L’Arci Torino: si rischia di strozzare il Terzo Settore e il suo prezioso operato
E’ stato approvata dal Consiglio Comunale di Torino la proposta di ordine del giorno “Riconsiderare il regime di esenzione iva per il terzo settore, un inutile aggravio procedurale per migliaia di associazioni“, firmata Alice Ravinale, Nadia Conticelli e Ludovica Cioria.
E’ un testo che non cambia la situazione, ma impegna il Sindaco e la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a intervenire, anche mediante confronto con la Commissione Europea. Richiama l’attenzione sul Terzo Settore e riguarda tantissime associazioni e realtà anche a Torino: con una legge di fine 2021, lo Stato ha portato tutti gli enti non profit nel campo di applicazione dell’IVA. Questa legge sarà applicabile dal primo gennaio 2025 e, senza una correzione di rotta, costringerà le associazioni a subire un grave appesantimento di oneri burocratici, non sostenibile soprattutto per quel tessuto di piccole associazioni.
Ricondurre il Terzo settore al campo IVA significa voler equiparare le associazioni alle imprese commerciali: a essere colpita sarebbe l’autonomia delle associazioni, limitandone le possibilità di autofinanziamento e ostacolandone lo svolgimento delle attività con pesanti adempimenti burocratici.
Arci Torino plaude al testo. Il presidente Andrea Polacchi: «Siamo molto soddisfatti dell’ordine del giorno approvato, segnale importantissimo che la Città ha dato a tutto l’associazionismo e al Terzo Settore – dice – Assistiamo a una procedura d’infrazione inaccettabile, figlia di un’impostazione europea eccessivamente appiattita sul mercato e la concorrenza, anche nei confronti di quei settori che non hanno nulla a che vedere col profitto».
Richiama l’attenzione sulle associazioni: «Il quadro fiscale proposto e il proliferarsi di adempimenti burocratici insostenibili e costosi, introdotti dall’attuale codice del terzo settore, rischiano di compromettere gravemente il mondo del non profit, le cui entrate servono esclusivamente a finanziare le attività di interesse generale e il lavoro delle persone».
Polacchi ricorda l’importanza del lavoro di tutte queste associazioni: «Intere comunità e diversi settori, dalle produzioni culturali indipendenti, alle azioni di cura e assistenza, dalle attività ricreative dei circoli all’impegno civico a fianco delle fasce deboli della popolazione, si reggono grazie al lavoro di migliaia di associazioni che costituiscono l’infrastruttura sociale di territori e città».
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