I tre imperdibili appuntamenti de LE NOTTI DELL’UNDERGROUND che si terranno a MILANO alla Fabbrica del Vapore il 21-22-23 giugno 2024.
Le Associazioni
al NUOVO FESTIVAL DI RE NUDO
LE NOTTI DELL’UNDERGROUND
21-22-23 GIUGNO 2024 a MILANO
FABBRICA DEL VAPORE
Il NUOVO FESTIVAL DI RE NUDO, che a 50 anni dalla prima edizione a MILANO torna nel capoluogo lombardo il 21-22-23 giugno 2024 alla FABBRICA DEL VAPORE, ha chiesto all’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, ad AMNESTY INTERNATIONAL e a EMERGENCY, da sempre vicini alla manifestazione, di affiancare il Festival con una presenza concreta.
LE NOTTI DELL’UNDERGROUND saranno tre imperdibili appuntamenti che dureranno fino alle 5 del mattino dove si alterneranno performance di giovani artisti under 30 con musica, video, street art, fotografia, letteratura, poesia, teatro, danza. L’ingresso all’evento è gratuito.
Patron del festival è Luca Pollini, già direttore del periodico culturale Il “nuovo” Re Nudo (trimestrale in vendita in libreria, negli store on-line e su renudo.org).
All’interno degli spazi di Fabbrica del Vapore ci sarà un luogo dedicato dove l’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, AMNESTY INTERNATIONAL ed EMERGENCY potranno esporre foto, documenti, materiale informativo, presentare pubblicazioni, creare un contatto sia con i partecipanti sia con il pubblico del festival.
Durante le tre giornate le associazioni si alterneranno al tavolo in speech dove presenteranno la loro realtà associativa e porteranno testimonianze di volontari impegnati in prima linea.
A conferma dell’attenzione alle tematiche fondamentali affrontate dalle tre associazioni il fil rouge del Festival sarà “Il mondo che vuoi tu”.
MARCO CAPPATO, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: «Re Nudo è già diventato per noi dell’Associazione Luca Coscioni un punto di riferimento per l’informazione e l’azione a sostegno della libertà e responsabilità individuale. Coerentemente con la propria storia, la forza di Re Nudo è quella di non limitarsi a esprimere concetti, ma anche di cercare forme espressive in grado di rompere gli schemi, di dare spazio a nuovi fatti e modi di pensare. Siamo particolarmente felici di partecipare alla festa di quest’anno per la comune sensibilità al tema della disobbedienza civile, intesa non come puro atteggiamento di contestazione, ma come strumento necessario per aprire varchi nel muro delle proibizioni. Di questi tempi va per la maggiore una sorta ribellismo demagogico, volto a rompere verbalmente gli schemi del politicamente corretto “sparandola grossa”, ma a patto di non disturbare il manovratore, il potente di turno. L’attenzione alla prassi nonviolenta rappresenta invece una forma meno chiassosa, ma certamente più coraggiosa, per creare alternative a pratica e leggi di prevaricazione delle scelte di ciascuno. Ringraziamo dunque per l’ospitalità, perché ci sentiamo a casa, alla festa e sulle pagine della rivista».
DANIEL TIMIS, responsabile Lombardia della sezione italiana di Amnesty International: «Siamo lieti di offrire a Re Nudo spunti di riflessione e approfondimenti sui temi legati ai diritti umani. Prenderemo parte al festival con la testimonianza di Mohamed Dihani, attivista per i diritti del popolo Saharawi che lotta per la sua autodeterminazione contro l’occupazione del Marocco, in atto dal 1975 e con l’arte di Gianluca Costantini che ha dato un volto ai diritti umani, rappresentando graficamente moltissimi difensori e dando eco e risonanza alla voce di chi lotta per i diritti di tutti. Con la sua arte ha contribuito a canalizzare l’attenzione sui prigionieri politici, i giornalisti censurati e le donne uccise nelle proteste in Iran. Alcuni anni fa ha realizzato l’illustrazione di Patrick Zaki che è circolata in tutto il mondo, e che ha aiutato Amnesty International e tutta la società civile ad attirare l’attenzione del pubblico rispetto alla sua ingiusta detenzione. Ed è per questo che sosteniamo Re Nudo, perché crediamo fermamente nel ruolo che l’arte svolge per sensibilizzare l’opinione pubblica. L’arte, con la sua capacità di trasmettere l’umanità dietro ai casi di violazioni e lotta, è per noi complementare alle indagini che richiamano le istituzioni al rispetto dei diritti umani».
PAOLA FEO, responsabile del Coordinamento Volontari di Emergency: «Porteremo al Festival di Re Nudo un’esperienza virtuale immersiva per dare la possibilità a tutti di capire che cosa significa prendere parte alle missioni di ricerca e soccorso che la nostra nave Life Support compie nel Mediterraneo centrale, la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Questa esperienza permette di identificarsi con le persone che decidono di attraversare il mare, nonostante i pericoli del viaggio. Donne, uomini e bambini che Emergency ha conosciuto in 19 missioni; persone che fuggono da Paesi colpiti da guerre, crisi climatica ed economica, da abusi e violazioni dei diritti umani. La Life Support, progetto fortemente voluto da Gino Strada, è attiva dal dicembre 2022: ad oggi, ha soccorso 1.631 naufraghi».
Il Festival di Re Nudo
Tutto nasce in provincia di Palermo, nel 1971, quando il giornalista e fotografo Carlo Silvestro con l’allora compagna Silvia Fardella del Living Theater di New York apre a Terrasini una Comune. La comunità, che ha sede a Villa Fassini, dimora nobiliare in stile Liberty che era stata proprietà della famiglia Florio, è uno spazio di assoluta sperimentazione dove ciò che è stato trasmesso dalla scuola, dalla famiglia o anche dalla chiesa, viene messo da parte, perché s’inventano un modo diverso di osservare e vivere le cose. La Comune è frequentata da attori, giornalisti, scrittori, poeti. È il periodo storico secondo il quale in politica o sei comunista o sei di destra; o sei all’interno della grande tradizione del partito operaio o sei un conservatore. La terza via, quella artistica, creativa, esistenziale, è vista come un mondo un po’ leggero, disimpegnato, qualunquista.
E Re Nudo, una delle principali riviste italiane di natura libertaria dedicate alla controcultura e alla controinformazione che aveva appena iniziato le pubblicazioni, invece, questa terza via vuole intraprenderla. E proprio a Terrasini, vedendo l’energia che un gruppo di artisti può sprigionare quando si incontrano, nasce l’idea di un Festival alternativo. in controtendenza con il disinteresse della sinistra extraparlamentare nei confronti della musica rock.
Lo slogan è «Facciamo che il tempo libero diventi tempo liberato». Nella Comune in molti si offrono a collaborare alla realizzazione di un raduno musicale che sia anche uno spazio di comunicazione tra le persone. L’obiettivo è che oltre gli spazi dedicati al sociale e al politico, si preveda anche la “dimensione esistenziale”.
Tra le edizioni del Festival nel 1974 l’evento è pronto a conquistare la città di Milano e approda al Parco Lambro per cinque giornate che coinvolgono un pubblico di circa centomila persone che va dai militanti extraparlamentari, ai semplici appassionati di musica, studenti, operai, artisti, femministe, freakettoni, turisti, curiosi, giornalisti e i sociologi arrivati per studiare il “fenomeno”.
Dopo 50 anni, il Festival di Re Nudo è pronto a tornare nel capoluogo lombardo il 21-22-23 giugno 2024 alla Fabbrica del Vapore.
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