16 Novembre 2024

Zarabazà

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La favola del paravento in mostra a Villa Borri Manzoli

Mobile, leggero, autoportante, pieghevole, oggetto d’arredo ma anche elemento architettonico per dividere, mascherare o proteggere, che da sempre soddisfa l’esigenza di spazi sempre più fluidi. 

Il paravento, che LeCorbusier definiva un separatore mobile di spazi interni di una unità abitativa, diviene protagonista assoluto nella mostra itinerante “Schermi d’Arte- Il paravento da oggetto a favola”, che trasforma il paravento, da oggetto di utilità quotidiana a luogo di pensiero attraverso l’opera di 23 artisti tra scultori, pittori, poeti e designer, appartenenti a generazioni diverse e differenti fra di loro per pensiero e formazione artistico-culturale.

L’esposizione, ideata e progettata da Gabriella Brembati, direttrice di Spazio Arte Scoglio di Quarto, con la curatela del critico e storico dell’arte Alberto Barranco di Valdivieso, si svolgerà in tre location diverse, inaugura il 19 ottobre negli eleganti saloni neoclassici di Villa Borri Manzoli a Corbetta (19 ottobre- 3 novembre 2024), per poi spostarsi da Colleoni Proposte d’Arte a Bergamo (30 novembre 2024 – 30 gennaio 2025) ed infine presso gli spazi espositivi della Galleria V. Guidi / Cascina Roma a San Donato Milanese (15 febbraio – 15 marzo 2025).

L’obiettivo di questa mostra non è quello di presentare il paravento come un semplice oggetto utile, né come un banale supporto per l’arte. Si è voluto invece mettere in risalto il paravento come uno “schermo”, che attraverso l’interazione con il pensare artistico si trasforma, diventando uno stimolo per riflessioni e percezioni poetiche. “Schermare” non significa soltanto bloccare, separare o proteggere, ma implica anche un filtrare che racchiude in sé l’idea di trasformazione, che tuttavia non nega la funzione primaria del paravento: un diaframma che divide e organizza lo spazio.

Il tema centrale della mostra, dunque, è la contaminazione della materia reale, l’oggetto paravento, in materia psichica, ossia l’opera d’arte, occasione poetica di riflessione.

Le 23 opere esposte, una per ogni artista e che non sempre rispettano la forma canonica del paravento, esplorano il concetto di schermo in senso poetico e interpretativo, trasformando l’oggetto funzionale in uno spazio di pensiero e libera espressione, svincolato da qualsiasi utilità pratica.

Come osserva Alberto Barranco di Valdivieso nel suo testo in catalogo: “Questi diaframmi si servono dell’arte per intervenire in modo lirico oltre lo spazio che li accoglie, diventando il pretesto per un viaggio poetico attraverso lo schermo verso altri luoghi della coscienza.”

Gli artisti chiamati ad esporre sono stati totalmente liberi in fase creativa di rispettare la forma tradizionale del paravento, oppure di reinterpretata radicalmente.

Per facilitare la comprensione delle opere, gli artisti sono stati suddivisi in tre gruppi distinti, e naturalmente anche l’allestimento ha seguito questa visione:

Schermo Plastico

Un gruppo di scultori ha interpretato il tema del paravento attraverso la tridimensionalità e la forza espressiva della materia. Lo schermo, in questo caso, interagisce con la luce e la materia, raccontando una storia attraverso la sua fisicità.

Artisti: Claudio Borghi, Margherita Cavallo, Giuliano Ferla, Valdi Spagnulo, Mavi Ferrando, Antonio Pizzolante, Elisa Remonti, Stefano Soddi, Filippo Soddu, ‘topylabris’ (Ornella Piluso).

Schermo Lirico:

Gli artisti di questo gruppo, esperti nell’uso di diverse tecniche come pittura, scultura, assemblage e installazioni, vedono nell’arte un mezzo per indagare i valori umani e la relazione tra uomo e natura. Attraverso l’uso di parole, segni e geometrie, trasformano l’oggetto in una macchina linguistica, riflettendo sull’esistenza umana in relazione al mondo.

Artisti: Fernanda Fedi, Rebecca Forster, Tiziana Grassi, Angela Occhipinti, Lucia Pescador, Paola Pennecchi, Evelina Schatz.

Schermo Planare:

In questo gruppo, gli artisti lavorano sulla bidimensionalità, esplorando il segno estetico attraverso tecniche come collage, pattern planari e pittura su tela o carta. Pur mantenendo una fedeltà alla bidimensionalità, in alcuni casi introducono elementi materici come bassorilievi.

Artisti: Davide Bolzonella, Francesco Cucci, Stefania Dalla Torre, Clarissa Despota, Pino Lia, Mintoy (Puledda Piras).

Il catalogo della mostra pubblica il testo critico del curatore Alberto Barranco di Valdivieso con un testo della storica dell’arte Marilisa Di Giovanni dal titolo “Le molte vite del paravento”, che offre un’analisi del tema del paravento attraverso coordinate storiografiche e antropologiche, arricchendo ulteriormente la riflessione proposta dal progetto espositivo.