Il progetto Altrememorie – realizzato dall’omonima associazione grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Turismo FVG e Fondazione Friuli – si appresta a chiudere questa edizione con un nuovo appuntamento. A Cjase di Catine, a Villalta di Fagagna (via Selvuzzis, 1), il 13 aprile, alle 17, è in programma la restituzione dell’artista Flavio Pacino: un incontro informale tra l’artista e la comunità; un’occasione per mostrare il lavoro di ricerca e studio svolto nell’arco della residenza, assieme ai risultati del laboratorio realizzato, nei giorni precedenti, in collaborazione con la scuola primaria di Ciconicco (classe 5^) afferente all’Istituto Comprensivo di Fagagna. La restituzione sarà dunque il momento conclusivo del percorso di indagine e connessione col territorio.
All’interno di Altrememorie, l’associazione duepunti ha infatti invitato l’artista alla residenza artistica Cjase (in programma dal 9 al 13 aprile 2024 e giunta alla terza edizione) che prevede diversi appuntamenti con la cittadinanza, con l’obiettivo di esplorare i luoghi chiave del territorio. Ispirato dai progetti di Damatrà e dal suo lavoro a contatto con le comunità locali, e partendo dalla nuova edizione di “Bestiario Immaginato”, Pacino si calerà nel contesto contribuendo alla riflessione collettiva e offrendo suggestioni e chiavi di lettura diverse che saranno poi esplorate durante l’anno dagli operatori e dal loro pubblico.
Il lavoro di Flavio Pacino si muove attraverso i media del disegno, della scultura, dell’installazione e della video-installazione, indagando principalmente la relazione tra gli elementi naturali e artificiali, sondandone i confini e le possibilità future. Nel 2010 inizia i suoi studi di pittura nello studio dell’artista spagnolo Fran Bobadilla a Firenze, nel 2018 è assistente di Nuno Sousa Vieira a Leiria (PT) e alla fine del 2019 è invitato dallo studio di Gaetano Pesce a New York per la realizzazione di progetti specifici tra arte e design. Formatosi nel campo del design (ISIA di Firenze, 2016) e delle arti visive (Accademia di Belle Arti di Bologna 2018), concentra la sua ricerca sul tema dello spazio e della natura, riflettendo in termini razionali sul futuro di quest’ultima.
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