In occasione del 10°anniversario della morte del basso lirico e artista di fama mondiale Nicola Ghiuselev, l’Istituto Bulgaro di Cultura di Roma, la Foundation Nicola Ghiuselev e la Biennale Artemidia di Roma presentano venerdì 20 Settembre alle ore 18 presso la Galleria Bulgaria (Via di Monte Brianzo, 60, Roma, aperta fino al 29 settembre 2024) la Mostra personale di Nicola Ghiuselev. La Mostra è realizzata a cura di Olga Boseva ed è un affresco intimo ed appassionante sullo sguardo che il grande basso aveva sul mondo. Cantante lirico di fama internazionale, Ghiuselev era, infatti, un eccellente pittore che, lungo tutta la sua vita, ha rubato sguardi e momenti intimi e profondi in autoritratti e ritratti di familiari e delle persone della sua vita. La mostra raccoglie alcuni dei dipinti di maggiore intensità restituendoci, questa volta, il ritratto di un talento meno noto di questo grande artista. Pennellate di colore che sanno restituire al suo pubblico sguardi e pensieri, momenti di vita quotidiana. Ma soprattutto che, come avveniva dal palco, riescono ad entrare potentemente in contatto con il sentire di chi sappia mettersi in ascolto con il suo tratto abile nello scavare nel profondo.
Nicola Ghiuselev fu un rinomato cantante lirico bulgaro, noto per la sua voce profonda e potente da basso, ricca di emozioni, che catturava il pubblico sia nel suo paese che a livello internazionale. Nato a Pavlikeni, nella Bulgaria settentrionale, il 17 agosto 1936, Nicola Ghiuselev è scomparso a Sofia nel maggio 2014. La sua presenza scenica era imponente, capace di dominare il palcoscenico con il suo carisma e il volume della sua voce.
Il suo repertorio spaziava da ruoli come Don Giovanni di Mozart al ruolo eponimo in Boris Godunov di Mussorgsky, che interpretava con un tono vibrante e risonante. Nicola Ghiuselev vantava una carriera di 55 anni, esibendosi in ruoli principali da basso lirico in opere italiane, russe, francesi e tedesche. La sua interpretazione era arricchita da una grande capacità espressiva, con sguardi che potevano trasmettere sia dolore che crudeltà. Le sue performance erano sempre eventi memorabili, e alcuni critici lo paragonavano a leggende come Feodor Chaliapin e Boris Christoff, suo amico e connazionale, con cui condivise anche momenti conviviali.
Collaborò con altri grandi del suo tempo, tra cui il basso bulgaro Nicolai Ghiaurov, con cui si esibì nel Don Carlo di Verdi a Philadelphia nel 1966. Il repertorio russo, specialmente Boris Godunov, sembrava particolarmente adatto alla sua voce, che, come notò un critico dopo una performance alla Scala di Milano, “cresceva in maestosità”.
Fu insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il titolo di Dottor Honoris Causa della BAS (Accademia Bulgara delle Scienze), Commendatore della Repubblica Italiana e vincitore del prestigioso Premio Internazionale “Giuseppe Verdi d’Oro” per il suo contributo al Belcanto. Tra le onorificenze ricevute, figurano anche quelle più alte di Bulgaria e Italia, e fu dichiarato cittadino onorario di Pavlikeni e Parma.
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