GODOT. pubblica un nuovo singolo dal titolo “Ultraleggero”, disponibile su tutte le piattaforme digitali da giovedì 3 ottobre 2024, in distribuzione Believe Music Italy. Un racconto nato per caso in un modo forse molto meno romantico di quanto invece la canzone non voglia essere, un nuovo capitolo che segue il precedente singolo “Granelli” e il successivo “A mio figlio non darò nome” per proseguire il viaggio, dopo un periodo di assenza, verso un nuovo disco del cantautore di stanza a Milano, classe 1993. Una storia fatta di cuori leggerissimi, giovani e un po’ incoscienti, pronti ad alzarsi in volo e a scrivere la trama della propria vita.
“Registrando le idee per canzoni nuove sul mio cellulare, queste mi venivano direttamente salvate con il luogo presso cui venivo geolocalizzato. Io abito sopra ad un carrozziere e, dunque, le mie memo vocali prendevano il nome di “carrozzerie di Pietro e Roberto di Via…”. E così un giorno, dal nulla, ho provato ad immaginare la storia di questi Pietro e Roberto. Ciò che ne è scaturito è, probabilmente, quanto di più lontano dalla realtà…ma è certamente sintomatico di quanto, in quel momento, io avessi bisogno di raccontare una storia come quella dei due protagonisti di Ultraleggero.
GODOT. nasce a Monza nel 1993 e cresce alle porte di Milano, città che oggi è la sua casa. Coltiva sin da piccolo sogni e tulipani. Per anni scrive canzoni nella quiete della sua cameretta, finché un giorno poi quella stanza sembra stargli troppo stretta. Comincia allora un viaggio che affonda le sue radici nella musica pop e cantautorale italiana e che porta GODOT. a concedersi il lusso di scoprirsi e conoscersi tramite la musica ed ogni nuovo testo che scrive. ME NE VADO A LONDRA è il suo primo EP, a cui segue a due anni di distanza l’album Controtempo, pubblicato nel 2020.
Con il cuore in fermento e le orecchie sempre colme di suoni e parole, oggi GODOT. è pronto ad immergersi in un nuovo capitolo della sua vita, desideroso di raccontare e raccontarsi. Per chi vorrà ascoltare, per chi vorrà cercarsi e riconoscersi. Perché in fondo, siamo tutti e tutte anime in cerca di complici.
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