16 Dicembre 2024

Zarabazà

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Folkest 2024 approda a San Daniele

5- 7 luglio

39 concerti, 8 fra seminari e incontri, 2 docufilm: una festa della musica folk e world con artisti da tutto il mondo

Ed ecco finalmente alle porte le tre giornate fitte di musica ed appuntamenti di San Daniele: dal 5 al 7 luglio, infatti, la cittadina friulana si animerà di musica e musicisti da tutto il mondo, seminari con i Folkclinic, musica, danza, formazione professionale, presentazioni di libri, video, operatori del settore da tutta Europa per incontrare i musicisti e condividere idee e programmi. Fra gli ospiti di maggior spicco a San Daniele il 6 luglio Sir Oliver Skardy e i Fatti Quotidiani, ben noto band leader dei Pitura Freska; e la splendida Eileen Rose Band dagli Usa. E soprattutto Andy Irvine dall’Irlanda (7 luglio) a cui andrà il Premio Folkest-una vita per la musica a cui, da quest’anno, si aggiungerà un Premio intitolato al giornalista Lorenzo Marchiori, prematuramente scomparso, dedicato a un libro di argomento musicale. E poi le finali del Premio Cesa che giunge quest’anno al suo ventesimo compleanno.

E così il piccolo Borgo, celebre per la sua storia e per il suo leggendario prosciutto, si animerà di centinaia di musicisti da tutto il Mondo. Ma anche degli  amici di Folkest che confluiscono ogni anno, portando la loro musica e la volontà di confronto, per trasformare questo appuntamento in un vero e proprio centro elaborazione d’idee sul presente e sul futuro, oltre che sulla grande tradizione, dell’etno-folk e della world music internazionali e nazionali. Fra gli ospiti Elena Ledda, Mauro Palmas e Maurizio Bettelli, ma anche giornalisti come Elisabetta Malantrucco, Felice Liperi, Duccio Pasqua, Martina Vocci e Rebeka Legovic. Confermata la partnership con UpBeat, la piattaforma europea nata da una rete formata dai quattordici più importanti showcase festival continentali  che saranno presenti con i propri direttori.

Una curiosità: domenica 7 la cittadina di San Daniele sarà animata anche dal folto pubblico prima a Gemona, poi con una navetta a San Daniele, a bordo di un cosiddetto Centoporte, treno storico degli anni Trenta: un’iniziativa della Regione e di Fondazione FS.

Folkest, per la direzione artistica di Andrea Del Favero, è realizzato da Folkgiornale e grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, dei comuni di San Daniele del Friuli e di Udine, di Banca 360 e degli Enti Locali degli oltre trenta comuni del Friuli Venezia Giulia coinvolti, di Abaco Viaggi, Cantina Tavagnacco, Cooperativa Itaca. Fondamentale per queste giornate il supporto logistico ed operativo della Pro San Daniele.

Ma scendiamo nel dettaglio del programma.

5 luglio

A cominciare dal 5 luglio che si apre all’insegna delle Folkclinic con la proiezione alle 17,30 alla Biblioteca Guarneriana di Al di là dei lupi di Ennio Guerrato, dedicato alla figura del musicista cosmopolita Alfredo Lacosegliaz. Nuovissima iniziativa, la sera di apertura si anima con Musica fra la Gente: i musicisti entrano nelle Osterie per popolare di suoni tutta la cittadina. E avremo quindi alle 19.30: Roberto Tombesi e Andrea Da Cortà dal Veneto al Maister Caffé Letterario, gli emiliani Musetta all’Enoteca La Trappola, gli emiliani Allstaros* all’Osteria al Portonat, Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino al Panorama Hotel Friuli, i friulani Trival alla Prosciutteria e ristorantino La Tavernaccia, il Grop Tradizionâl Furlan – sempre friuliani – al Ristorante Centopassi. Ci si sposta alle 21.15 con nuovi gruppi e gruppi già ascoltati: Roberto Tombesi e Andrea Da Cortà all’Osteria di Tancredi, gli Allstaros* all’Osteria Al Bersagliere, gli Alpen Trio al Ristorante Farroni, il Grop Tradizionâl Furlan alla Pizzeria La Bussola, il Giampaolo Mrach Duo al Ristorante Cantinon.

A partire dalle 22 si accendono gli impianti audio e luci nello spazio Folkest balla sul Parco del Castello con due gruppi della sezione Folkest Showcase – Upbeat: si parte con i Maluf System, un progetto fra Tunisia e Italia. Per passare alle 23.00 ai bulgari Lidiya Koycheva & Balkan Orkestra Bulgaria. La giornata si chiude con il Dj Set in chiave espressamente Folkest (a partire dalle 23.50) di J-van 3visan & dj Fopp, sempre sul Parco del Castello, nello spazio Folkest Balla.

6 luglio

Si parte fin dal primo mattino con la programmazione del sabato. Alle 10.00 in programma il primo Folkclinic alla Biblioteca Guarneriana con Felice Liperi (critico musicale programmista di Radio 3 e docente al DAMS) e Maurizio Battelli (compositore, musicologo e autore) impegnati ad affrontare in Parole per musica l’arduo e sublime tema della composizione di canzoni. Contemporaneamente la Chiesa di sant’Antonio Abate apre i battenti della tradizionale Mostra di Liuteria in programma fino a domenica 7. E il Parco del Castello – sempre alle 10.00 – si anima di un altro attesissimo Folkclinic, quello di Dina Staro e Ricardo Tomba sulle Danze dell’Appennino Emiliano. Alle 12.00 prendono il via, in Piazza Vittorio Emanuele II, i concerti di Folkest Showcase – UpBeat  con gli italiani Alex Eli Duo. Alle 14,30 ci si sposta alla Loggia Guarneriana per gli Speed Meeting: incontri professionali fra la rete dei professionisti convenuti dai festival europei del folk sotto il cappello del progetto Upbeat e i musicisti. Alle 15.40, questa volta alla Biblioteca Guarnieriana, in programma la preziosa presentazione della registrazione della RAI della Messa dello spadone di Cividale del 1957, la più vecchia registrazione del repertorio della Liturgia Patriarchina (Rito Aquileiese) della quale si abbia memoria, riscoperta da Elisabetta Malantrucco di RAI Techetè, che dialogherà con il presidente di Glesie Furlane, don Romano Michelotti, e con il direttore artistico di Folkest Andrea Del Favero. Nuovo appuntamento con i Folkclinic alle 16.50, questa volta con Miradas, il documentario di Tommaso Mannoni e Mauro Palmas che offre una testimonianza sulle persone e sui luoghi che animano Mare e Miniere, un evento itinerante di musica, canto e danza che percorre il sud Sardegna dalla primavera all’autunno, animato da Mauro PalmasElena Ledda, che saranno presenti all’incontro. Nel frattempo, alle 16.00 prosegue al Parco del Castello il Folkclinic di Dina Staro e Ricardo Tomba sulle Le danze dell’Appennino Emiliano.

Ci si avvia al tardo pomeriggio e riprendono gli appuntamenti con i Folkest Showcase – UpBeat: alle 17,30 (Piazza Pellegrino da San Daniele) con Alice in Wonderband dalla Serbia; alle 18.40 alla Chiesa di Sant’Antonio Abate con Andrea Bitai dall’Ungheria. Due gli appuntamenti con i Folkest Showcase – UpBeat a Piazza del Pellegrino: alle 21.30 con i Balkalar dalla Croazia e alle 22.30 con i Magasin du Café dall’Italia. Mentre in Piazza Vittorio Emanuele alle 20,30 sempre per i Folkest Showcase – UpBeat ci saranno gli Osso Sacro dalla Campania, vincitori peraltro del Premio Andrea Parodi 2023. Nel frattempo a Piazza Castello alle 20,30 in programma Antonio Stragapede – L’onda, storie di suonatori e corde  migranti, un concerto-narrazione dedicato alla liuteria e alla grande tradizione musicale italiana. Ci si avvia quindi ai grandi concerti della sera con due artisti veramente molto attesi: in Piazza Vittorio Emanuele II, infatti, alle 21.20, direttamente dagli USA, in programma l’Eileen Rose Band, il progetto della bostoniana Eileen Rose Giardone (chiare le origini italiane), uno dei nomi più interessanti nel panorama del cantautorato made in USA. A seguire il mitico Sir Oliver Skardy con I Fatti Quotidiani, fondatore dei Pitura Freska e mitico alfiere di un reggae made in Italy fuori dagli schemi.

La giornata si chiude con il Dj Set in chiave espressamene Folkest (a partire dalle 23.00) di J-van 3visan & dj Fopp, sempre sul Parco del Castello, nello spazio Folkest Balla.

7 luglio

Molto fitta anche la giornata di domenica 7 luglio: seconda giornata per il Folklinic di FeliceLiperi e Maurizio Bettelli su Parole per musica. Al Parco al Castello nuovo appuntamento con la danza a partire dalle 10,00, questa volta imperniato su Le danze delle Quattro Province e curato da I Musetta: l’incontro avrà anche una seconda parte dalle 16.00. Alle 10, alla Chiesa di Santa Maria della Fratta, inizierà anche il corso di canto popolare sulle espressioni mediterranee, tenuto da Elena Ledda. Nel frattempo, attorno alle 11.00, San Daniele si prepara ad accogliere il folto pubblico che arriverà, prima a Gemona, poi con una navetta a San Daniele, a bordo di un cosiddetto Centoporte, treno storico degli anni Trenta. E che, pronti via, potrà assistere alle 12.00 in Piazza Vittorio Emanuele II al concerto dei Laca Collective. Alle 14,30 un nuovo Speed Meeting alla Loggia Guarneriana. A partire dalle 15,30 nuovo spazio per i Folkclinic: a cominciare dalla seconda tappa dell’incontro con Elena Ledda sulla vocalità mediterranea (ore 15,30, Chiesa di Santa Maria della Fratta). E ancora: alla Biblioteca Guarneriana alle 15,40 appuntamento con Valentina Zanelli che parlerà ai musicisti di Come presentarsi agli showcase. Alle 16.50 Tatiana Pais Becher e Maurizio Bettelli parleranno di U2 – Irlandesi nell’anima. Saranno tre i Folkest Showcase – UpBeat di domenica: in Piazza Pellegrino da San Daniele alle 17,30 con i Fragment dall’Italia e alle 19,45 i Nubras, un progetto musicale fra Italia, Polonia e Spagna. Terzo progetto della giornata per i Folkest Showcase – UpBeat sarà alla Chiesa di Sant’Antonio Abate alle 18.40 con Lia Sampai dalla Catalogna. I Folkclinic dedicati alle Danze delle Quattro Province de I Musetta si concluderanno felicemente con un concerto di questo progetto artistico emiliano fra musica e danza alle 21.15 nel parco del Castello, nello spazio denominato Folkest Balla, che chiuderà i suoi appuntamenti, alle 22.45 con il Dj Set dei Roots Balera, altro progetto emiliano. Intanto in Piazza Vittorio Emanuele II ci si prepara per il gran finale del Premio Alberto Cesa, il riconoscimento, giunto alla sua ventesima edizione, e pensato per valorizzare i progetti musicali italiani che sappiano dare voce a una o più radici culturali di qualsiasi parte del mondo. La serata si apre con i pugliesi Yarákä, già vincitori dell’edizione 2023 del Premio. Per proseguire con i finalisti di questa edizione: gli Ars Antiqua World Jazz Ensemble da Ferrara selezionati ad Arezzo lo scorso 7 dicembre 2023; Vanina Vincent, argentina trapiantata a FIrenze, uscita dalla selezione di San Pietro in Cariano in provincia di Verona (26 gennaio). E ancora: Miguel Angel Acosta – argentino di nascita e torinese di adozione – che ha conquistato la giuria a Cervasca in provincia di Cuneo (27 gennaio). I genovesi Makadam Zena (Loano 28 gennaio), i ciociari I Trillanti (Roma, 2 febbraio). Infine i carnici Trival sono arrivati primi in occasione della selezione di Codroipo (9 febbraio) in provincia di Udine. Ricordiamo che la novità di questa edizione è che ai gruppi finalisti è stato chiesto di musicare, cantare e arrangiare un testo in lingua friulana del poeta Federico Tavan di Andreis (PN), la più alta voce della letteratura friulana nella seconda metà del Ventesimo secolo dopo Pier Paolo Pasolini. Questa fase del Premio è in stretta collaborazione con Morganti Editori, la casa editrice che cura i diritti applicabili all’opera del poeta e ne rende disponibile l’utilizzo. Ricordiamo anche che il gruppo/artista vincitore parteciperà di diritto all’edizione successiva di Folkest, oltre a ricevere un premio da parte del NUOVO IMAIE. La serata si conclude con due premi e un grande ospite: salirà infatti sul palco con il suo showcase il mitico irlandese Andy Irvine al quale verrà assegnato il Premio alla Carriera. Verrà infine assegnato il Premio Lorenzo Marchiori, un riconoscimento intitolato al giornalista Lorenzo Marchiori, prematuramente scomparso, dedicato ad un libro di argomento musicale.

Gli artisti

Andy Irvine

È uno dei più grandi cantanti irlandesi, nella sua voce risiede l’anima stessa dell’Irlanda. Nella sua terra parlano di lui come una tradizione in sé. Musicista, cantante, cantautore, Andy ha mantenuto le sue capacità interpretative altamente riconoscibili nel corso di oltre cinquantacinque anni di carriera. È stato un pioniere della musica mondiale, letteralmente adorato da tutti i musicisti di world music. È stato alla guida di gruppi leggendari come Sweeney’s Men a metà degli anni Sessanta, fino all’enorme successo dei Planxty negli anni Settanta, e ancora poi Patrick Street, Mozaik, LAPD e, recentemente, Usher’s Island. Come solista, Andy ricopre il ruolo dell’archetipo del trovatore con uno spettacolo e uno stile di vita perennemente in movimento, proprio come una delle grandi ispirazioni della sua vita, Woody Guthrie. Per citare l’Irish Times, Andy Irvine è stato Spesso copiato, mai eguagliato. Il suo sconfinato repertorio è composto da canzoni tradizionali irlandesi, sinuose melodie balcaniche e un avvincente pugno di canzoni da lui stesso scritte.

Eileen Rose Band

…datemi un pubblico, la mia chitarra, un microfono e un bicchiere di vino e non potrei essere più felice! – dice Eileen Rose Giardone, bostoniana dalle chiare ascendenze italiane, penultima di nove figli, cresciuta in una famiglia di appassionati di musica e danza che le ha permesso di entrare in contatto fin da bambina con i generi più disparati: dalla musica tradizionale irlandese al folk, dai crooner alle big band da ballo. Nel 1991 si trasferisce a Londra, dove viene notata da Geoff Travis, della Rough Trade che produrrà i suoi primi due dischi. In questo periodo suona in tour con Ryan Adams, frequenta Ozzy Osbourne e lo scrittore Nick Hornby, che la inserisce nel suo romanzo 31 canzoni. Rientra poi negli States, a Boston e infine a Nashville, dove ha inizio un sodalizio artistico e personale con “The Legendary” Rich Gilbert. Nell’ottobre del 2022 viene invitata a esibirsi al Teatro Ariston di Sanremo in occasione del Premio Tenco, in duetto col rocker di Chicago Michael McDermott per una emozionante rivisitazione di Time di Tom Waits. Attualmente sta lavorando a un nuovo disco in Italia con molti ospiti che vanno dalla violinista di Bob Dylan Scarlet Rivera al cantautore livornese Bobo Rondelli.  

Formazione – Eileen Rose: voce e chitarra; The Legendary Rich Gilbert: pedal steel e chitarra elettrica; Makka: pianoforte, fisarmonica, voce; Rino Garzja: basso; Max Malavasi: batteria.

Sir Oliver Skardy e i Fatti Quotidiani

La storia di Sir Oliver Skardy, al secolo Gaetano Scardicchio, è indissolubilmente legata a quella della più popolare reggae band italiana, i Pitura Freska. Sindaco della Marghera in via di riscatto, alfiere della legalizzazione della marijuana, portavoce dei musicisti trascurati dai mass media per mancanza di sex appeal, esponente di spicco del movimento musicale veneziano, Skardy rappresenta per tutti l’anima popolare di una canzone italiana legata alle periferie, alla voglia di riscatto e di pace sociale. Usando dialetto veneziano e italiano, con il suo modo schietto di vedere la politica, l’amore, i fatti di cronaca e l’attualità, con una sincera rabbia popolare e una notevole dose di autoironia e gusto musicale, la straordinaria vena compositiva di Skardy ha prodotto alcuni fra i brani che fanno ormai parte della storia della musica italiana, come lo straordinario affresco sui Pink Floyd in a Venezia Pin Floi, o l’inno antiproibizionista, on i Fahrenheit 451. Fame un spritz è l’emblema di questa fase dell’artista veneziano, prima della nascita del MISS (Made In Italy Sound System), dove è affiancato da Fricchetti Selector alla consolle e Baby alla voce, realizzando così un interessante e particolare processo di selezione e reinterpretazione delle produzioni del nostro Paese. Si arriva infine a Figa e sfiga, album che raccoglie i migliori brani scritti in questi ultimi anni, il disco più “personale” della carriera di Skardy che, oltre ad aver scritto musica e testi, ha seguito in prima persona tutte le fasi della produzione, dalla registrazione ai missaggi.

Formazione – Skardy: voce; Daniele Novello: chitarre; Roberto “Sciubert” Pettenello: tastiere; Michele “Lele” Pagiaro: basso; Giovanni Demetrio Verardo: percussioni, Alessandro Miazzi: batteria; Federico Gava: tastiere, Alessandro “Baby” Numa: sassofono.