21 Novembre 2024

Zarabazà

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Vino, olio e Segale Irmana: sul versante sud del vulcano attivo più alto d’Europa Maria Ausilia, Giuseppe e Nino Serafica raccontano la loro Etna a metà strada tra il mare e la montagna

Tre cugini, quattro generazioni e lo zio Andrea a fare da anello di congiunzione del nuovo corso aziendale: siamo a Nicolosi, nel cuore dell’Etna turistica che ha trasformato un territorio e che la famiglia Serafica vive e coltiva dagli anni ’50 del secolo scorso.

Una storia di emigrazione al contrario quella della famiglia Serafica che inizia nel mondo del vino quando Andrea Serafica rientra dall’America e si dedica alla coltivazione dei vigneti: passano pochi anni prima di fondare la sezione di Nicolosi dei “Coltivatori diretti” e, successivamente, grazie all’impegno del figlio Nino e della moglie Rita l’azienda di famiglia cresce acquistando anche il primo palmento meccanizzato, premessa fondamentale per lo sviluppo del commercio del vino sfuso all’ingrosso.

È il 1976 quando Nino Serafica realizza il frantoio oleario che inizialmente operava molendo le olive in conto terzi, ma negli anni successivi iniziò ad occuparsi direttamente della coltivazione e produzione di olive siciliane con un focus dedicato al territorio.

Dal 2000 Andrea Serafica re-impianta nuovi vigneti e uliveti e nel 2018 la nuova generazione Giuseppe Borzì e Nino Serafica realizzano il brand per la commercializzazione dei prodotti aziendali, Maria Ausilia Borzì introduce la didattica in azienda e viene acquistato il nuovo frantoio con estrazione a freddo.

A Sud, dove si trova l’azienda Serafica, i suoli sono neri oltre che sabbiosi e godono di straordinari punti di forza agronomico – territoriali come le forti escursioni termiche tra giorno e notte.

Un azienda dalle tante sfaccettature che si sta guadagnando il suo spazio tra le eccellenze del vulcano,  chiudono la filiera del vino e dell’olio e custodiscono un territorio che negli anni ’80 ha ceduto il passo al turismo con B&B e ristornati diventando la prima porta di accesso al vulcano attivo più alto d’Europa.