PROTAGONISTA L’ORCHESTRA BAROCCA DELL’ACCADEMIA DI SANT’UBERTO
E’ il Salone di villa della Regina, in strada comunale Santa Margherita 79 a Torino, a ospitare domenica 14 aprile alle 16,30 l’ Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto, diretta da Alberto Conrado. Titolo del concerto “I piaceri della campagna e della foresta”, un appuntamento a ingresso gratuito che – nato in collaborazione Residenze Reali Sabaude, finanziato dal Ministero della Cultura, grazie alla legge relativa ai beni Unesco e dalla Fondazione Crt – vuole promuovere l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia, riconosciuta patrimonio Immateriale UNESCO nel 2020, grazie a un dossier internazionale a cui, per l’Italia, ha lavorato, da Torino, proprio l’Accademia di Sant’Uberto. La scelta di villa della Regina non è casuale: è una residenza che domina il paesaggio torinese e che si prolunga nel verde, dal salone con gli affreschi delle stagioni del Crosato, che dialogano con la musica, all’esedra verso il giardino, il ninfeo, il bosco e le vigne restituite nel prezioso restauro, nello spirito che ricorda la Roma barocca del cardinale Maurizio di Savoia e Villa Aldobrandini a Frascati.
Il concerto
Musette barocca o “di corte” e corno da caccia sono i due strumenti solisti principali del programma che, nella musica francese fra XVII e XVIII secolo, evocano la natura, la tranquillità pastorale e la caccia a cavallo con i cani da seguita, la vènerie. Da un lato, il mondo della campagna, con le sue storie d’amore e le sue danze, dall’altro il divertissement per eccellenza dell’aristocrazia, la “Venatio Regia”, rappresentativa del contesto educativo delle élites e status symbol. Due diversi aspetti della natura, dunque, così come veniva vissuta e percepita alle corti tra 1600 e 1700.
La musette è una cornamusa da concerto frutto di complessi e raffinati miglioramenti apportati da grandi maestri in Italia e in Francia, dal Rinascimento in avanti. Persino Leonardo da Vinci consigliò d’adattare alla sacca d’aria dello strumento un mantice, da tenere “sotto il braccio”, anziché fornirlo di una presa dalla bocca. Nel simbolismo dell’epoca, sul palcoscenico dell’opera, personificava l’amore, la tenerezza, l’innocenza e la pace.
Il corno da caccia, invece, nato per trasmettere segnali nella foresta, passò rapidamente alla musica d’arte, dove avrebbe comunque conservato, fino a oggi, il valore evocativo di spazi naturali e anche pastorali.
Il programma
Il programma, che comprende partiture dove gli strumenti s’incontrano per duettare insieme, prevede musiche di Dampierre, Michel Corette (la Choisy), Esprit-Phlippe e Nicolas Chédeville, quest’ultimo con la sua reinterpretazione per musette dell’estate delle Stagioni di Vivaldi, e la Sonata da caccia con un cornu, prima partitura al mondo per corno da caccia e prima esecuzione assoluta dell’Accademia (archivi del palazzo arcivescovile di Kromeriz, repubblica ceca , 1680).
Tra gli esecutori Jean-Pierre van Hees, il celebre musicista belga (musette baroque) che già aveva suonato a “Musica a corte” alla Venaria nel 2008 con l’Accademia di Sant’Uberto, Giorgio Pinai, traversiere, gli archi Alessandro Conrado, Paola Nervi, Clara Ruberti e Francesca Zerbo, e Matteo Cotti, virginale. La parte del corno da caccia, d’Orléans e barocco, è affidata al giovane Umberto Jiron, dell’Equipaggio della Regia Venaria dell’Accademia, la comunità riconosciuta UNESCO.
Nel gruppo anche quattro violini, allievi in PCTO (“Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento”) del Liceo Classico Musicale Cavour di Torino, liceo partner della candidatura UNESCO del corno da caccia seguita dall’Accademia di Sant’Uberto. L’attività dell’Accademia mira a promuovere tra le nuove generazioni il corno da caccia, e mette a disposizione dei giovani talenti strumenti originali e tutor esperti per eseguire i concerti nelle Residenze Reali Sabaude. Obiettivo è fare rivivere l’atmosfera che lì si respirava attraverso la musica che ne scandiva i diversi momenti: cacce, parate a cavallo, feste, cerimonie e ricorrenze, come quella di sant’Uberto.
Utilità
Concerto gratuito, con biglietto di ingresso, su prenotazione: tel. 011 8195035, tutti i giorni 10-18, oppure tramite mail drm-pie.villadellaregina@cultura.gov.it
I Piaceri della campagna e della foresta
Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto
Con la partecipazione di studenti del Liceo Classico Musicale Cavour di Torino in PCTO
(Percorsi per le Competenze Trasversali e l’ Orientamento)
Programma
Echi nella foresta. Le débuché, Le sanglier, corno da caccia d’Orléans
Mr A. Tolou (XVIIIe – s.d.), Sonata in duo, musette e flauto traversiere
Prélude – Gay – Rondeau – Gigue
Michel Corrette (1707-1795), concerto “comique” n. 14 La Choisy, corno da caccia, musette ed
archi. Allegro – Adagio – Allegro
Esprit-Philippe Chédeville (1696-1762), concerto campestre n. 6, musette e flauto traversiere
Gayment – Gracieusement – Gayment
Anonimo, Sonata da caccia con un cornu (1680), corno da caccia ed archi
Antonio Vivaldi (1678-1741) / arr. Nicolas Chédeville (1705-1782), concerto Op. 8 II, Les Plaisirs de l’Eté,
musette ed archi. Allegro – Largo – La Cacia (Allegro)
Organico
Alessandro Conrado, tutor violini I
Paola Nervi, tutor violini II
Giulia Salituro, Giulia Elettra Genovese, Teresa Pironato, Jacopo Ferraris, violini
Clara Ruberti, violoncello
Francesca Zerbo, contrabbasso
Matteo Cotti, virginale
Solisti
Umberto Jiron, corno da caccia (d’Orléans e barocco)
Giorgio Pinai, traversiere
Con la partecipazione di
Jean-Pierre van Hees, musette barocca
Alberto Conrado, Direzione/corno da caccia
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