15 Novembre 2024

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Settimana Mondiale delle Vaccinazioni 2024 (24-30 aprile)

L’impegno globale per le vaccinazioni ha salvato almeno 154 milioni di vite negli ultimi 50 anni, ovvero l’equivalente di 6 vite ogni minuto di ogni anno.

La maggior parte delle vite salvate – 101 milioni – sono state quelle dei bambini con meno di un anno.
La vaccinazione contro il morbillo ha avuto l’impatto più significativo sulla riduzione della mortalità infantile, rappresentando il 60% delle vite salvate grazie alla vaccinazione.Tuttavia, ci sono ancora 33 milioni di bambini che hanno saltato una dose di vaccino contro il morbillo nel 2022.
Negli ultimi 50 anni, la vaccinazione contro 14 malattie ha contribuito a ridurre le morti infantili del 40% a livello globale e di oltre il 50% nella regione africana.
Grazie alla vaccinazione contro la poliomielite, oggi più di 20 milioni di persone sono in grado di camminare e sarebbero altrimenti paralizzate.
L’UNICEF acquista ogni anno più di 2 miliardi di dosi per conto di Paesi e partner per raggiungere quasi la metà dei bambini del mondo.
L’OMS, l’UNICEF, Gavi e la Fondazione Bill & Melinda Gates lanciano la campagna “Humanly Possible” per incrementare i programmi di vaccinazione in tutto il mondo durante la Settimana Mondiale delle Vaccinazioni 2024.
24 aprile 2024 – Un importante e fondamentale studio pubblicato da The Lancet rivela che le iniziative di vaccinazione globale hanno salvato circa 154 milioni di vite – ovvero l’equivalente di 6 vite ogni minuto di ogni anno – negli ultimi 50 anni. La maggior parte delle vite salvate – 101 milioni – sono state quelle dei bambini con meno di un anno.

Lo studio, condotto dall’OMS, dimostra che la vaccinazione è il più grande contributo di qualsiasi altro intervento sanitario per garantire che i bambini non solo vedano il loro primo compleanno, ma continuino a condurre una vita sana fino all’età adulta.

Tra i vaccini inclusi nello studio, la vaccinazione contro il morbillo ha avuto l’impatto più significativo sulla riduzione della mortalità infantile, rappresentando il 60% delle vite salvate grazie alla vaccinazione. Questo vaccino rimarrà probabilmente il principale responsabile della prevenzione dei decessi in futuro.

Negli ultimi 50 anni, la vaccinazione contro 14 malattie (difterite, Haemophilus influenzae di tipo B, epatite B, encefalite giapponese, morbillo, meningite A, pertosse, malattia pneumococcica invasiva, poliomielite, rotavirus, rosolia, tetano, tubercolosi e febbre gialla) ha contribuito a ridurre le morti infantili del 40% a livello globale e di oltre il 50% nella regione africana.

“I vaccini sono tra le invenzioni più potenti della storia, in quanto rendono prevenibili malattie un tempo temute”, ha dichiarato il Direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Grazie ai vaccini, il vaiolo è stato debellato, la poliomielite è in via di estinzione e, con lo sviluppo più recente di vaccini contro malattie come la malaria e il cancro alla cervice uterina, stiamo facendo avanzare le frontiere della malattia. Con la ricerca, gli investimenti e la collaborazione continui, possiamo salvare altri milioni di vite oggi e nei prossimi 50 anni”.

Lo studio ha rilevato che per ogni vita salvata grazie alla vaccinazione si sono guadagnati in media 66 anni di piena salute, per un totale di 10,2 miliardi di anni di piena salute guadagnati in questi 50 anni. Grazie alla vaccinazione contro la poliomielite, oggi più di 20 milioni di persone sono in grado di camminare e sarebbero altrimenti paralizzate, e il mondo è in procinto di eradicare la poliomielite una volta per tutte.

Questi progressi nella sopravvivenza dei bambini evidenziano l’importanza di proteggere i progressi delle vaccinazioni in ogni paese del mondo e di accelerare le azioni per raggiungere i 67 milioni di bambini che non hanno ricevuto uno o più vaccini durante gli anni della pandemia.

Sforzi monumentali per aumentare l’accesso alle vaccinazioni in cinque decenni

Pubblicato in vista del 50° anniversario del Programma Ampliato di Immunizzazione (EPI – Expanded Programme on Immunization), che si terrà nel maggio 2024, lo studio è l’analisi più completa dell’impatto sanitario globale e regionale del programma negli ultimi cinque decenni.

Fondato nel 1974 dall’Assemblea Mondiale della Sanità, l’obiettivo originario dell’EPI era vaccinare tutti i bambini contro difterite, morbillo, pertosse, poliomielite, tetano, tubercolosi e vaiolo, l’unica malattia umana che sia mai stata debellata. Oggi il programma, ora denominato Programma essenziale di immunizzazione, comprende raccomandazioni universali per la vaccinazione contro 13 malattie e raccomandazioni specifiche per altre 17 malattie, estendendo la portata delle vaccinazioni, oltre i bambini, agli adolescenti e agli adulti.

Lo studio sottolinea che, al momento del lancio dell’EPI, meno del 5% dei bambini con meno di un anno a livello globale aveva accesso alle vaccinazioni di routine. Oggi, l’84% dei bambini con meno di un anno è protetto con 3 dosi di vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP) – l’indicatore globale di copertura delle vaccinazioni.

Quasi 94 milioni delle 154 milioni di vite salvate dal 1974 sono il risultato della protezione offerta dai vaccini contro il morbillo. Tuttavia, ci sono ancora 33 milioni di bambini che hanno saltato una dose di vaccino contro il morbillo nel 2022: quasi 22 milioni hanno saltato la prima dose e altri 11 milioni la seconda.

Per proteggere le comunità dalle epidemie è necessaria una copertura del 95% o maggiore con 2 dosi di vaccino contro il morbillo. Attualmente, il tasso di copertura globale della prima dose di vaccino contro il morbillo è dell’83% e della seconda dose del 74%, il che contribuisce a un numero molto elevato di epidemie in tutto il mondo.

Per aumentare la copertura vaccinale, l’UNICEF, uno dei maggiori acquirenti di vaccini al mondo, acquista ogni anno più di 2 miliardi di dosi per conto di Paesi e partner per raggiungere quasi la metà dei bambini del mondo. Inoltre, si adopera per distribuire i vaccini fino all’ultimo miglio, assicurando che anche le comunità più remote e meno servite abbiano accesso ai servizi di vaccinazione.

“Grazie alle vaccinazioni, oggi un numero maggiore di bambini sopravvive e cresce oltre il quinto compleanno rispetto a qualsiasi altro momento della storia”, ha dichiarato la Direttrice Generale dell’UNICEF Catherine Russell. “Questo enorme risultato è merito degli sforzi collettivi di governi, partner, scienziati, operatori sanitari, società civile, volontari e genitori stessi, tutti impegnati nella stessa direzione di tenere i bambini al sicuro da malattie mortali. Dobbiamo continuare su questa strada e garantire che ogni bambino, ovunque, abbia accesso a vaccini salvavita”.