15 Novembre 2024

Zarabazà

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Il genio di Enrico Albrici protagonista a Vilminore di Scalve

L’attivissima Biblioteca di Vilminore di Scalve (Bg) ancora una volta si distingue nel panorama culturale del proprio territorio grazie ad un nuovo evento artistico.

Si tratta in questo caso della Mostra “L’arte delle bambocciate tra sacro e profano” dedicata ad Enrico Albrici (Vilminore di Scalve, 1714 – Bergamo, 1773), che verrà inaugurata l’11 agosto alle ore 20,30 nella cittadina montana, presso la Chiesa Arcipresbiterale. Nel corso della serata inaugurale il percorso pittorico sarà illustrato da un noto critico d’arte: un cammino che partirà proprio dai grandi affreschi realizzati da Albrici nella chiesa di Vilminore esattamente 270 anni fa. L’evento artistico può contare anche su importanti patrocini, a partire dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura.

Attivo inizialmente nel proprio paese, si trasferì con la propria opera tra Brescia e Bergamo, apprezzato pittore con una specializzazione in temi religiosi. Divenne famoso nel tempo per la realizzazione delle famose “bambocciate”, opere grottesche rappresentate da pigmei, che andavano a “colorare” le sale dei palazzi nobiliari dell’epoca. Un filone sul filo dell’ironia, nate dall’intuizione del bresciano Faustino Bocchi. Molte scene trovano ispirazione nel famoso “I viaggi di Gulliver”, da cui trae quel gusto allegorico che sfocia nella satira.

Queste opere daranno nel tempo fama e ricchezza al pittore scalvino, tanto che il suo biografo Tassi ebbe a dire “Era amatissimo dell’arte sua a segno che non cessava dal lavoro, così che anche di notte o dipingeva o disegnava”. Albrici riesce a condensare nelle sue pennellate e nei suoi personaggi quel chiarore che rende le scene vivide, in un crescendo di realismo. Fautore del rinnovamento del chiaroscurismo (che ebbe il massimo splendore con Caravaggio).

La mostra, che resterà aperta fino al 17 agosto, sarà una bella occasione per apprezzare questo singolare stile pittorico che tanto successo ebbe all’epoca di Albrici.