAFIA ENRICO SERAFINI
COSTUMI LAURA COSTANTINI
MONTAGGIO NATASCIA DE VITO
MUSICHE GINEVRA NERVI
CASTING STEFANO RABBOLINI
AIUTO REGIA CRISTINA CORNA
FONICO SAVERIO DAMIANI
PRESENTAZIONE
“Margherita delle stelle” è un film tv che vuole restituire un ritratto intimo ed emozionante della grande astrofisica italiana Margherita Hack, vero modello di emancipazione, curiosità ed eccezionale autenticità. La storia di una donna che non si è mai piegata a compromessi e che ha scelto sempre per se stessa costruendosi una realtà che la rappresentasse davvero: a partire dal modo di vestire così lontano dalle regole del tempo, fino ad arrivare alla costruzione di un matrimonio tanto felice quanto non convenzionale.
Liberamente ispirata al libro “Nove vite come i gatti” di Margherita Hack e Federico Taddia, la sceneggiatura di Monica Zapelli è un coming of age che racconta volutamente gli anni meno noti di Margherita Hack, partendo proprio dalla sua infanzia e adolescenza con dei genitori straordinariamente anticonformisti che le hanno insegnato la libertà di scegliere e l’hanno portata a rompere gli schemi imposti dalla società, primi fra tutti quelli dell’ideologia fascista.
“Margherita delle stelle” è quindi un tributo ad una figura nota in tutto il mondo per il suo enorme apporto alla scienza ma è anche una storia di empowerment femminile perseguito con tenacia da una donna che in fondo non si è mai posta come obiettivo di andare controcorrente, ma ha sempre fatto tutto con profonda leggerezza e libertà.
SINOSSI
Il film racconta la storia di una bambina come tante altre che però ha avuto la fortuna di avere due genitori che – con qualche generazione d’anticipo – le hanno insegnato i valori della libertà, della parità, del contatto con la natura e della curiosità. Margherita gira per le campagne fiorentine in bicicletta, coi capelli sciolti, i vestiti comodi e una naturale predisposizione all’autonomia. Quella bambina si trasforma poi in una liceale che, durante il ventennio fascista decide di seguire l’istinto, rischiando di farsi espellere dai licei italiani perché non crede sia giusto che la sua insegnante ebrea venga cacciata per le sue origini. È anche la ragazza che se ne frega delle mode, di quello che pensano gli altri e che preferisce lo sport e le gite in bicicletta alle serate mondane.
Con Aldo, prima amico d’infanzia e poi compagno di tutta una vita, costruisce un matrimonio su misura, al di là di ogni usanza e tradizione, tra lunghe chiacchierate sotto le stelle e la scelta condivisa di prediligere la libertà alla famiglia. L’adolescente diventa infine la giovane donna che si innamora del mondo delle stelle e, a dispetto di tutte le convenzioni e del ruolo della donna in uso all’epoca, riesce a emergere in un mondo fatto e governato da soli uomini grazie alla sua passione e dedizione.
Ancora una volta la sua eccezionalità nasce da uno spontaneo istinto, una libertà autentica e da una curiosità inesauribile: qualità che la rendono una ricercatrice fenomenale. Tanto che, dopo dieci anni al centro Astronomico di Merate, dove si è scontrata con le dinamiche baronali del mondo accademico italiano, Margherita Hack diventa finalmente la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. E da lì proseguirà il suo viaggio pluridecennale tra i meandri del cosmo, con gli occhi sempre puntati in alto.
I PERSONAGGI
Margherita Hack: Margherita è una bambina attenta e intelligente, atletica e curiosa. Nasce a Firenze in via delle Centostelle ed è legatissima ai suoi genitori, Roberto e Maria Luisa, che le insegnano sin da subito quei valori moderni che la contraddistingueranno per tutta la vita. Durante le sue visite ai giardini del Bobolino, Margherita incontra Aldo, un bimbo molto simpatico e vitale, sempre positivo e allegro. Si ammalerà però nell’adolescenza, tanto che, al suo ritorno a Firenze, Margherita quasi non lo riconosce e resta molto delusa nel vederlo così cambiato, provato dalla malattia. Al liceo Margherita inizia a soffrire per tutte quelle particolarità che la rendono così “diversa”: è vegetariana, non si veste con gonnelline e fiocchetti, ama fare sport e soprattutto dice sempre la sua. Questo accade anche quando una sua professoressa ebrea si toglie la vita perché le viene impedito di insegnare e Margherita si oppone a gran voce contro questa ingiustizia rischiando di venire espulsa. Quando l’anno dopo Margherita si iscrive alla facoltà di fisica, incontra nuovamente Aldo con il quale si unirà in un matrimonio felice ed anticonvenzionale che durerà per il resto della vita.
Prima di culminare in una serie di successi internazionali, la carriera di Margherita è fatta di alti e bassi: è un’astrofisica e in quanto tale non è ben tollerata in tutti gli ambienti che attraversa. È all’osservatorio di Merate che dovrà combattere il profondo maschilismo dei colleghi che cercano di ostacolarla ad ogni passo. Dovrà aspettare il 1964 per diventare la prima donna ad ottenere la direzione dell’osservatorio a Trieste e lì passerà il resto della sua vita dedicandosi ai suoi studenti e alla divulgazione scientifica.
Aldo De Rosa: quando incontra Margherita Hack Aldo è ancora solo un bambino ma tra i due nasce immediatamente una connessione profonda. All’improvviso, però, suo padre trova lavoro fuori Firenze e lui è costretto a trasferirsi. Rientrato in città per studiare lettere all’università, Aldo rivede Margherita e subito le chiede di uscire insieme. I due non si separeranno mai più e condivideranno gli alti e bassi della vita insieme: gli anni della guerra, i molteplici trasferimenti per il lavoro di Margherita, l’amore per gli animali, le discriminazioni subite per il loro modello di famiglia non convenzionale. Aldo supporta Margherita in ogni sua decisione, le sta sempre accanto, felice che i riflettori siano puntati su di lei. È proprio grazie alla sua capacità di ascoltatore che in età adulta Aldo capisce il potenziale divulgativo del lavoro di Margherita e inizia a scrivere libri che, attraverso un linguaggio semplice e quotidiano, sono accessibili a chiunque.
Roberto Hack: Roberto Hack è un uomo brillante e moderno, ma soprattutto un padre gentile e comprensivo. Teosofo e vegetariano, Roberto è già molto avanti per i tempi e riesce a capire le esigenze di sua figlia e non la spinge mai a prendere decisioni che non la rappresentino fino in fondo.
Quando Margherita va ancora alle elementari, Roberto perde il lavoro perché non vuole aderire al Fascismo, un atto di coraggio che sarà di grande esempio per sua figlia.
Maria Luisa Hack: pittrice e miniaturista alla Galleria degli Uffizi, Maria Luisa è una donna semplice e forte che condivide con il marito un profondo legame basato sulla libertà di espressione e il rispetto del prossimo. Si convertirà insieme a Roberto (protestante) alla religione Teosofica ma è un credo che non imporrà mai a sua figlia che, anzi, lascia libera di esplorare il cattolicesimo.
Betty: Betty è una bambina borghese di origini americane che conosce Margherita ai giardini del Bobolino all’età di 9 anni. Le due sono molto diverse: Betty è sempre ben vestita e mai sgraziata nei modi; Margherita ama sporcarsi, indossare i pantaloni e correre liberamente. Ciò nonostante, tra le due nasce un’amicizia sincera basata sulla reciproca accettazione. Betty supporta l’amica quando al liceo le altre studentesse la prendono in giro per il suo modo di vestirsi, il suo essere vegetariana e in generale per i suoi modi così diversi. È sempre Betty che dà la spinta necessaria a Margherita per iscriversi alla facoltà di fisica e gioisce per tutti i suoi successi accademici. Le due si separano durante la guerra quando Betty è costretta a partire per l’America ma resteranno legate per tutta la vita.
NOTE DI REGIA
È stato con grande onore che ho accettato la proposta fattami da Rai Fiction di tornare al racconto televisivo dopo più di dieci anni dedicati ad opere cinematografiche destinate alle sale. Ho acconsentito con gioia proprio perché fortemente interessato al racconto così poco ortodosso, così poco lineare, così poco scontato, di una donna che ha segnato il Novecento, italiano e non solo.
Una donna libera, estroversa, simpatica, forte, indipendente, volenterosa, operativa e – oltre a tutte queste caratteristiche – con l’acume e la profondità di una cultura e di una genialità scientifica assoluta, infatti apprezzata nel mondo. La sua vita ha viaggiato parallela al cammino della stessa tormentata vita della Repubblica italiana: Margherita Hack ha attraversato ‘atleticamente’ il ventennio, ha sopravvissuto solamente con ‘amore’ alla guerra e solo dopo fatica e tenacia da femminista ante litteram sono arrivate le conquiste accademiche che strettamente la riguardavano, all’alba del terzo millennio.
Io, Cristiana Capotondi e tutti coloro che si sono messi artisticamente o tecnicamente all’opera su questo film (ringrazio la Minerva Pictures per la quasi totale libertà d’azione concessami) abbiamo ovviamente cercato di dare tutto il possibile affinché la meravigliosa epopea della professoressa Hack potesse emozionare nonché insegnare qualcosa al pubblico televisivo.
Di sicuro da parte mia ho imparato ad amarla: proprio grazie a lei ho avuto una buona scusa per poter approfondire le prime basi dell’astrofisica e quindi ad innamorarmi delle stelle, fra le quali senz’altro brilla oggi anche quella di Margherita.
Giulio Base
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